Senza ombra di dubbio Adolf Hitler è passato alla storia per essere stato uno degli uomini più spietati che abbiano mai popolato questo pianeta.
Il fuhrer, dopo essere diventato cancelliere della Germania ed aver concentrato il potere nelle proprie mani sopprimendo ogni forma di opposizione, si rese autore di una cruenta politica di sterminio e discriminazione ai danni del popolo ebraico e di altri gruppi etnici che, sotto l’egida di una cultura nazionalistica intrisa di antisemitismo, erano ritenuti “indesiderabili”.
Milioni di persone, sotto la dominazione nazista di Hitler, trovarono la morte nei campi di concentramento, nei forni crematori o nelle camere a gas, perchè non appartenevano alla cosiddetta “razza ariana” o “razza superiore”.
Padre Regimbald, un padre gesuita, pensava che Hitler avesse stretto un patto con il diavolo in virtù del quale aveva deciso di sacrificare tutti i giovani della Germania per poter offrire ad un Sovrano Superiore un bagno di sangue quale prova della sua devozione.
Lo stesso Pio XII si adoperò per realizzare pratiche di esorcismo a distanza per liberare il “calpestatore di cadaveri” più brutale dell’epoca moderna dalla possessione del Maligno.
Eppure – sorprenderà saperlo – anche Hitler, il feroce dittatore che si è reso responsabile di così efferati crimini contro l’umanità, aveva le sue insicurezze, le sue paure e le sue nevrosi; basti pensare che morì suicida nel suo bunker a Berlino il 30 aprile del 1945; aveva 56 anni quando decise di mettere fine alla propria vita con un colpo di pistola alla testa, dopo aver ingerito una capsula di cianuro.
La stessa sorte toccò a sua moglie Eva Braun, con cui era convolato a nozze da poche ore dopo una travagliata relazione sentimentale durata quattordici anni; anche Eva morì suicida per avvelenamento da cianuro.
I loro corpi, per espressa disposizione del fuhrer, furono cosparsi di benzina e bruciati nel giardino della cancelleria del Reich, al di fuori del bunker nel quale i due si tolsero la vita.
Ma chi era davvero Adolf Hitler? Vi vogliamo svelare alcuni dei lati “umani” di questo personaggio così diabolico e condividere con Voi lettori cinque strambe curiosità sull’uomo simbolo del “Male” per antonomasia.
UN ANTESIGNANO DEL VEGETARIANESIMO.
Di Hitler si sa che era ipocondriaco e che aveva il terrore di ammalarsi.
Questa sua paranoia lo indusse a sottoporsi a regimi alimentari ferrei e ad escludere alimenti potenzialmente dannosi per la salute come la carne.
Peccato, però, che pur essendo un salutista, non riuscisse proprio a dire di no ad una tazza di cioccolata con la panna e che avvertisse la impellente necessità di aggiungere zucchero a qualunque bevanda, persino all’acqua! Questa sua smodata dipendenza da zucchero gli creò seri problemi alla dentatura, causandogli una terribile, quanto mai imbarazzante alitosi.
DALLE MISE IMPROBABILI AD UN OUTFIT MARZIALE, CON TANTO DI FRUSTINO E BAFFETTI SQUADRATI
Per quanto è dato sapere, prima di assumere l’aspetto autoritario per cui lo ricordiamo, Adolf Hitler era piuttosto sciatto e trasandato; il suo look lasciava parecchio a desiderare; Hitler abbinava colori e tessuti senza alcun criterio e si presentava al suo pubblico senza curarsi particolarmente di ciò che aveva indosso.
Fu l’amico Eckart a fargli notare questa sua defaillance, consigliandogli un outfit più composto, che gli conferisse un aspetto autoritario e credibile.
Fu così che Hitler decise di cambiare il proprio look per diventare l’uomo che tutti conosciamo, con i suoi baffetti squadrati, il frustino da “cattivo” e l’impermeabile lungo e stretto in vita.
QUELLO STRANO OGGETTO DEL DESIDERIO.
Adolf Hitler non poteva proprio tollerare che i suoi soldati di stanza in Francia si dedicassero ai piaceri della carne mescolandosi con le prostitute del luogo, donne di bassa leva assolutamente non degne di congiungersi carnalmente con i suoi uomini di razza pura.
Per evitare che ciò accadesse regalò ai soldati tedeschi la “bellissima” Borghild, una bambola gonfiabile di silicone che rispettava pienamente i canoni estetici propri della razza eletta: era bionda, alta un metro e settantasei, aveva grossi seni, la pelle bianca come il latte e di certo era sempre disponibile a soddisfare le voglie dei soldati.
Peccato che la fabbrica di produzione della giunonica Borghild, con sede a Dresda, fu rasa al suolo durante un bombardamento.
Tornare a molestare e ad intrattenersi con le prostitute per strada, per gli uomini di Hitler, diventò a quel punto una questione di “necessità”!
L’IMPOSSIBILE RAGGIUNGIMENTO DELLA PERFEZIONE FISICA.
Non fu facile per Adolf Hitler vivere con il mito della perfezione fisica ed avere, al contempo, nei e difetti di una certa importanza.
Durante la Seconda Guerra Mondiale i soldati inglesi erano soliti deridere il fuhrer canticchiando filastrocche su una sua imbarazzante menomazione fisica: pare che Hitler avesse un testicolo solo!
Secondo alcune voci, tale difetto fisico sarebbe derivato da una ferita subita in trincea; secondo quanto fu riferito dal suo medico personale Hitler sarebbe stato colpito da una scheggia all’inguine durante la battaglia francese della Somme.
In realtà il dato è piuttosto inverosimile, se si considera che Hitler – almeno stando alle fonti storiche – non era avvezzo ai combattimenti in prima linea e non soleva mettere a repentaglio la propria incolumità fisica.
Probabilmente la sua era una menomazione congenita; un bel problemino per il responsabile di una delle più cruente carneficine umane della storia finalizzate alla selezione della razza perfetta, alla quale evidentemente egli non apparteneva!
LA SESSUALITA’ DISCUTIBILE.
Adolf Hitler era particolarmente sensibile al fascino femminile; ciò lo indusse ad avere diverse relazioni carnali con donne di ogni genere, ma pur sempre bianche e di razza superiore.
Tra queste, merita un particolare cenno la relazione carnale intrattenuta con la nipote Angelika Raubal, dalla quale pretendeva – nei momenti di intimità – di essere chiamato “Zio Alf”.
La giovane fu costretta a subire i soprusi sessuali dello zio, che la costringeva a farsi fotografare nuda ed in posizioni oscene e che la frustava con violenza durante i loro incontri amorosi.
Hitler sfogava con la cara nipotina quella sua tendenza al sadomasochismo, le cui pratiche violente venivano subìte dalla Raubal per dovere più che per piacere; ciò provocò una certa fragilità psichica nella ragazza, che si tolse tragicamente la vita con un colpo di pistola alla testa.
Quel che è certo è che il fuhrer aveva una vera e propria fissazione per la virilità; attraverso il sesso – più che provare soddisfazione fisica – voleva affermare a tutti i costi la propria supremazia fisica sulla partner di turno, dandosi a pratiche sessuali discutibili e cruente, degne probabilmente dello scimmione del cinema da lui tanto amato ed ammirato, al quale – con tutta probabilità – ispirava la propria gestualità quando si batteva il pugno al petto con moto di orgoglio.
La differenza tra Hitler e King Kong, però, non risiede nell’appartenenza del primo alla razza umana e del secondo a quella animale, ma piuttosto nel fatto che il più famoso scimmione del cinema, sia pur spaventoso nell’aspetto, almeno era umano nei sentimenti!
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Caro Direttore, Ti ringrazio per il prezioso commento; da quello che pensano i lettori dei miei articoli cerco di trarre sempre qualche spunto per fare di più e fare meglio… Ciò detto e senza voler scendere in polemiche sterili, tengo a precisare che a differenza di quanto ti è sembrato, il mio articolo non vuole essere affatto orientato politicamente; non è mio interesse far emergere la bontà del comunismo a discapito del fascismo, che nelle loro estremizzazioni sono egualmente a mio avviso censurabili.
Se leggessi qualche altro mio pezzo su tematiche o personaggi che hanno fatto la storia e la storia della politica avresti una maggiore contezza della mia volontà di rimanere imparziale; ce n’è proprio uno in pubblicazione questo mese, relativo alla strage dell’Italicus, nel quale l’atteggiamento di maggiore indulgenza è rivolto all’attivista Esposti, che proprio non era un comunista…ed anzi! Poi non lo so, se le tue fonti ti consentono di dire che Hitler era un buono, sarei felice di essere illuminata
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