CULTURA

SAN NICOLA DI BARI: UN PONTE TRA RUSSIA E PUGLIA

San Nicola è un Santo molto amato in tutto il mondo e, sicuramente, anche uno dei più citati nel campo dell’agiografia; il suo culto è particolarmente sentito sia in Italia, in Puglia a Bari, città di cui è patrono, sia in Russia, motivo per cui ogni anno migliaia di pellegrini giungono nel capoluogo pugliese per visitare le sue reliquie. Ma andiamo a conoscere meglio la storia di questo Santo.

San Nicola nacque intorno al 260 d.C. a Patara, città della Licia, nel sud dell’Asia Minore (attuale Turchia), ricevette fin dall’infanzia un’educazione cristiana e si mostrò da subito, dapprima un giovane, successivamente un uomo, caritatevole. Infatti egli perse i genitori prematuramente e ricevette una cospicua eredità (si narra che la sua famiglia d’origine fosse benestante), che distribuì tra poveri e bisognosi. Innumerevoli sono i racconti che lo ricordano, ma quello della dote alle tre fanciulle è probabilmente il più celebre, tanto da aver ispirato molti artisti nelle sue raffigurazioni; difatti riconoscere San Nicola non è difficile, nelle sue effigie viene sempre rappresentato con tre sacchetti o tre palle d’oro. L’episodio si svolse a Myra, distante un centinaio di chilometri dalla terra che gli diede i natali e città di cui fu anche vescovo, dove il giovane venne a scoprire di una famiglia caduta in miseria e di un padre che, per la disperazione, stava per indirizzare le figlie sulla strada della prostituzione. Appresa la notizia, Nicola decise di intervenire gettando nella dimora dell’uomo un panno in cui erano avvolte delle monete d’ore, grazie alle quali fu possibile organizzare il matrimonio della primogenita, lo stesso gesto fu poi ripetuto anche per le restanti figlie, in modo che ognuna di esse potesse avere la dote per contrarre matrimonio.

Come già anticipato, intorno al 300 d.c. San Nicola venne proclamato vescovo della città di Myra che all’epoca faceva parte dell’Impero Romano, negli anni del suo vescovato andò in pellegrinaggio a Gerusalemme, ma a quei tempi la Chiesa cristiana era oggetto di persecuzioni da parte dell’Imperatore Diocleziano pertanto tornò in patria e venne imprigionato; fu successivamente liberato da Costantino e riprese la sua attività apostolica. Partecipò al Primo Concilio Universale svoltosi a Nicea nel 325, sede in cui il Santo consolidò i dogmi della religione ortodossa e condannò l’eresia dell’arianesimo difendendo la fede cristiana.

Morì a Myra, non molti anni dopo i fatti narrati, e lì fu tumulato; le sue spoglie rimasero nella cattedrale della città fino al 1087, quando una spedizione navale partita dalla città di Bari si impadronì delle spoglie di San Nicola, che nel 1089 vennero definitivamente poste nella cripta della Basilica eretta in suo onore. La leggenda narra che le reliquie furono depositate dove i buoi che trainavano il carico della barca si fermarono e lì venne poi costruita la Basilica di San Nicola; di leggende sulla costruzione della basilica dedicata al Santo ce ne sono diverse, tra cui quella che narra che questa venne eretta per celare il Sacro Graal, il calice dal quale Cristo bevve nel giorno dell’ultima cena con gli apostoli, essendo Bari una città marittima dal cui porto partivano molti pellegrini per la Terrasanta.

L’idea di trafugare le sue spoglie venne ai baresi per rilanciare la città che, a causa della conquista normanna, aveva perduto il ruolo di capitale dell’Italia bizantina. Probabilmente la presenza in città delle reliquie di un santo importante avrebbe generato benessere economico, potendo divenire meta di pellegrinaggi, oltre ad essere una benedizione spirituale.

I pellegrinaggi nella città di Bari ebbero, quindi, inizio ma i viaggiatori rimanevano delusi a causa dell’assenza di riti ortodossi nella basilica di San Nicola e dell’assenza di un apparato di accoglienza; solo nel 1913 venne posata la prima pietra per la costruzione della chiesa ortodossa a Bari. La costruzione fu completata negli anni 20 del XX secolo.

La rivoluzione del 1917 e la guerra civile ebbero un effetto tragico sulla sorte della popolazione russa. Le chiese in Russia furono demolite o chiuse; e anche la chiesa russa a Bari conobbe tempi difficili. Nel 1937, il principe N. Zhevahov, rappresentante a Bari dell’Associazione Palistenese, vendette il complesso architettonico all’autorità locale. Solo nel 1998 fu possibile aprire il territorio della chiesa ad una rappresentanza russa, pertanto ripresero i rapporti religiosi e culturali con la città, e con essi iniziarono le celebrazioni di messe ortodosse regolari. Solo nel 2009 si è assistito alla riconsegna della chiesa ortodossa alle autorità russe, da allora tutti i giorni è celebrata una messa innanzi alle spoglie di San Nicola nella Basilica a lui dedicata, mentre nei giorni festivi, la celebrazione ha luogo nella chiesa Russa.

Il Santo è venerato il 6 dicembre, giorno della sua morte, e il 9 maggio, giorno in cui le sue reliquie arrivarono nella città di Bari, questo secondo il calendario gregoriano seguito in occidente; i russi ortodossi, invece, seguono nella liturgia il calendario giuliano che fa slittare i festeggiamenti 13 giorni dopo rispetto le date della festa di San Nicola per i cristiani, pertanto i loro festeggiamenti in suo onore si svolgono, rispettivamente, il 19 dicembre e il 22 maggio.

Il fascino di questo caritatevole Santo, della sua storia, della sua popolarità e dei suoi miracoli, richiama ancora molti credenti, da 1000 anni infatti la città di Bari rappresenta la principale destinazione dei pellegrini ortodossi, tanto da generare un ingente flusso di turismo religioso nella città.

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Basilica di San Nicola – Bari

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Rito ortodosso chiesa russa basilica di San Nicola – Bari

 

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