Il 15 Luglio 1997, muore tragicamente a Miami Beach, in Florida, uno dei più grandi stilisti di moda italiana nel mondo, Gianni Versace.
Nato a Reggio Calabria, il 2 Dicembre 1946, eredita da subito la passione per la moda dalla mamma sarta. A soli 25 anni sceglie di partire per Milano, la città degli atelier per eccellenza, dove gli sarà possibile esercitarsi, perfezionando le sue abilità artistiche.
Nel 1975, dopo circa quattro anni dal suo arrivo nella città ambrosiana, Gianni presenta la sua prima collezione di abiti in pelle, disegnati per la casa “Complice”, ma è solo nel Marzo del 1978 che riesce ad esordire con la sua prima linea da donna, firmata esclusivamente con il suo nome.
Negli anni successivi, per il talentuoso calabrese, la vita professionale è un continuo crescendo. Inizia a collaborare con prestigiosi fotografi e con il Teatro alla Scala della città meneghina. I suoi abiti sono richiestissimi: in scena tutti li indossano; dalle opere di Richard Strauss, passando per Gustav Mahler e Donizetti, gli sceneggiatori sono tutti pazzi per i costumi da lui ideati.
Le soddisfazioni ed i successi si susseguono incessantemente. In patria, riceve da Francesco Cossiga il titolo di “Commendatore della Repubblica Italiana”, mentre in Francia il Presidente Jacques Chirac gli conferisce una delle massime onorificenze della capitale francese, la “Grande medaille de Vermeil de la Ville de Paris”.
È sempre più famoso Gianni, che in pochi anni riesce ad aprire anche la sua seconda boutique, di 600 mq, a Madrid, in Spagna.
Passa poco tempo ed è la volta magica dell’America, dove nel 1993 riceve l’Oscar per la Moda. Ed è esattamente due anni dopo, nel 1995, che a New York lo stilista debutta con la sua collezione giovane, “Versus”.
È a stretto contatto con vari artisti di fama mondiale, pronto altresì a sostenere importanti cause benefiche.
È un fiume in piena Gianni Versace, uno dei primi, peraltro, ad ufficializzare una relazione gay, essendo legato da sempre al suo compagno Antonio D’Amico, ex modello, diventato anch’egli imprenditore e stilista.
E poi i suoi fratelli Donatella e Santo, che lo affiancano nella gestione e nello sviluppo di un impero, proprietario di un brand assolutamente ricercato e svettante nel fashion district mondiale.
All’improvviso, in una calda mattinata, la tragedia.
Al rientro da una passeggiata, sulle scale esterne della villa acquistata a Miami nel 1992, “Casa Casuarina”, dove si recava di tanto in tanto per trascorrere delle vacanze, Gianni Versace viene brutalmente freddato con due colpi di pistola.
In molti sostennero che l’autore dell’omicidio fosse un tossicodipendente, tale Andrew Cunanan, già noto alle forze dell’ordine americane per reato di prostituzione omosessuale e sospettato di altri delitti. Purtroppo però non fu mai possibile eseguire delle indagini ulteriori e approfondite su di lui, perché – pochi giorni dopo la morte di Versace – quest’ultimo fu cremato, mentre l’assassino venne ritrovato morto su un pontile antistante la baia di Miami. Fu mistero, anche perché pare che i due nemmeno si conoscessero.
Dolore e sgomento pervasero tutti gli angoli del jet-set internazionale: Gianni, un’icona, un genio della creatività a tutto tondo, non c’era più.
Una persona rimasta molto legata alle sue radici e alle sue origini, ma che sapeva guardare oltre i canoni e gli stereotipi del momento, riuscendo a contraddistinguersi per lungimiranza e brillantezza di idee.
Fu infatti lui il primo ad avvicinare ed accostare personaggi famosi, come ad esempio Madonna e Sting, alla moda: durante le sfilate, le prime file erano occupate da star che il pubblico, prima di allora, era solito vedere unicamente ai concerti o sulle copertine più patinate.
Fu lui, il primo a combinare classicità e modernità, unendo simboli della Grecia antica, propri della sua Calabria, a stili ondeggianti tra il rock e lo street-punk, in un turbinio di colori ed estro mai visti prima, che ancora oggi divorano le passerelle.
Antesignano di tendenze ed idee all’avanguardia, anello di congiunzione tra correnti differenti e i settori artistici più svariati.
Furono in tanti ad accorrere al suo funerale al Duomo di Milano: dalla compianta Lady Diana ad Elton John e Naomi Campbell, le celebrità presenti furono innumerevoli, pare più di diecimila.
Nessuno potrà mai dimenticarlo: l’originalità e la sua cruciale ed eclettica fantasia resteranno per sempre fiore all’occhiello, non solo della “Maison della Medusa”, ma di quello straordinario e vero Made in Italy di cui andare fieri.
Info Copyright:
https://www.beautydea.it/versace-sfilata-primavera-estate-2018-foto-video/
http://www.citynow.it/american-crime-story-la-terza-stagione-parlera-dellomicidio-gianni-versace/
Categorie:MetisMagazine