Walt Disney amava ripetere spesso il motto “Se puoi sognarlo, puoi farlo!” consapevole del fatto che, se si è mossi dalla forza, dal coraggio, dal desiderio e dalla volontà di portare avanti il proprio sogno nel cassetto, questo può diventare realtà.
Per fare cose grandi, non serve essere un supereroe.
Lo sa bene, Dominga Tammone. Lucana di origini, toscana di adozione. Dalla passione per il disegno, coltivata sin dalla tenera età, alla professione di illustratrice.
La sua è una storia avvincente fatta di amore, coraggio, sacrificio e determinazione. E di sorrisi. Tanti. Fondamentali nella vita e nel lavoro.
Conosciamola insieme!
Orgogliosamente lucana ma teneramente innamorata della Maremma. Dalla Basilicata alla Toscana. Raccontaci un po’ di te.
Ho il cuore diviso a metà… metà lucano e metà maremmano! Sono nata e cresciuta a Policoro, la mia bellissima città sul mare in provincia di Matera. La mia famiglia vive ancora lì.
All’età di 18 anni ho deciso di trasferirmi in Toscana, precisamente a Siena, per intraprendere gli studi di Ingegneria delle Telecomunicazioni (quando comunico questa cosa tutti sgranano gli occhi).
Dopo un po’ di anni passati lontana da casa, troppi, considerata la mia dipendenza dal mare e troppi per tenere a bada dentro di me la mia vera passione, per amore e per lavoro, ho deciso di trasferirmi a Grosseto.
È stato un vero colpo di fulmine!
Grosseto ricorda tanto “la mia” Policoro, per il calore, l’affetto e l’ospitalità che noi lucani riserviamo ai “forestieri”, nuovi arrivati, agli ospiti.
Cerco di prendere tutte le emozioni positive che alcuni posti ci regalano naturalmente, ed in questo, sia la Basilicata che la Toscana, sono fonti preziose.
Immagina di avere una matita ed un foglio bianco. Come rappresenteresti la tua terra d’origine e di adozione?
Disegnerei me stessa a contatto con la natura. Seduta per terra, al centro tra un fico d’india e un girasole e alle spalle il mare.
Il fico d’India ricorda la Basilicata: è una pianta dai frutti dolci, che vive bene al caldo.
Il girasole è un chiaro riferimento alla regione Toscana, conosciuta per le sue numerose distese di campi sfolgoranti di giallo. In virtù della sua capacità di inseguire i raggi del sole senza fermarsi mai, simboleggia l’allegria, la solarità e la vivacità. È un fiore che rimarca molto il mio carattere gioioso e allegro.
Come e quando è nata la passione per il disegno?
La passione per il disegno è dentro di me da quando sono nata e non l’ho mai abbandonata!
Matita, colori, fogli sono stati i miei primi amici e compagni di avventure! Da bambina utilizzavo qualsiasi cosa pur di disegnare: dai fogli bianchi agli album, dalle pareti di casa, alla carta del pane.
Mia mamma, ha sempre assecondato la mia passione. Ricordo che tappezzava i muri di fogli bianchi: avevo a disposizione un album infinito!
Credo di aver sviluppato una sorta di piacevole ossessione per il bianco! È un’esigenza fisica e istintiva quella di prendere tra le mani qualsiasi oggetto che lasci una traccia e riempire gli spazi vuoti.
Quando hai capito che poteva diventare il tuo lavoro?
Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia che, fin da piccolissima, ha sempre alimentato questa mia inclinazione.
Seguire le proprie passioni ci rende felici ma, all’inizio, non è stato assolutamente semplice coniugare passione e lavoro.
Ci troviamo in una fase storica molto delicata e difficile. Non è facile trovare un percorso di studi che rispetti le tue capacità e le tue passioni e che ti prospetti interessanti sbocchi lavorativi.
Mi iscrissi alla facoltà di Ingegneria molto distante dalle mie attitudini, tuttavia non portai a termine il percorso di studi intrapreso.
All’inizio lo consideravo un fallimento personale, un dispiacere per la mia famiglia, ma la sconfitta non deve essere vista come la fine di tutto, bensì come un punto di partenza, l’inizio di una svolta.
Un giorno, guardandomi allo specchio, mi sono resa conto che qualcosa dentro di me stava cambiando, doveva cambiare.
Consapevole delle mie scelte, dei miei errori (ti aiutano comunque a crescere), ero pronta a rimettermi in gioco con grinta, determinazione, e tanta voglia di imparare. Meritavo un’altra opportunità!
In quella circostanza capii che la mia passione poteva trasformarsi in un lavoro, lavoro e divertimento se svolti in modo serio e costante potevano coesistere.
Sono convinta che le grandi passioni, se sono così potenti, esplodono prima poi! E la mia, ad un certo punto è esplosa!
Libertà creativa: la tua essenza, il tuo stile. Parlaci un po’ del tuo progetto.
Libertà creativa nasce una sera, guardando il film “Il riccio”, liberamente tratto dal romanzo di Muriel Barbery, L’eleganza del riccio.
La protagonista, la piccola Paloma, decide di raggiungere un obiettivo, riempiendo degli spazi vuoti racchiusi in una tabella composta da quadrati bianchi.
Seguii il suo esempio e decisi di raccontare delle storie, di riassumere le passioni di amici e parenti in quei quadratini. Notai subito che, mostrando quei disegni, le persone provavano delle emozioni, e continuai.
Rispolverai la vecchia passione per le caricature che avevo sin dai tempi delle scuole superiori e che divertiva un sacco i miei professori.
L’elemento fondamentale dei miei disegni, ma anche la benzina che tiene in moto il mio entusiasmo quotidiano, è appunto il sorriso. Per questo motivo ho deciso di renderlo protagonista in tutti i miei disegni.
Libertà Creativa è un progetto che racchiude tantissime attività in continua evoluzione.
Qual è stata la maggior soddisfazione nell’attività di illustratrice? Qual è il disegno a cui sei maggiormente legata?
Adoro osservare la gente e amo ritrarla. La gioia più grande me la regalano le loro reazioni nel vedersi disegnati.
Sono legata ad alcuni disegni e, in modo particolare, c’è un episodio che mi fa commuovere sempre tanto.
È accaduto l’estate scorsa. Ho l’abitudine di portare con me, ovunque vada, matita, carta e acquerelli.
Un giorno, in spiaggia, rimasi colpita da una nonna che chiacchierava e scherzava amorevolmente con la sua nipotina e istintivamente mi è venuta voglia di disegnarle.Terminato il disegno, decisi di regalarglielo. Provavo un po’ di vergogna: le avevo sbirciate senza aver chiesto loro il permesso! In realtà la reazione che Anna – questa dolcissima signora (purtroppo ora non è più con noi) – non la dimenticherò mai! È scoppiata a piangere ed io con lei! Ci siamo abbracciate! Non l’avevo mai vista prima!
È stata un’emozione inaspettata per entrambe! Il disegno, anche se per pochi istanti, unisce le persone e lascia un ricordo profondo!
L’esperienza che le persone mi hanno regalato, dai miei colleghi alle persone comuni, è stata fondamentale e lo è tuttora importante per la mia crescita professionale e umana.
È questa la mia grande soddisfazione nell’attività dell’illustratrice! Oltre, ovviamente, al grande divertimento di poter disegnare e studiare tutto il giorno! Dalla mattina alla sera!
È uscito di recente “L’orso sulla luna” una fiaba per grandi e piccini. La storia di una bimba cresciuta in compagnia della sua grande passione per il disegno, e che scopre la bellezza di vedere realizzati i propri desideri. È la tua storia?
Si, è proprio la mia storia! Ho scritto e illustrato questo libro per i più piccoli, ma ha l’ambizione di arrivare alla mente e al cuore dei più grandi, che molto spesso dimenticano di dare importanza ai propri sogni, o sono spaventati dalla fatica che occorre per poterli raggiungere.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Mi piacerebbe raccontare altre storie, sia personali che scritte da altri! È bello cercare di interpretare con le immagini, il pensiero di altre persone.
@Copyright foto: Dominga Tammone
Categorie:MetisMagazine
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