“Portaci da bere uno shot di birra ma presto
con o senza schiuma
scura o chiara ma che sia una BIRRA
Una birra please!”
Enzo Jannacci feat Giorgio Gaber, Birra
Birra e musica. Un connubio perfetto. Basti pensare a Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci, il duo corsaro della canzone italiana che all’inizio degli anni Sessanta lanciò “Birra” un singolo che divenne ben presto un inno, un omaggio alla bevanda – a base di malto d’orzo e aromatizzata al luppolo – più amata nell’Italia della rinascita e del benessere economico.
La birra, dalle tradizionali lager alle stout, è apprezzata e consumata in tutto il nostro paese e il mercato ad essa collegato è sempre in continua evoluzione: aumenta, infatti, il numero dei produttori che decidono di investire e fare impresa in questo settore economicamente promettente.
Una nuova beer firm che della musica ne ha fatto un marchio è Pintagramma. La melodia di Francesco Gerardi, composta da note di malto e di luppolo, in soli 7 mesi di attività sta riscuotendo consensi non solo in Basilicata, dove ha sede, ma anche in altre regioni italiane. Ouverture, Semicroma e Rapsodia – sempre per rimanere in tema musicale – sono le sue composizioni. La sua storia, la sua tenacia, il suo progetto nato come un gioco e diventato un lavoro a tutti gli effetti, meritano di essere raccontati e noi di MetisMagazine lo facciamo volentieri nell’intervista!
Ciao Francesco, partiamo da te. Come e quando è nata la passione per la birra?
È una passione nata in modo del tutto casuale. Fino a cinque anni fa la bevevo saltuariamente quando mi trovavo in compagnia con gli amici. Un giorno mi trovai a Roma ed entrai in un beershop e, incuriosito, acquistai alcune bottiglie di birra artigianale. Fui subito conquistato da questa bevanda piena di profumi e sapori che raramente si possono sentire in birre industriali anche se di buona qualità. Una sera, a tavola, mio padre mi disse: “Perché non proviamo a fare la birra in casa”? Iniziai ad incuriosirmi, documentandomi sulla produzione della birra, dalle materie prime alla creazione delle ricette. Da allora non abbiamo più smesso! La nostra è una famiglia di grandi sognatori e curiosi. Mio padre, ex impiegato, e mia madre, ex professoressa, ci hanno trasmesso la passione per la cucina e per le cose buone. Amiamo il buon cibo ed il buon bere e siamo sempre alla ricerca di nuovi sapori da scoprire.

Francesco Gerardi (foto)
Una passione che diventa professione.
Non pensavo assolutamente che un giorno sarei arrivato dove sono ora. Vedere le prime bottiglie riempire gli scaffali di alcuni locali è stata la soddisfazione più grande. Un sogno che stava prendendo forma, diventando realtà.
Come è stato entrare in un nuovo mercato, quello delle birre artigianali?
L’Italia è un paese privo di una tradizione brassicola. Il fenomeno delle birre artigianali è nato nella seconda metà degli anni Novanta. Si tratta di un mercato giovanissimo, estremamente dinamico e in continua evoluzione. Negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale la vendita perché è aumentato il consumo pro capite di birra da parte delle persone. Gli italiani amano la birra prodotta nel nostro paese, legata al territorio. Ad incrementare ancora di più la grandezza di questo fenomeno è stato senza dubbio il boom parallelo delle beer firm, ovvero dei birrifici privi di impianto di produzione di proprietà. Io opero come produttore conto terzi occupandomi personalmente dello sviluppo della ricetta della birra, del packaging ecc., collaborando con i birrifici Almond ’22 in Abruzzo e Aeffe in Campania.
Non è facile perché è un settore sempre in crescita: ci sono oltre 1.500 realtà nazionali che operano in questo ambiente. Punto a realizzare il mio birrificio per gestire in toto il processo di produzione. Adesso lo faccio ma in maniera un po’ più limitata.
Qual’ è il segreto per diventare un buon birraio?
Sicuramente sarò in grado di rispondere meglio a questa domanda in futuro… Personalmente, credo che la bravura di un birraio sia quella di saper rendere propria anche una birra in stile, di dargli una forte caratterizzazione. Questo è il vantaggio del mondo brassicolo italiano. Siamo degli ottimi artigiani, stiamo portando la nostra “artigianalità” a livello nazionale anche nella birra. I birrai italiani vanno all’estero e vincono premi, sono molto apprezzati e stimati. Negli ultimi anni sono nate molte collaborazioni tra birrifici esteri e birrai italiani perché ci viene riconosciuta a livello internazionale la nostra “artigianalità” e nella birra questo è sempre più forte ed evidente.
Come è nato il marchio Pintagramma?
È nato tutto per caso. L’idea di Pintagramma è partita da Antonella, la mia compagna. Ricordando il gruppo di amici baresi che frequentavano la scuola di jazz “Il pentagramma” pensò per le nostre birre, ad una sinfonia di sapori.
Il nostro claim infatti è: “Con le note di luppolo componiamo la birra!”.
Sono ispirate alla musica anche i nomi delle tre birre prodotte.
Ouverture:in italiano “apertura”, è un brano musicale che introduce un’opera lirica. È la nostra prima composizione, la prima birra in commercio.
Semicroma: è una nota musicale ma se analizziamo l’etimologia del termine semi significa parte, croma invece colore. La nostra semicroma è una birra artigianale speciale ad alta fermentazione caratterizzata dall’utilizzo di buccia d’arancia amara, cannella e dal Ficotto®, un succo concentrato prodotto con varietà autoctona “Fico Rosa® di Pisticci.
Rapsodia:è una composizione musicale a un solo movimento, di carattere molto libero e variegato. Non segue uno schema fisso, ma si presenta come un insieme di spunti melodici, anche molto diversi tra di loro per ritmo e armonia, che conferisce toni quasi improvvisativi alla composizione. Dal rock melodico all’heavvy metal è il brano Bohemian rhapsody dei Queen. Nella nostra rapsodia confluiscono due stili differenti: Double IPA ed Imperial Lager.
Anche l’etichetta ha un richiamo musicale?
L’etichetta ed il logo oltre alla musica sono un omaggio alla Basilicata. Lo stemma della regione Basilicata è costituito da uno scudo sannitico color argento riportante quattro fasce ondate azzurre, i 4 fiumi della regione. L’acqua, in termini quantitativi, è la materia prima più importante nel processo di birrificazione, infatti, costituisce oltre il 90% della bevanda stessa.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Saranno prodotte e commercializzate altre birre. La prima di queste verrà realizzata in occasione del primo compleanno di Pintagramma, le altre in futuro, ci stiamo lavorando su. Oltre alla volontà di mettere in produzione altre tipologie di birre, il mio obiettivo principale sarà quello di stabilizzarci a livello di canali di vendita. Solo dopo aver raggiunto questo importante traguardo potrò pensare alla realizzazione del birrificio.
Copyright Foto Frager s.r.l.s. http://www.pintagramma.com
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