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THE END OF THE F***ING WORLD – QUANDO LA FOLLIA DIVENTA SERIALE

Se le serie TV dedicate ai millennials non sono propriamente pane per i denti dei più incalliti trentenni, con The End of The Fing World sarete destinati a cambiare idea. La X generation negli anni ’90 ha cambiato il modo, per molti giovani, di essere dei ribelli, di non appartenere a determinati canoni stereotipati e di condurre una ribellione urlata ma anche privata. The End of The Fing World racconta proprio la storia di due ribelli, quasi reietti, che sembrano non appartenere alla società contemporanea che ben conosciamo.

Essere millennial nel 2018 equivale ad essere etichettati come “bamboccioni” che vivono l’esistenza senza troppe preoccupazioni, con l’unica consapevolezza del voler apparire, sui social prima di tutto. Visibilità come nuovo modus operandi delle generazioni del nuovo millennio. Ecco, The End of The F***ing World, invece, ambientato in un non luogo e in un tempo indefinito, ci mostra come due millennials non vogliano apparire ma, anzi, scomparire, essere dimenticati, non essere mai nati.

Dall’Inghilterra con furore

reata da Jonathan Entwistle e interpretata da Alex Lawther e Jessica Barden, la serie Tv è  chiaramente british, ma non solo, essa è anche testimone di quel cambiamento di rotta quasi metafisico che le nuove generazioni stanno vivendo. Dalle controculture Hipster che sono “finite nei musei”, arriviamo, grazie a quest’opera, ad esplorare le più rivoltose fasce periferiche di un’Inghilterra fuori dal tempo. Una rivolta personale quella dei due protagonisti adolescenti, senza gruppi di black block o punkabbestia catarifrangenti che si possono trovare a Camden Town.

Ribellione silenziosa e pirotecnica, drammatica e inconsapevole. Quella di James e Alyssa è una avventura on the road che assurge a tutti i crismi della beat generation americana e li trasporta nella contemporaneità. Un racconto alla David Bowie, una visione acida e catastrofica di un mondo che sta finendo.

LA FINE È UN NUOVO INIZIO?

Ma qual è il mondo che si indaga, quale universo è giunto ormai al collasso? Ovviamente, quello borghese e silenzioso di cui i due adolescenti fanno parte insieme alle loro famiglie. Un universo comune, piatto e ipocrita che ha generato ribellione, disturbata e disturbante. James è un ragazzo silenzioso, solitario con pochi venerdì al loro posto. Un potenziale serial killer che già nelle prime scene dello show testimonia la volontà di assassinare, per il solo gusto di farlo, Alyssa. Quest’ultima è, invece, una non voluta, una figlia che viene rigettata da una nuova famiglia borghese e da un padre che reputa più importante l’alcol e le droghe.

In questo scenario dalle tinte noir si affaccia un nuovo e possibile amore, un riscatto che potrebbe far rinascere quel f*****o mondo ormai alla deriva. Un mondo orribile che riesce a generare solo reietti e consapevole tristezza.

Netflix, come accade ormai da parecchio tempo, mette a segno un altro colpo da maestro riuscendo a stupire e a produrre un prodotto davvero valido. L’interpretazione dei due giovani protagonisti Alex Lawther e Jessica Barden, è molto buona, riescono a dare al prodotto quel sentore di novità e denuncia sociale. Una regia ottima condita da una fotografia davvero ben ponderata che indaga l’animo giovanile e fa emergere la bellezza di una generazione consapevolmente deviata e inconsistente.

Foto: http://www.vertigo24.net/the-end-of-the-fing-world-la-recensione-della-serie-netflix/
http://nerdmovieproductions.it/2018/01/22/the-end-of-the-fing-world-la-recensione-del-teen-drama-targato-netflix/
https://www.cinemondium.com/series-tv/the-end-of-the-fing-world-serie/
http://www.imdb.com/title/tt6257970/

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