Il Boccon Di-Vino

SUGGESTIONI SENSORIALI: VINO E VINILI

In un’epoca in cui la frenesia scandisce i ritmi delle giornate e i momenti di riflessione sono sempre più risicati o lasciati al caso, diventa necessario riappropriarsi di quelli che possono definirsi spazi vitali e margini di convivialità. In che modo? Costruendo nuovi legami, stimolando la vita sociale e culturale, interagendo sui nostri sensi.

Ci sono due elementi che tendono a questo grado di condivisione, con sé e con l’altro, portandoci ad un’interazione quasi primordiale con i nostri sensi: vino e musica. Due mondi che parlano la stessa lingua, quella dell’estasi. I tempi e i modi giusti, la lentezza del sapore e l’andamento ritmico: il buon vino, così come la buona musica, richiedono ai nostri sensi, per essere apprezzati fino in fondo, un giusto grado di coinvolgimento.

 Numerosi sono gli studi su come la musica possa influenzare la degustazione di un vino; quello più rilevante è stato condotto dal team del ProfAdrian North della Harriot Watt dell’Università di Edimburgo. La ricerca è stata svolta per capire come la musica potesse cambiare la percezione delle papille gustative durante una degustazione di vino.

L’indagine ha coinvolto 250 studenti, il professore Adrian North li ha analizzati facendo bere un Montes Alpha 2006 Cabernet Sauvignon e uno Chardonnay e dando loro una scheda di valutazione.

Sono stati scelti quattro brani musicali completamente originali e diversi che hanno posto la loro influenza sul vino, dai risultati della ricerca si può ravvisare come la musica abbia avuto un ruolo preponderante sulle valutazioni.

LA NOSTRA “CARTA MUSICALE DEI VINI”

Elfo Susumaniello – Everything Was Beautiful, and Nothing Hurt, Moby

Un rosato pugliese, delle Cantine Apollonio, di un vitigno particolarmente vocato alla vinificazione in rosa. Il Susumaniello conferisce al vino una gradazione alcolica molto bassa, dando vita ad un prodotto leggero, fresco e fruttato dai sentori di lampone e ciliegia, perfettamente bilanciato. Si presenta con un colore rosso corallo dai riflessi ramati e al gusto è delicato, ma di carattere, morbido ed equilibrato con una buona acidità e persistenza in bocca.

La colonna sonora in abbinamento a questo vino giovane è l’ultimo disco di Moby, Everything Was Beautiful And Nothing Hurt – il titolo deriva da una frase dello scrittore Kurt Vonnegut, che appare su una lapide nel romanzo Mattatoio n. 5: «Tutto era bello e nulla stonava», ndr.

Sonorità gospel, soul e trip-hop miste a tanta elettronica, folk, pop. Le suggestive atmosfere dell’elettronica, mixate con il gospel, lasciano spazio alla riflessione sulla fragilità e la vulnerabilità dell’essere umano. In un’epoca in cui tutto sembra essere sfuggito di mano, la domanda che ci si pone costantemente è “all’interno del disastro possiamo ancora trovare la bellezza”?

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Saturnino – An Awesome Wave, Alt-J

Ancora un rosato salentino, delle Tenute Rubino, prodotto dalle uve di Negramaro. Colore rosa intenso limpido e con riflessi violacei. Fragranti e fresche note di violetta, amarena, ciliegia si alternano e si incontrano con invitanti e misurati profumi di melograno, lamponi e fragola. È un vino sapido, marino e minerale, forte della sua rotondità coniuga perfettamente freschezza e dinamismo, con armonia e persistenza.

Ad un prodotto enologico di simile struttura ed eleganza come il Saturnino, non si può che abbinare le sonorità di una band che guarda avanti, captando micro rivoluzioni concettuali, come la stessa scelta del nome che, digitato sulla tastiera del Mac, rappresenta la lettera greca “Delta”, nella sua forma maiuscola un triangolo “Δ”,  e che significa un “cambiamento macroscopico nel valore di una variabile matematica o scientifica”. L’album An Awesome Wave  è un po’ synth pop, indie, un po’ elettronico e folk, belle melodie e archi ben dosati, come le voci perfettamente “incastrate” tra loro.

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Matinone – 10,000 Days, Tool

Spostiamoci in Basilicata, sulle colline materane, ad un’altezza di 300 metri sul livello del mare. Il terreno e la buona esposizione offrono ai vini delle Cantine Crocco una struttura solida, dal sapore fruttato intenso, amalgamato dal profumo e dai balsami delle brezze mediterranee.

Il Matinone è un vino rosso, prodotto dalle uve del Primitivo. Intenso e fruttato, con un retrogusto intenso e di frutti di bosco maturi. È un vino caldo, secco, morbido e persistente, visivamente si presenta di un colore rosso rubino intenso.

A quest’intensità si consiglia un ascolto altrettanto impegnativo, “10000 Days”: diecimila giorni per 27 anni di dolore. L’intero disco, infatti, è dedicato alla madre del cantante dei Tool Maynard James Keenan, che in seguito ad un ictus ha trascorso 27 anni di paresi prima di passare a miglior vita. È un disco che si divide tra momenti rabbiosi e potenti, lunghi episodi dolorosi e psichedelici, una sorta di denuncia poetica. Suono diretto e comunicativo, undici tracce di progressive metal, dentro le quali si fondono elementi hardcorepost-coreart rockheavy metal.

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Ventomare – Pastel Blues, Nina Simone

Delle stesse Cantine Crocco passiamo, questa volta, all’assaggio di un bianco Chardonnay: il Ventomare, che prende il nome degli stessi terrazzi marini su cui sono impiantati i vigneti delle stesse Cantine.

Il Ventomare è un vino aromatico, dai sentori di frutta gialla come ananas e banana, contraddistinto dal tipico colore giallo paglierino. Ha un gusto secco e morbido, acido al palato e di grande freschezza.

Le sonorità classiche di Nina Simone sono il perfetto abbinamento ad un gusto classicheggiante per eleganza, ma dal carattere dinamico. Ed è quello che si alterna nel disco Pastel Blues, che non è solo blues, ma ha influenze soul, jazz, di musica classica e gospel. Una scelta strumentale e vocale meticolosa, per trattare temi come il razzismo e i diritti civili, l’amore e la religione, come nella traccia “Sinnerman”, originariamente una canzone spirituale afroamericana.

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copertina

Elfo SusumanielloEverything Was Beautiful, and Nothing Hurt, Moby

SaturninoAn Awesome Wave, Alt-J

Matinone10,000 Days, Tool

VentomarePastel Blues, Nina Simone

 

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