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THE WALL DEI PINK FLOYD, IL CONCEPT ALBUM CHE HA CAMBIATO LA STORIA DEL ROCK PSICHEDELICO

Il 30 Novembre del 1979 usciva nei negozi di dischi del Regno Unito, uno degli album musicali che ha cambiato un’epoca, The Wall dei Pink Floyd. Composto di 26 brani, che alternano ballate strazianti a sonorità heavy, l’opera è strutturata secondo i canoni del concept album, in cui tutte le canzoni vertono su unico tema o sviluppano insieme una storia. Insieme a Tommy del gruppo musicale The Who, The Wall è un esempio meraviglioso di come i concept album abbiano rivoluzionato il modo di fare musica.

Il protagonista di questa storia, raccontata in The Wall, è la rockstar immaginaria che si chiama Pink che è il risultato di un mix tra le esperienze traumatiche di Syd Barrett e Roger Waters. La sua sofferenza nasce dal non aver mai conosciuto suo padre morto durante la seconda guerra mondiale, da una madre iperprotettiva, dall’estrema rigidità e severità del sistema scolastico inglese e dall’abbandono della moglie.

Un “uomo” che deve combattere quotidianamente contro le proprie paure e ansie quotidiane che si presentano proprio come un muro invalicabile, impossibile da scalare e oltrepassare, proprio come la follia, come le visioni mistiche e psichedeliche presenti in tutte le canzoni. Immagini che saranno poi riprese nel film, meravigliosa apoteosi di una filosofia psichedelica che The Wall porterà alla ribalta visivamente e musicalmente.

In The Wall, inoltre, oltre ad essere presenti messaggi subliminali di tipo ideologico, è presente anche un simpatico messaggio registrato al contrario, che si può ascoltare proprio facendo partire il vinile dalla fine e rallentando la velocità. Durante la canzone Empty Space si sente: “Any Better: Congratulations! You’ve just discovered the secret message. Please, Send your answer to Old Pink, care of the Funny Farm, Chalfont”. 

L’album The Wall nasce dal conflitto, sia quello sentimentale di Waters che riversa nella musicalità e nelle immagini tutta la sua sofferenza, sia quello più tangibile, il carattere brutale di Waters che porta il gruppo a sgretolarsi. Queste tensioni fanno sì che The Wall sia l’album più duro dei Pink Floyd a trecentosessanta gradi. Sicuramente The Wall non è l’album migliore dei Pink Floyd, ma è sicuramente il più incisivo, l’album che è entrato nella memoria collettiva.

Questo concept album ha  fatto emergere tutte le debolezze dei Pink Floyd e The Final Cut, l’album che seguirà, sarà un album quasi solista di Waters che porrà fine alla grandiosa storia dei Pink Floyd. Ma tutto era già chiaro in The Wall, il muro era stato eretto e non sarebbe più stato possibile abbatterlo.

Immagine di copertina

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