Decenni di fantascienza ci hanno regalato diverse rappresentazioni di ipotetiche apocalissi. Tra queste, rivolte di macchine, guerre tra androidi e molto altro hanno riempito l’immaginario collettivo, donando al pubblico un forte timore verso lo sviluppo tecnologico. Un timore in parte condiviso anche da scienziati di fama internazionale, come Stephen Hawking e Elon Musk.
Ecco perché determinate notizie, tra clickbait e viralità, tendono immediatamente a fare scalpore. Notizia degli ultimi giorni è infatti lo stop di un progetto di Facebook, legato allo sviluppo di intelligenze artificiali. Il celebre social network, nel suo settore ricerche e sviluppo, sta puntando all’utilizzo di I.A. per rendere più semplice l’utilizzo dei propri sistemi, per cercare di rispondere alle richieste degli utenti.
Tra questi progetti, vi era lo sviluppo di intelligenze artificiali in grado di dialogare tra loro, così da cercare di spingere ad una maggiore padronanza del linguaggio e del discorso. Fino a quando è stato notato che i due sistemi stavano dialogando in un linguaggio sviluppato totalmente in proprio, e non comprensibile dai ricercatori.
La notizia ha fin da subito fatto il giro del mondo, scatenando diverse paure e polemiche. Polemiche ben presto smontate da diversi addetti al settore. A quanto pare, le due unità hanno semplicemente sviluppato un sistema più semplice, per loro, di comunicare, e ciò non rappresenta di certo una minaccia. Semplicemente non era ciò a cui il progetto puntava, da questo lo stop. Con come obiettivo, appunto, lo sviluppo maggiore della padronanza del linguaggio, svilupparne uno proprio, non comprensibile agli esseri umani, è oltremodo controproducente e negativo.
La ricerca tecnologica non si fermerà di certo, portando le intelligenze artificiali nella vita di ogni giorno, pronte a rendere più semplice la vita dell’umanità. Sarà davvero così? La scienza prosegue, compiendo un passo ogni giorno. Ciò che conta, in fondo, è che sia giusta la direzione.
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