Sensazionale scoperta nel mondo della medicina e delle scienze. È stato individuato un vero e proprio motore molecolare che fornisce energia alle cellule tumorali, procurandogli un rinnovamento continuo.

I primi indizi dell’esistenza di questo meccanismo che alimenta i tumori risalgono ad un paio di anni fa, quando, nel 2012, il dottor Iavarone, e la sua collega e moglie Anna Lasorella, identificarono una proteina non presente in natura, data dalla fusione delle proteine FGFR3-TACC3.
Osservata in un caso di gliobastoma, una delle più pericolose e gravi forme di tumore al cervello, i due scienziati constatarono che la proteina di fusione fungeva da “droga” per il tumore, lo scatenava, governava e nutriva, oltre ad essere capace di legarlo a sé e renderlo indipendente. Ne dedussero che la stessa potesse essere alla base di altre numerose forme di cancro e, oggi, da Iavarone è arrivata la conferma. La proteina, infatti, è stata trovata in percentuali comprese fra il 4% e l’8% in quasi tutti i tumori, come quelli di testa e collo, vescica, seno, cervice uterina, esofago e polmone. In Francia sono già all’opera per studiare delle preparazioni farmacologiche in grado di fermare la fusione genica delle due proteine. È senza dubbio una delle prime e più belle notizie del nuovo anno, una speranza per i malati e per l’intero genere umano.
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