Tifosi del Milan e non, questa estate calcistica ha avuto un solo nome: Donnarumma. Il giovanissimo portiere dell’ex club di Silvio Berlusconi ha infatti generato polemiche a più non posso, fin dalla conclusione del campionato.
Come già noto ai più, il Milan ha cambiato gestione, passando sotto l’egida di una nuova amministrazione, a più livelli. Amministrazione che ha portato un forte progetto di rinnovamento, per riportare la squadra ai massimi livelli, come testimoniato dalla affollata bacheca del club. Centro di ciò era designato Donnarumma, vero astro nascente del calcio italiano, portiere pronto a diventare pilastro del nuovo Milan.
Fino alla notizia, a Giugno della decisione di non rinnovare il contratto, in scadenza nel 2018. Una situazione molto scomoda: il club si è trovato nella posizione di dover decidere tra vendere ora il giocatore, o lasciarlo partire tra un anno a costo zero. Un atteggiamento che i tifosi non hanno perdonato, con atti anche decisamente estremi, non limitandosi ai classici insulti da curva, ma arrivando a più serie minacce, allarmando anche la stessa dirigenza del Milan.
Da lì, il braccio di ferro tra l’amministrazione, il giocatore e il suo procuratore, fino alla notizia della firma del rinnovo. Rinnovo che non ha allontanato le antipatie maturate dal giocatore in quelle settimane. Mentre il caso non accennava a scemare, ecco la nuova notizia: il giocatore, che aveva rimandato gli esami di maturità per partecipare all’Europeo Under 21, non si presentò agli esami, posticipati per lui, per andare in vacanza. Un comportamento poco maturo e poco rispettoso, che ha contribuito a danneggiare l’immagine del giocatore, in un momento davvero di fuoco.
Polemiche che ben presto non si sono limitate alla persona, ma hanno trasformato il giocatore nel simbolo della rovina dei giovani sportivi, coperti d’oro in una fase di crescita in cui l’umiltà è parte integrante del raggiungimento di grandi obiettivi. Riportando così alla mente tanti giovani talentuosi che hanno perso la via a causa della fama e dei “facili” guadagni.
Tutto ciò, fino alla prima partita ufficiale del Milan, contro la squadra di Craiova, in Europa League. Una parata, come predetto da molti, ha ricucito l’amore tra Donnarumma e i suoi tifosi. Volubilità? Comprensione? Voglia di vincere? Chissà, certo è che oggi più che mai il giovane portiere si erge a colonna, e a speranza, del Milan che verrà. In un calcio che continua a perdere le sue bandiere, nell’anno dell’addio di Francesco Totti alla sua Roma, Donnarumma può scegliere se diventare uno dei tanti soldati di passaggio, o vero comandante in grado di lasciare l’orma al suo passaggio.
Sperando che questa estate sia servita per lui a crescere, e a comprendere che la strada per diventare veri campioni è una salita lastricata di ostacoli.
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