«L’Europa è nata in pellegrinaggio e il cristianesimo è la sua lingua materna» Goethe
La pratica del pellegrinaggio, fin dal medioevo, assunse un’importanza tale che si svilupparono vere e proprie “vie della fede” costellate da luoghi di sosta, villaggi e abbazie per ospitare i pellegrini; basti pensare ai cammini verso Roma, Santiago di Compostela e Gerusalemme.
Oggi queste vie storiche vivono un momento di ribalta e di popolarità, attraggono l’interesse di pellegrini, curiosi e turisti. Soprattutto da quando, nel 1987, è stato inaugurato il programma degli itinerari culturali del consiglio d’Europa, con l’obiettivo di far conoscere il patrimonio culturale e naturalistico, ed incentivare forme di turismo sostenibile.
Tra i percorsi più importanti la Via Francigena rappresenta uno degli itinerari più battuti. Il nome Francigena sta proprio a indicare la via o le vie che “dalla Terra dei Franchi” consentivano ai pellegrini d’oltralpe di giungere a Roma. L’ingresso in Italia presso i valichi alpini portava i pellegrini lungo le strade consolari ed eventualmente per proseguire lungo la Via Appia verso i porti pugliesi, dai quali in molti si imbarcavano verso la Terrasanta. Mentre i pellegrini che si dirigevano a Santiago, la percorrevano verso nord per poi raggiungere i porti francesi e giungere a destinazione fino in Spagna.
Sicuramente la Via Francigena ha iniziato a rappresentare un fondamentale punto di snodo dal punto di vista logistico, ma è in seguito alla diffusione del “diario di Sigerico” che cominciò a rappresentare anche un luogo sacro della Cristianità.
L’abate Sigerico, infatti, nominato vescovo di Canterbury nel 990 da Papa Giovanni XV, nel suo diario racconta delle 80 tappe da lui attraversate per ricevere l’investitura; il percorso, da Canterbury fino a Roma, fu descritto con tale dettaglio e precisione che divenne un riferimento per molti pellegrini. Tuttora, il diario di Sigerico, viene considerato una fonte itineraria autorevole e attendibile, fornisce inoltre una visione più filologica del percorso.
Oggi la Via Francigena, che si sviluppa nel territorio italiano, attraversa più regioni: il Lazio, la Toscana, l’Emilia Romagna, la Liguria e il Piemonte; ed è lunga circa 945 km (mentre il tratto originario è di 1600 km). Per pellegrini e turisti rappresenta un viaggio alla scoperta della cultura e del territorio, italiano ed europeo, nonché un rinnovato rapporto con la natura attraverso la riscoperta delle tradizioni, del folklore e della storia dei luoghi.
Per i territori, invece, può rappresentare un’occasione di sviluppo, incentivando forme di turismo sostenibile come l’escursionismo o il cicloturismo, di fatti è possibile percorrere l’itinerario a piedi, in bici o addirittura a cavallo. Le tappe riconosciute dal consiglio europeo sono di circa 25 km ciascuna, sono organizzate in modo da permettere di percorrerle interamente o in parte, individuando facilmente luoghi di ristoro ed accoglienza lungo l’itinerario.
Non resta che munirsi di scarpe da trekking, zaino e cartina, e partire alla scoperta di questi sorprendenti luoghi.
Link di approfondimento:
http://www.viefrancigene.org/it/
Vademecum per i viaggiatori:
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Copyright foto:
http://ilcamperista.it/idee-di-viaggio-destinazione-toscana-seguendo-la-via-francigena/
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