CULTURA

IL CARNEVALE DI VENEZIA, TRA MASCHERE, STORIA E MAGIA

Il Carnevale a Venezia è un’istituzione.

È un magnifico evento che ai tempi d’oggi coinvolge programmi televisivi, le associazioni culturali e che richiama folle di turisti da ogni parte del pianeta, attratti dalle infinite maschere e dalla magica Laguna in festa.

Tra le calli ed i rii di questa meravigliosa città, per circa dieci giorni, è in atto una perpetua rappresentazione di teatrale allegria, tutti mascherati ad esaltare il fascino di scherzi, balli esclusivi e romantici incontri.

Del resto, ciascuno di noi ne ha sentito parlare almeno una volta nella vita.

Si hanno notizie del Carnevale di Venezia fin dal 1094, all’epoca del Doge Vitale Falier: in un documento ritrovato si narra dei divertimenti itineranti e pubblici nei giorni precedenti al periodo di Quaresima.

Tuttavia, il Carnevale ha origini molto più remote: basti pensare ai culti ancestrali di passaggio dall’inverno alla primavera, ai Saturnalia latini o ai culti dionisiaci il cui motto era “Semel in anno licet insanire” (“Una volta all’anno è lecito non avere freni”).

Lo stesso spirito ha ispirato i veneziani concedendo l’illusione ai ceti più bassi di diventare, per pochi giorni all’anno, simili ai potenti, consentendogli di poter burlare pubblicamente i ricchi indossando una maschera sul volto.Una valida e sana soluzione per tenere sotto controllo le tensioni sociali sull’esempio del “Panem et Circenses” latino.

L’euforia del Carnevale non comincia a Febbraio, ma molto tempo prima, anzi, forse non è sbagliato dire che, almeno a Venezia, non cessa mai d’esistere. Un sottile brio si avverte sempre tra i vicoli della città, tra le botteghe degli artigiani, conferendo magia e rievocando atmosfere di tempi andati.

Una volta, il Carnevale permetteva ai Veneziani di lasciare temporaneamente il lavoro per dedicarsi totalmente alla giocosità del periodo: si costruivano palchi lungo la Riva degli Schiavoni, in Piazzetta e in Piazza San Marco. La gente accorreva per ammirare le attrazioni, le più varie: i giocolieri, gli acrobati e i saltimbanchi; trombe, flauti e tamburi venivano quasi consumati dall’uso; i commercianti ambulanti vendevano frutta secca, castagne e dolci di ogni tipo, ben attenti a far notare la provenienza da Paesi lontani delle loro mercanzie. La città di Venezia, grande città commerciale, ha sempre avuto un legame privilegiato con i Paesi lontani, con l’Oriente in particolare cui non manca, in ogni edizione del Carnevale, un riferimento, un filo che continua a legare la festa più nota della Serenissima al leggendario Viaggio del veneziano Marco Polo verso la Cina alla corte di Qubilai Khan dove visse per circa venticinque anni.Alcuni Carnevali diventarono celebri: quello del 1571, in cui – in concomitanza della battaglia dei Cristiani a Lepanto – fu allestito un carro allegorico su cui la Fede troneggiava col piede sopra un drago incatenato, seguita dalle Virtù teologali, la Vittoria sovrastava i vinti e la Morte rappresentata con la falce in mano perché fosse chiaro che in quella vittoria anche lei aveva tristemente trionfato. Anche quello del 1679 fu memorabile, quando il Duca di Mantova sfilò con una lunga coda di indiani, neri, turchi e tartari che, lungo il percorso, sfidarono e combatterono contro sei mostri: dopo averli sconfitti, tutti iniziarono a danzare.

Il Carnevale subì una battuta d’arresto solo dopo la caduta della Repubblica di Venezia, in quanto malvisto da austriaci e francesi che avevano temporaneamente occupato la città. La tradizione, nel frattempo, continuò però ad essere celebrata nelle isole, Burano e Murano.

Fu solo intorno al 1970 che grazie all’impegno di alcuni cittadini e associazioni civiche si riuscì a far risorgere il Carnevale, che venne ufficialmente reinaugurato nel 1979. Il Comune di Venezia, il Teatro La Fenice, l’azienda provinciale di soggiorno e la Biennale prepararono un programma di 11 giorni lasciando anche molto spazio all’improvvisazione e alla spontaneità senza dimenticare un supporto logistico con mense e alloggi a prezzi accessibili. Anche quest’anno, come sempre da allora, non mancherà uno dei momenti clou del Carnevale: il Volo dell’Angelo, che si terrà il 4 febbraio in Piazza San Marco alle ore 11:00.

Le celebrazioni verranno chiuse ufficialmente il 13 febbraio con lo Svolo del Leon:il Leone alato, simbolo della città, volerà dal campanile, sorvolando la folla con un volo simbolico e scenografico.

Info Copyright:

http://news.xinhuanet.com/english/photo/2017-02/13/c_136052237_2.htm

https://www.groupon.co.uk/deals/ga-kpx-travel-ltd-475?fallback=true

https://mobil.news.at/a/venedig-karneval-2013/2852184

http://2017.carnevale.venezia.it/il-tradizionale-svolo-del-leon-ha-chiuso-oggi-martedi-grasso-28-febbraio-ledizione-2017-del-carnevale-di-venezia/

http://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/69126/marco-polo-torna-in-cina.aspx

http://it.iicbucarest.org/il-carnevale/

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