CULTURA

Niente panico, questa è una semplice Guida Galattica per gli Autostoppisti

Il tempo è una illusione. L’ora di pranzo è una doppia illusione.

Se avete intenzione di compiere un viaggio interplanetario facendo l’autostop, nella vostra libreria non può di certo mancare la Guida Galattica per gli Autostoppisti. Leggere quest’opera, nata dalla superba e non convenzionale creatività di Douglas Adams, è il modo migliore per mettere alla prova la vostra capacità di reggere una narrazione caotica e inaspettata, così come inaspettato è il risvolto della trama e tutto ciò che ne deriva.

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Douglas Adams

Prima di inoltrarci nella descrizione dell’opera, è doveroso comprendere l’universo nel quale questo libro, Guida Galattica per gli Autostoppisti, si inserisce. L’autore dell’opera, come già detto, è Douglas Adams, scrittore scomparso prematuramente nel 2001. La guida galattica è il suo primo romanzo, ma, a dire il vero, è molto più di questo. L’abilità di Adams è stata, soprattutto, quella di creare un vero e proprio fenomeno di costume. Dalla sua uscita nel 1979, la Guida Galattica ha riunito attorno a sé un fandom di proporzioni bibliche. Milioni, infatti, sono gli appassionati della “saga”. La Guida Galattica, infatti, è solo il primo capitolo di una pentalogia che comprende, in ordine, anche  Ristorante al termine dell’UniversoLa vita, l’universo e tutto quantoAddio e grazie per tutto il pescePraticamente innocuo ( e anche un romanzo di un altro autore, Eoin Colfer, uscito nel 2009, dal titolo E un’altra cosa…). 

La storia della Guida Galattica per gli Autostoppisti vede come protagonista Arthur Dent, che un bel giorno scopre che alcune ruspe gialle (che ha appena notato nel suo giardino) stanno per demolirgli la casa in cui abita per fare spazio a una nuova superstrada. Dopo poche ore gli abitanti della Terra scopriranno che il loro pianeta sta per avere lo stesso destino, ma a cura di una flotta di astronavi gialle che appaiono improvvisamente nel cielo. Arthur viene salvato da un suo vecchio amico, Ford Prefect, che si rivela essere un alieno originario della stella Betelgeuse e che lo trascina con sé, chiedendo un passaggio ad una delle astronavi demolitrici. Arthur scoprirà così un universo sconosciuto, nel senso letterale del termine, in cui la sua unica bussola sarà la Guida Galattica per gli Autostoppisti. Questo libro è un vero e proprio bestseller in tutta la galassia, Pianeta Terra escluso, e questo per due motivi fondamentali: costa molto poco e sulla copertina ha delle scritte molto rassicuranti una tra queste “Don’t Panic” (Niente Panico). Ford e Dent compiranno delle avventure galattiche che metteranno loro anche nei pasticci. Durante il viaggio incontreranno l’ex presidente della galassia,  Zaphod Beeblebrox, uno strano alieno a due teste, la sua ragazza Trillian e un particolare robot affetto da depressione cronica, Marvin. La missione della spedizione, è quella di giungere sul pianeta Magrathea, dove incontreranno colui che ha progettato il Pianeta Terra e le due entità che l’hanno commissionata (due topi). Qui, finalmente, riusciranno ad avere la “risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto“.

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Il robot depresso Marvin e Arthur Dent nella serie Tv, tratta dal romanzo, del 1981

“Una delle cose che Ford Prefect aveva sempre trovato difficile comprendere a proposito degli umani, era che questi avevano il vizio di affermare e ripetere cose assolutamente ovvie, come risultava evidente da frasi quali Che bella giornata! O Come sei alto! O Oddio, mi sembra che tu sia caduto in un pozzo profondo nove metri: ti sei fatto male?  In un primo tempo Ford si era fatto una sua teoria per spiegare questo strano comportamento. Aveva pensato che le bocche degli esseri umani dovessero continuamente esercitarsi a parlare per evitare di rimanere inceppate. Dopo avere osservato e riflettuto alcuni mesi, Ford aveva abbandonato questa teoria per un’altra. Aveva pensato che se gli esseri umani non si esercitavano in continuazione ad aprire e chiudere la bocca, corressero il rischio di cominciare a far lavorare il cervello.”

Basterebbe questo accorato stupore, da parte di un alieno, per il vezzo, del tutto umano, di ribadire l’ovvio per indurre alla lettura della Guida Galattica per gli Autostoppisti. Come nella migliore tradizione dell’umorismo inglese (pensiamo a Jerome Kapka Jerome) un viaggio è il pretesto per iniziare l’avventura che ci farà ridere, sorridere ed anche un poco riflettere. Fra presidenti galattici che hanno come fondamentali qualità di provocare scandali perché il loro compito non è di esercitare il potere ma di distrarre l’attenzione della gente dal potere stesso, extraterrestri imbarazzanti perfino per le forze dell’evoluzione ed appassionati di poesia, robot depressi, sfortunati cetacei e potentissimi topi, scopriamo che non tutto è perduto e che l’universo si può esplorare senza spendere cifre eccessive.
Basta avere una guida ben fatta.

La Guida galattica per gli autostoppisti vi regalerà un viaggio esilarante nell’infinito e variegato universo e, ricordate sempre, con meno di trenta dollari Altariani al giorno! Se non comprenderete qualcosa di quello  che leggerete in questo libro, non stupitevi, piuttosto ricordate sempre che alla fine dei conti siamo solo la terza specie più intelligente della Terra, dopo i topi e i delfini. E se a volte pensate che la vostra vita non abbia senso, la risposta a tutto è… 42, quindi: Niente Panico e ricordate di portare con voi un asciugamano. Non ci resta che augurarvi buon viaggio e, soprattutto, buon divertimento!

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Loonquawl: Quarantadue! Questo è tutto ciò che sai dire dopo un lavoro di sette milioni e mezzo di anni?
Computer Pensiero profondo: “La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto è 42. Sì, ci ho pensato attentamente è questa, 42. Certo sarebbe stato più semplice se avessi conosciuto la domanda.”
Loonquawl: “Ma era LA domanda, la domanda fondamentale di tutto quanto!”
Pensiero profondo: “Questa non è una domanda! Solo quando conoscerete la domanda comprenderete la risposta.”

 

 

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