È giunta alla 20esima edizione la manifestazione dedicata alla riscoperta e alla valorizzazione della musica tradizionale salentina, la pizzica che a suon di tamburelli e danze tarantate riempie le piazze del sud salento e registra cifre da capogiro per il Concertone che vede come ultima tappa la piazza di San Giorgio a Melpignano.
Ma andiamo con ordine ripercorrendo le tappe che hanno reso il Festival “La notte della taranta” così noto anche oltre la Regione Puglia e la penisola italiana, tanto da diventare il crocevia dell’incontro tra culture differenti, dando vita ad un prodotto autentico, tanto da essere considerato uno dei più significativi festival sulla cultura popolare in Europa.
Nasce nel 1998 su iniziativa dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina – l’area grika della provincia di Lecce composta dai comuni di Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Sogliano Cavour, Soleto, Sternatia e Zollino, ndr – e dell’Istituto Diego Carpitella. La prima edizione ancora non sposa la formula itinerante del festival, ma propone dei concerti che si svolgono contemporaneamente in più piazze, per poi generare la fusione tra musiche e stili diversi, quindi tra i diversi gruppi di musica popolare che hanno preso parte all’iniziativa, che avviene proprio nella piazza di Melpignano in occasione del “Concerto notturno”. Il primo concerto è diretto da Daniele Sepe, mentre la direzione artistica è affidata a Maurizio Agamennone e Gianfranco Salvatore.
In occasione della prima edizione non si poteva immaginare l’evoluzione che negli anni avrebbe avuto “La notte della taranta”: da occasione di valorizzazione della musica tradizionale salentina e della cultura popolare, a “luogo” di incontro e sperimentazione con altri linguaggi musicali, dal rock alla musica sinfonica.
Nel 2000 è nato il Festival Itinerante, che vede protagonisti delle tappe sonore, che conta quindici appuntamenti, i paesi aderenti all’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, oltre i centri di Lecce, Galatina, Alessano e Cursi; le differenti tappe rappresentano una sorta di percorso preparativo al Concertone.
Nel 2004, con Ambrogio Sparagna, è nata l’Orchestra Popolare “La Notte della Taranta”, composta oggi da musicisti di pizzica e musica popolare di tutto il Salento. “Strumento” fondamentale e cuore pulsante dell’iniziativa. Ogni anno diretta da un diverso Maestro Concertatore, con cui rivisita il repertorio tradizionale collaborando con noti artisti italiani e internazionali, da cui nascono le contaminazioni e le fusioni musicali e culturali che rendono questo Festival unico nel suo genere.
I Maestri Concertatori che si sono susseguiti nel corso degli anni, apportando al Festival un differente e personalissimo grado di innovazione, contribuendo pertanto alla crescita dello stesso sono: il già citato Daniele Sepe (1998), Piero Milesi(1999 e 2001), Joe Zawinul (2000),Vittorio Cosma (2002), Stewart Copeland (2003), Ambrogio Sparagna (2004, 2005, 2006), Mauro Pagani (2007, 2008, 2009), Ludovico Einaudi (2010, 2011), Goran Bregovic (2012), Giovanni Sollima (2013, 2014), Phil Manzanera (2015), Carmen Consoli (2016).
Nell’agosto 2008 nasce la Fondazione “La Notte della Taranta”, divenuta attiva nei successivi due anni, con l’obiettivo di definire scelte strategiche e gestionali, e proponendosi come strumento di valorizzazione delle tradizioni, e dell’intero territorio salentino, incentivando manifestazioni culturali e musicali, nonché essendo di fatto un laboratorio di ricerca permanente sul fenomeno del tarantismo e sul patrimonio etnografico in generale.
L’edizione 2017, che si svolgerà il 26 agosto nella ormai familiare piazza di Melpignano, vedrà come Maestro Concertatore Raphael Gualazzi,- il cantautore e pianista urbinate, vincitore della categoria giovani del Festival di Sanremo per l’edizione 2011, ndr – che scegli come ospiti internazionali Suzanne Vega, Yael Deckelbaum, Pedrito Martinez e Gerry Leonard, il chitarrista di David Bowie. Quest’anno ci si avventurerà nei territori del jazz e chissà come l’improvvisazione si sposerà con i ritmi della taranta, sicuramente se ne vedranno delle belle.
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