Arrivate da qualche anno anche in Italia, le droghe musicali, reperibili online, promettono di dare lo stesso effetto delle sostanze stupefacenti “tradizionali” con una frequenza sonora tra i 3 e i 30 Hertz.
Queste, agendo sul cervello, pare che inneschino una sorta di reazioni a catena tale da sollecitare in modo particolarmente intenso l’attività cerebrale e dare l’idea, al “consumatore”, di essere sotto l’effetto di vere e porre sostanze stupefacenti.
L’allarme sulla pericolosità di questi brani all’apparenza innocui è stato lanciato dalla polizia postale spagnola che mettendo in luce un fenomeno ormai dilagante ha acceso i riflettori su una questione che pare essere sempre più allarmante.
Infatti, sono tanti i forum presenti in rete attraverso i quali i consumatori scambiandosi informazioni si danno anche consigli sull’utilizzo e la “somministrazione” di questi brani-stupefacenti.
I cyber-allucinogeni possono essere testati, le prime volte, gratuitamente, attraverso siti specializzati, successivamente, però, proprio come avviene nel mercato “convenzionale”, si passa all’acquisto di vere e proprie dosi sonore che vengono inviate con discrezione sul lettore mp3 del fruitore.
Il concetto cardine sul quale si basa questo tecnologico stupefacente è che l’ascolto di brani binaurali( con una determinata frequenza ndr), anche se non percepiti dall’orecchio, andrebbero a influire in modo determinante su alcune zone del cervello, portando il corpo a reagire proprio come se fosse sotto l’effetto di droghe.
La frequenza delle onde, inoltre, deve essere asincrona e i brani devono essere ascoltati, rigorosamente con cuffie o auricolari.
Ed effettivamente il noto social-network Youtube pulula di video di giovani, in particolare adolescenti, che non solo cercano di illustrare i principali effetti delle droghe-musicali ma si fanno anche portatori di una sub-cultura che considera l’uso di stupefacenti digitali un rimedio naturale contro la noia esistenziale.
Nonostante la comunità scientifica sia scettica riguardo i reali effetti dei cyber-allucinogeni, tanto da pensare che molto spesso più che di droga si parli, in realtà, di suggestione, i neurologi hanno lanciato l’allarme riguardo l’effetto che l’ascolto di questo tipo di brani potrebbe causare, soprattutto, a livello psichiatrico.
Sono stati vari i casi di persone che, dopo un ascolto smodato di dosi-musicali hanno mostrato segni psicologicamente preoccupanti, tanto da indurre gli esperti a ulteriori approfondimenti riguardo l’impatto che i cyber-allucinogeni potrebbero avere sull’essere umano.
Infatti, che una determinata stimolazione sonora possa avere conseguenze sul cervello è cosa ben nota, ciò che resta da valutare è il tipo d’effetto che il “potenziamento” generato dalle droghe musicali possa avere a lungo andare sul corpo e la mente umana.
Milena D’Alessandro
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