Il governatore di una regione della Tanzania, nello specifico il Dar el Salaam, ha iniziato una repressione molto violenta contro gli omosessuali. Il nome del governatore è Hon Paul Makonda che sta attuando una politica molto vicina a quella del presidente della Tanzania, John Magufuli, che è stato spesso criticato per le posizioni omofobe e che di recente ha chiuso le cliniche per la cura dell’HIV perché sospettate di promuovere l’omosessualità come egli ha più volte ribadito.
La posizione di Makonda, inoltre, è motivata da posizioni religiose estreme. Il governatore, consapevole di poter provocare delle reazioni forti in altri paesi, si è detto indifferente alla possibile furia estera e che vorrà badare, invece, a non far arrabbiare Dio. Makonda ha anche dichiarato in una conferenza pubblica “Le persone dovrebbero assicurarsi di aver cancellato le immagini pornografiche dai loro telefonini perché non mi piacerebbe vedere un personaggio pubblico arrestato a causa della presenza di foto del genere sul suo cellulare“.
L’omosessualità è quindi un reato in Tanzania, punibile con l’ergastolo oppure trent’anni di carcere. Il governatore Makonda ha, inoltre, esortato tutti i cittadini della Tanzania a cancellare dai loro dispositivi elettronici qualunque tipo di materiale pornografico, poiché, a detta sua, non sarebbe conveniente ritrovare un esponente del governo accusato e incarcerato per omosessualità, ammettendo, de facto, un coinvolgimento anche delle alte cariche pubbliche che, invece di contrastare questa posizione estrema, la accondiscendono.
Ovviamente, questa posizione così inaccettabile del governatore Makonda, ha già generato le prime reazione da parte di tutte le comunità LGBT worldwide. L’omosessualità in Tanzania è un crimine dai tempo dell’era coloniale che la puniva con ben 14 anni di prigione. Nel 2004, gli anni di prigionia sono aumentati a 25.
Questo accade nel paese, la Tanzania, che è uno dei più promettenti sul campo dell’economia mondiale dei paesi in via di sviluppo, e sicuramente il miglior paese di tutta l’Africa subsahariana. Purtroppo, però, il presidente John Magufuli sta facendo di tutto affinché il paese rimanga indietro per quanto riguarda la questione diritti civili. Una cosa impensabile nel 2018 quando le comunità LGBT stanno vedendo affermati i propri diritti sempre più in tutto il mondo.
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Categorie:ATTUALITÀ
Nel momento in cui fette d’Africa, quella parte d’Africa più legata a quel mondo che per certi versi ci appare ancora legato a culture antiche quanto l’uomo, persiste nel negare per legge i diritti civili agli omosessuali, per altro condannandoli all’ergastolo se non alla pena capitale, ti spieghi come mai quest’avversione sia ancora così velatamente presente, per non dire radicata, in quelle aree geografiche che si dicono economicamente avanzate e di specchiata civiltà, la stessa nostra società che si proclama per meriti degna del compito di insegnare agli altri come vivere.
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