EDITORIALE XXXV
Capita spesso che dopo aver visto un film, aver letto un libro, aver assistito ad un evento tragico o aver semplicemente visitato un luogo con una storia significativa, si abbia la sensazione che ci possa accadere qualcosa di simile.
Se ad esempio vediamo un film horror in cui il protagonista è perseguitato da un serial killer o da un’entità soprannaturale avremo la sensazione di esser noi stessi perseguitati in qualche modo.
Non si tratta di immaginazione, di essere pessimisti o di esagerare, ma di “suggestione”.
Se ci atteniamo alla semplice definizione che ci offre il dizionario, potremmo dire che la suggestione è un processo psicologico mediante il quale le persone vengono manipolate da una scena, un’immagine, una parola o una situazione.
SUGGESTIONE:
SIGN: Condizionamento psichico imposto dall’esterno; fascino
dal latino suggestio ‘suggerimento’, derivato di suggèrere letteralmente, ‘portare sotto, composto di sub- ‘sotto’ e gèrere ‘portare’.
Di rado capita di trovarsi davanti a parole di questa importanza e di questa forza.
Questa parola la possiamo immaginare in una diramazione di altre parole sorelle (suggerire, suggerimento, suggestivo). Tutte queste parole scaturiscono dal suggèrere latino, un verbo dal significato essenziale, cioè ‘portare sotto’. Tale significato – che pure ci pare generico – si riflette con eloquenza nella diramazione di parole che vedevamo. Se ti suggerisco una soluzione, ecco che mi vedi porgertela sotto il naso, e se tu dovessi ‘guardare’ un suggerimento sicuramente abbasseresti lo sguardo davanti a te. Analoga ma differente è la riflessione sul suggestivo e soprattutto sulla suggestione.
Ora, la suggestione, sui dizionari, la troviamo descritta come un condizionamento psichico, un processo per cui una forza esterna si impone su una mente, in maniera occulta, surrettizia, determinandone convinzioni, volontà, comportamenti. Esempio classico, la suggestione ipnotica. Ma possiamo pensare alla suggestione di un guadagno facile che ci porta a fare un investimento poco accorto, come anche a uno spettacolo teatrale suggestivo che ci instilla un pensiero nuovo. In tutti questi casi, la suggestione non agisce su circuiti razionali, ma entra figuratamente dal basso – da un basso che evita la nostra analisi, e che risale poi a cuore a mente.
Il valore della suggestione è ambivalente: chi sia facile alla suggestione si trova forse disarmato davanti a influssi su cui si dovrebbe vigilare; d’altro canto la capacità di abbandonarsi alla suggestione può permettere esperienze che altrimenti non ci potrebbero arricchire. Se è importante deflettere suggestioni serpentine, la suggestione del tramonto non ci deve trovare scettici.
Che potere ha la suggestione?
Questa tecnica non solo serve per farci spaventare, ma anche per farci dire o fare qualcosa in particolare. La mente è straordinaria, in positivo e in negativo… e in molti casi non ci permette di agire come vorremmo. La teoria del libero arbitrio difesa dai religiosi non coincide con l’ipotesi del potere della suggestione. In questi esempi vi spieghiamo perché:
Ci fa credere di essere più intelligenti
Nell’Università di Washington alcuni ricercatori somministrarono alcune pillole ad un gruppo di persone, dicendo loro che servivano ad aumentare la loro intelligenza. In realtà, si trattava di pillole “placebo”, che non aumentavano di certo le capacità cognitive dei pazienti. Tuttavia, questi si mostrarono più allerti e attenti, ottenendo migliori risultati nei compiti che gli studiosi affidarono loro.
Ci fa ammalare
Se, ad esempio, chiudiamo una persona in una stanza e la riempiamo di fumo (di quello finto, che si utilizza durante le feste) dicendole che si tratta di gas tossico, probabilmente a quella persona mancherà l’aria, crederà di morire e avvertirà i sintomi dell’intossicazione.
Senza arrivare ad esempi estremi, potremmo citarne un altro: quando si ascoltano notizie sul virus Zika, appena vediamo una zanzara fuggiamo via e, se ci punge, può venirci la febbre o dolore alle articolazioni, come se si trattasse davvero di un insetto infetto.
Ci fa lavorare meglio
L’effetto Hawthorne è uno dei più conosciuti nell’ambito della suggestione. Si basa sull’idea che, quando siamo osservati in modo diverso, agiamo in modo diverso. Così gli impiegati lavorano meglio e in maniera più efficace quando credono che il capo li stia controllando.
In questo XXXV numero di Metis Magazine abbiamo voluto parlarvi dell’intricata ed indissolubile correlazione che lega la suggestione alla mente umana.
Lo abbiamo fatto come sempre affrontando la tematica a 360° con i nostri articoli di approfondimento, le nostre interviste esclusive e le immancabili rubriche.
Come sempre, senza alcuna pretesa di esser stati esaustivi ma solo con l’intento di darvi alcuni spunti di riflessioni vi invitiamo a non perdervi questo originale numero di Novembre.
Buona lettura.
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