Uscito nelle sale cinematografiche italiane il 23 Maggio, Solo: A Star Wars Story è un film standalone della Saga Stellare per eccellenza.
Il film, come molti di voi sapranno, ha avuto un iter molto discusso. Phil Lord e Christopher Miller erano stati scelti inizialmente come registi del film, affiancati da Lawrence e Jon Kasdan alla sceneggiatura. Questo quartetto ha però avuto vita breve. I due registi sono stati ben presto licenziati ed esclusi dalla produzione della pellicola per divergenze artistiche. Si pensa che avessero voluto dare al film un’aria di commedia che ai vertici proprio non stava bene. Dopo il licenziamento dei registi è stato deciso di regalare lo scettro e la guida del film al veterano di Hollywood, Ron Howard.
La pellicola fa parte di quel filone di Star Wars che si concentra su storie singole che fanno parte della macro storia ma che non sono inserite nella trilogie canoniche. Ad iniziare tutto è stato l’apprezzatissimo Rogue One, film meraviglioso che ha saputo accontentare i fan di vecchia data e i neofiti della saga.
Solo: A Star Wars Story non colpisce e non inganna, tutto è proprio quello che sembra cioè un film mediocre.
Con Solo: A Star Wars Story si è tentato l’esperimento nostalgia su uno dei personaggi più amati, Han Solo, la simpatica canaglia interpretata, nella trilogia classica, dall’indimenticabile Harrison Ford. A vestire i panni di Han Solo in questo spinoff è l’attore Alden Ehrenreich, mediocre interprete di una delle icone più longeve del cinema di tutti i tempi. Interpretare un personaggio così tanto amato dal pubblico è sicuramente un’operazione tutt’altro che facile. Se contiamo che a precederlo c’è stato un mostro sacro come Ford, la situazione si complica. Purtroppo però il gioco non è valso la candela e il personaggio principale non ha avuto la forza trainante in un film che risulta essere confusionario e poco approfondito sulle origini di Solo.
Insomma, non è tutto oro quello che luccica. Quando è stato presentato il progetto e poi il cast che avrebbe composto il film, c’è stato sicuramente un allarmismo generale tra i fan di vecchia data. Quello che però non ci si aspettava era proprio un flop completo sia di interpretazione sia di regia. Già dalle prime immagini, la pellicola risulta essere fotograficamente diversa rispetto ai film che siamo abituati a conoscere della saga di Star Wars. Questo però non sarebbe propriamente un male se non che Ron Howard, in eccessi di zelo direttivo, ci coinvolge in inquadrature caotiche, buie e confusionarie. I movimenti di macchina ci fanno ricordare la presa diretta, ma questo non è quello che una persona che va a vedere un film di fantascienza vuole, a meno che non si stia vedendo Dune o Solaris.
Ma, il film ci regala anche degli aspetti positivi che non vanno trascurati. Come prima considerazione, sono sicuramente pregevoli gli studi fatti sull’architettura delle nuove navicelle spaziali proposte nel film. La nave spaziale che ospita Dryden Vos (Paul Bettany) di Alba Cremisi e su cui Han si ricongiungerà con l’amata Qi’ra, è un capolavoro baroccheggiante che si insinua meravigliosamente in tutte le location del film.
Altra interpretazione magistrale per Donald Glover che sicuramente coinvolge quella fetta di pubblico curioso sul passato del famigerato Lando Calrissian. L’attore e cantante statunitense non delude le aspettative ed entra senza riserve come personaggio più iconico di tutto il film. Ovviamente non possiamo dimenticare l’ottimo Woody Harrelson che veste i panni del ladro senza scrupoli di Alba Cremisi, Tobias Beckett.
Il cattivo appeal sul pubblico di questa ultima pellicola Star Wars si ripercuote anche al botteghino dove il film è stato un vero e proprio flop. Su Facebook non sono tardate ad arrivare immagini di sale cinematografiche vuote alla proiezione del film, e una sala vuota è quello che abbiamo trovato anche noi di Metis Magazine.
L’operazione nostalgia, questa volta, non ha proprio fatto centro. Una trama deludente, il poco appeal di Han e Qi’ra, la poca profondità e giustificazione delle azioni dei personaggi e una regia accademica, studiata e poco coinvolgente, hanno reso il film una storia da dimenticare.
Intanto, sul fronte “industria acchiappa soldi” è già stato annunciato un possibile spinoff su un altro personaggio della saga, Boba Fett. Operazione di marketing o progetto in cantiere?
Dalla galassia lontana lontana per ora è tutto.
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