Son passati secoli dall’invenzione del convenzionale specchio che, al giorno d’oggi, abita ancora i nostri spazi quotidiani, presentandosi spesso come un oggetto al quale è difficile rinunciare.
Nell’ormai lontano 1835, il chimico Justus Von Liebig modificò il tradizionale specchio, creandone la prima versione moderna: bastava ricoprire con una colata di argento metallico una lastra di vetro. Questo è ciò che è arrivato fino ai giorni nostri senza subire significativi cambiamenti.
Eppure, un oggetto dal potenziale così esplosivo, non poteva certo passare inosservato agli occhi dell’incessante progresso tecnologico che tutto trasforma e adatta, nel bene e nel male. Nasce così la versione reale, che potremmo definire 2.0, del famosissimo specchio di Biancaneve. Una versione che purtroppo non prevede incantesimi come l’originale, ma che possiede un cuore tecnologico degno di avvalorare il canonico specchio con l’appellativo di Smart Mirror, surclassando per sempre l’astratta e impalpabile magia della celeberrima fiaba.
L’EVOLUZIONE DELLO SPECCHIO INTELLIGENTE
Gli smart mirror nascono dal perfetto mix tra l’elettronica, i vetri riflettenti, e le nuovissime e crescenti esigenze narcisistiche della popolazione. Il loro esordio sul mercato è avvenuto nel 2012, quando Microsoft presentò a Las Vegas il suo primo specchio elettronico dotato di rilevatori di movimento atti a recepire i comandi gestuali, permettendo a chi si specchiava di sovrapporre alla propria immagine capi di abbigliamento come se si trovasse in un vero e proprio negozio ma, ovviamente, n maniera virtuale.
Insomma, nella sua prima versione lo smart mirror non era altro che una specie di “camerino di prova” concepito in una realtà aumentata. Tuttavia la strada era ormai stata tracciata: a partire da quell’esordio i più grandi produttori tecnologici al mondo (LG, Samsung, ecc) hanno accolto la sfida di Microsoft progettando nuovi specchi con prestazioni simili e migliorate.
È nato così il prototipo di Future Mirror, grazie al team creativo e perspicace dell’azienda Panasonic che ha ben presto capito quanto fosse proficuo puntare sul potenziamento delle funzionalità estetiche. Con l’aggiunta di telecamere ad alta risoluzione, questo smart mirror, è in grado di evidenziare le imperfezioni della pelle e di consigliare il trattamento più indicato per risolvere il problema.
Ma non finisce qui perché il Future Mirror è in grado di modificare l’immagine virtuale di chi si specchia, proponendo una diversa acconciatura o un make up più accattivante, dissipando tutti i dilemmi antecedenti a un possibile cambiamento della nostra immagine.
È stato appurato che integrando questa nuova tecnologia nei negozi d’abbigliamento si possono avere risultati promettenti riguardo alla riduzione dei tempi di prova dei vestiti, all’incremento delle vendite e alla migliore gestione dello spazio nel locale per via dell’eliminazione dei classici camerini. Pioniera dell’efficacia e dell’impiego degli smart mirror è stata la catena d’abbigliamento di lusso di Neiman Marcus e Rebecca Minkoff negli USA. Ma per il momento, pare che questa esclusiva sia riservata principalmente alle catene di abbigliamento di alto rango.
LE APPLICAZIONI IN CAMPO MEDICO
Gli specchi intelligenti, comunque, non rivoluzioneranno solo gli acquisti o la nostra immagine, ma potrebbero aiutarci anche a monitorare la nostra salute. Come? Scopriamolo subito!
Un ricercatore del Mit, Ming-Zher Poh, ha creato un algoritmo capace di dedurre il battito cardiaco analizzando la luminosità del viso. Nonostante questo possa sembrare un concetto ostico e fantascientifico ai più, la spiegazione della fattibilità del meccanismo ci giunge in maniera semplice dalla medicina: quanto più sangue viene pompato nelle vene del nostro corpo, tanto meno il viso riflette la luce.
Partendo da questo presupposto, Poh è arrivato alla conclusione che con l’aggiunta di una videocamera, in grado di rilevare il cambiamento di luminosità del volto, e il giusto algoritmo, avrebbe potuto realizzare uno dei primi e prodigiosi prototipi di Medical Mirror.
Il sistema, che è ancora in fase di sperimentazione, ha raggiunto dei risultati davvero sorprendenti e promettenti tenuto conto che il margine di errore nella misurazione è di soli tre battiti cardiaci al minuto e che il tempo necessario alla misurazione è di quindici secondi.
Tuttavia l’idea dello specchio della salute è stata esplorata anche da dei ricercatori italiani. La Commissione Europea ha finanziato un progetto di ricerca ICT-for-Health che sta sviluppando un sistema di automonitoraggio, che ha l’aspetto di uno specchio, chiamato Wize Mirror, in grado di aiutare l’individuo a migliorare il proprio stile di vita al fine di ridurre il rischio di malattie cardio-metaboliche come obesità e infarto.
Specchio, specchio delle mie brame, avrò un infarto nelle prossime settimane?
Il progetto coinvolge ben 7 paesi dell’UE (Italia, Francia, Spagna, Grecia, Norvegia, Regno Unito e Svezia) guidati dagli istituti di Fisiologia clinica e di Scienza e tecnologia dell’informazione del Cnr di Pisa.
Il Wize Mirror è sicuramente uno degli specchi intelligenti più evoluti sotto il profilo tecnologico perché non è composto solo da dei chip in grado di elaborare dati, ma anche da svariate componenti che permettono un miglioramento dell’interazione con l’utente e del risultato finale.
Un esempio? Questo specchio oltre ad avere i sensori di movimento, ha anche un sensore di gas che fa un’analisi chimica dei gas emessi con il respiro attraverso un tubicino estraibile, e un termometro a infrarossi che rivela la temperatura corporea.
Ma questi specchi possono davvero aiutarci a mantenere sotto controllo la nostra salute? Possiamo dire che attualmente si tratta principalmente di sperimentazioni, soprattutto a causa degli enormi ostacoli da superare in fase di progettazione e lancio del prodotto sul mercato.
In primis andrebbero citati i costi, che sono ancora troppo alti per tali apparecchiature, per non parlare dell’elaborazione dei sofisticati sistemi di rilevamento delle misurazioni che potrebbero presentare degli errori a causa di dati ricavati da utenti poco pratici e in condizioni non controllate.
Verrebbe da suggerire l’impiego di tali Medical Mirror principalmente o esclusivamente nelle strutture idonee e specializzate, come cliniche ed ospedali, ma è lampante quanto si stia cercando di semplificare il funzionamento di tali strumenti al fine di rivenderli alle svariate categorie di utenti, anche non specializzati.
Questa nuova generazione di specchi è sicuramente destinata a lasciare il segno e ad apportare significativi cambiamenti in campo tecnologico, medico e ludico. Alcuni modelli base sono già stati proposti al pubblico, tra i quali il recentissimo Anna Smart Mirror, sviluppato dall’azienda francese AirNode.
Speriamo che i tempi di attesa, per l’approdo di nuovi e più sofisticati modelli sul mercato, non siano ancora troppo lunghi e che tutti possano giovare dei benefici dell’uso di questi nuovi specchi super interattivi. Ma, dal momento che, fortunatamente, la nostra copertura sanitaria non ha costi così proibitivi, potremmo semplicemente uscire a far due passi e andare dal nostro medico di base per una visita di routine.
Debora Soldato
Categorie:News, Scienze & Tech
Avevo già letto qualcosa a riguardo ma non ci avevo capito molto ed ho archiviato nel dimenticatoio. Apprendo invece da quanto letto qui che è un’invenzione fantastica!
Grandi ragazzi, un articolo comprensibile e ben fatto. COMPLIMENTI.
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