Dopo la laurea triennale in Scienze della Comunicazione e un breve master sul Management ed Organizzazione Eventi, intraprende la carriera da economista, frequentando il corso di Gestione delle attività turistiche e culturali dell’Unisalento. A trasformarla in una backpaper vagabonda è l’Erasmus a Londra, un’esperienza che cambia il suo modo di affrontare la vita, donandole linfa vitale per intraprendere nuove avventure all’estero e aiutandola a definire delle priorità, tanto da immergersi a capofitto nel lavoro e nel volontariato, sempre a tema green che si tratti di viaggi o di sostenibilità ambientale in senso lato.
Come lei stessa ama definirsi, la Tricarico è un vero animo irrequieto e difatti i suoi impegni lavorativi, la portano a dividersi tra Gallipoli, la città che le ha dato i natali, Lecce e il resto del mondo. Insomma un vero vulcano in eruzione. Cosa ci sveleranno le sue “valigie aperte”?
D: Un blog di viaggi nasce dalla necessità di condividere le proprie esperienze, di svelare segreti e passioni, come nasce l’idea di TricaricOvunque? Vuole parlarci della sua evoluzione e di come ha preso forma il suo blog vagabondo?
R: È stato un percorso naturale, ma che allo stesso tempo si è rivelato necessario. Terminata l’università decisi di aprire un blog: un diario delle disavventure, un punto di riferimento per amiche che volevano dilettarsi con la scrittura. Nel frattempo sono cresciuta professionalmente e sono stata assorbita completamente dal lavoro e il tempo per il ‘blog passatempo’ era sempre più ridotto. Allo stesso tempo, nonostante (e per fortuna) il mio lavoro sia stato sempre un crescendo, non ho mai voluto rinunciare ai viaggi. Alcuni erano dettati da logiche professionali, altri per pura necessità di evasione. Pubblicando poi le foto sui miei canali social, tantissimi amici e conoscenti hanno iniziato a chiedermi sempre di più consigli per i loro viaggi fino a quando ho ricevuto una ‘proposta importante’ che mi ha quasi costretta a dare una forma esatta al mio blog. Ho stravolto il nome, la struttura e i contenuti: viaggi, varie ed eventuali, rimarcando il mio cognome.
D: Forte sostenitrice del turismo responsabile, tanto da essere tra le fondatrici di ViaggieMiraggi Puglia, si specializza nel web marketing e avvia delle collaborazioni con Ninja Marketing – il punto di riferimento per l’innovazione nel marketing e nella comunicazione, ndr – e Nuok – il magazine online di viaggio, arte e cibo, ndr. Vuole parlarci del suo percorso formativo e di come “scova” nuove collaborazioni e progetti su cui lavorare?
R: Situazioni, casualità, l’allineamento dei pianeti favorevole o forse il destino. Mi sento una ninja da sempre: lettrice assidua di Ninja Marketing, poi studente del master fino ad arrivare al mio primo articolo sui social network russi che ha decretato il mio inizio ufficiale da Ninja. Così per Nuok: sono stata subito scelta, a seguito della mia candidatura, dalla fondatrice Alice Avallone e cominciato subito il percorso da nuoker che da subito mi ha arricchito molto. Poi, sì: ViaggieMiraggi è parte di me, è stata veramente una casualità il mio avvicinamento alla rete. Ne è venuta fuori una vera, grande famiglia di cui custodisco gelosamente, insieme alle altre fondatrici, le radici e la maternità (pugliese) del progetto. La verità è che non amo gli schemi, non capisco chi si accontenta dell’uovo oggi. Seguo molto il mio istinto, ho rifiutato molti progetti e lavori, seppur ben pagati e ‘gloriosi’, perché non si addicevano alla mia persona. Mi sento uno spirito libero e rispetto, anche nel lavoro, questo modo di essere.
D: Concentrandoci sugli aspetti del web marketing, c’è un articolo del suo blog in cui cerca di spiegare alla Nonna di essere una Social Media Manager, questo mondo fantastico dai confini a tratti indefiniti, ma più in generale perché un’azienda dovrebbe investire sul web, anziché sulla carta stampata?
R: Lo dicono i numeri: le copie dei quotidiani e dei giornali sono ridotte drasticamente e le piccole testate sono costrette a ‘spostarsi’ online. L’utente medio si può definire pigro, si accontenta di ciò che legge sui social senza approfondire poi più di tanto: da qui, per esempio, anche la necessità di Facebook di contrastare le fake news. Il mondo ora è web-centrico: non esserci vuol dire non esistere. Per alcuni però, ‘esserci’ vuol dire ‘saper fare’, beh, non è proprio così. Il social media marketing vanta numerosi falsi esperti perché può sembrare una disciplina accessibile a tutti ma non lo è. Studi specifici e aggiornamenti sono indispensabili: voi affidereste vostro figlio al primo arrivato? Saper aprire una pagina Facebook non è professionalità scontata.
D: Domanda inevitabile: quali luoghi visitati porterà sempre nel cuore?
R: Partiamo dal presupposto che l’Erasmus cambia la vita. Sono sicura nell’affermare che le università dovrebbero renderlo obbligatorio: apre la mente e le strade, è una scuola di vita. Da qui, scontata la mia risposta: Londra e il quartiere in cui vivevo, Wimbledon. Ho in mente ogni attimo, ogni angolo, ogni abitudine di quei mesi. Pensarci è sempre un colpo al cuore.
Di luoghi, potrei parlarne per ore: mi vengono in mente, subito, Cracovia, dove torno ogni anno con il progetto ‘Treno della Memoria’ e Mosca dove ho trascorso un periodo di studio presso l’Università delle Finanze. Ancora, Budapest, le sere al ruin pub, in particolare allo Szimpla Kert, che conserva intatto il sentimento di quei mesi: un periodo strano, ricco di situazioni, sicuramente indescrivibile. Poi il Mirador del Rio, a Lanzarote: un momento magico, le parole svuoterebbero l’esperienza di significato. Il cammino verso Canterbury o il tramonto ai piedi del faro a Cabo de Roca, in Portogallo. Come posso scegliere fra le meraviglie che ho visto?
D: Vuole svelare qualche segreto ai nostri lettori per una vacanza low cost?
R: Vi svelo il mio metodo: almeno una volta nell’arco della settimana, consulto le compagnie aeree in base alle mete ancora da esplorare. Quella che costa meno, vince! Secondo step: chiamo un amico/a per arruolarlo/a nell’avventura e poi non ci penso più. Il giorno prima di partire tiro fuori dall’armadio Biagio, il mio zaino (già pronto e accessoriato) e organizzo il tutto. Amo la vita da ostello, è l’essenza vera del viaggio: condivisione, scoperta, realtà. Qualcuno pensa che gli ostelli siano posti poco raccomandabili, ma smentisco ufficialmente questa diceria. Molti hanno smarrito il concetto della condivisione in favore di quello della comodità e del ‘tutto e subito’: non c’è cosa peggiore, ai miei occhi, tra il preferire la vacanza al viaggio. Quando si è in grado di cogliere la differenza allora cambia tutto, anche la mente.
Altro dettaglio fondamentale: stop alle mete confezionate. Amo i balcani, la loro cultura e i loro paesaggi e vi assicuro che quando si va oltre le vie rinomate, il viaggio low cost è garantito.
Link di approfondimento:
http://www.tricaricovunque.com/
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