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LA TRADIZIONE DEL CAFFÈ SOSPESO. L’ABITUDINE FILANTROPICA CHE FA SOLIDALE L’ECONOMIA

Tutto iniziò quando un avventore entrò in un bar per consumare una tazza di caffè. Si recò alla cassa, dopo averlo degustato ed essersi inebriato del suo aroma intenso, e ne pagò uno in più, a beneficio di uno sconosciuto che di lì a poco sarebbe entrato nello stesso bar.

Un’usanza sociale, un’abitudine filantropica, una prassi solidale che fa girare l’economia; chiamiamola come vogliamo, quel che è inconfutabile è che la tradizione del caffè sospeso denota e caratterizza l’identità radicata di un popolo verace e, per certi versi, forse un tantino singolare, qual è quello napoletano, ma che quanto a generosità e senso dell’ospitalità ha davvero molto da insegnare a chiunque altro.

Lo diceva anche Luciano De Crescenzo nell’omonimo testo di narrativa ispirato alla tradizione del caffè sospeso, pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore nel 2008; “Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo…”; proprio così, il caffè sospeso è un caffè offerto all’umanità, non una tazzina di oro nero e basta, ma piuttosto una sorta di gesto di mutuo sostegno, un momento di accrescimento della coscienza civica, un intento di condivisione di un modello sociale e filantropico, un meccanismo virtuoso che apre le porte alla solidarietà.

L’usanza, d’altra parte, nacque proprio in un periodo storico di grande criticità e di particolare difficoltà socio-economica, qual era l’epoca dell’immediato secondo dopoguerra e, dopo un periodo di desuetudine legato al boom economico, è stata rispolverata proprio nel corso dell’ultimo decennio, anch’esso segnato da un momento di profonda recessione, nel quale si è pensato addirittura di creare una “Rete del caffè sospeso”.

L’iniziativa, nata nel 2010 per merito di esercizi storici della Napoli bene tra cui il celebre bar Gambrinus, ha preso piede e si è diffusa rapidamente, rinnovando la tradizione coesiva e migrando dalla bellissima città partenopea in direzione di altre realtà metropolitane d’Italia e d’Europa, dove è possibile “lasciare sospeso” il caffè e pure la colazione, a beneficio di chi lo desideri o ne abbia più bisogno; fino ad approdare addirittura oltreoceano, così meritando recensioni a cinque stelle e l’attenzione di testate giornalistiche blasonate come il New York Times. La stessa Rete del caffè sospeso ha istituito il 10 dicembre 2011 “La Giornata del caffè sospeso” per far sì che di questa tradizione non ci si dimentichi mai.

Ma non è finita qui! Nell’era digitale, nella quale tutto è a portata di un click, una giovane start up francese ha pensato di realizzare una piattaforma per cercare bar, boulangerie ed attività di ristorazione presso le quali è possibile trovare qualcosa di “sospeso” e poterne usufruire.

Coffeefounders.fr è la traduzione francese di un orgoglio tutto italiano!

C’è persino una App; si chiama CaffePagato e permette a chiunque lo desideri di donare o ricevere un caffè con un semplice click.

Certo siamo davvero lontani oggi dall’idea di bisognosità che imperava nell’epoca in cui la tradizione del caffè sospeso ebbe inizio; ma è altresì vero che la solidarietà in tempi di crisi è comunque e senza dubbio da apprezzare.

E sapere che un’idea nata nel meridione del Bel Paese stia facendo il giro del mondo non può che renderci fieri di essere autenticamente italici; almeno per una volta!

Donare un caffè a qualcuno che non può fare la stessa cosa, o semplicemente donarlo perché ne abbiamo voglia – ancorché solo un caffè! – ci riempie il cuore, perché in fondo un gesto di generosità arricchisce non solo chi lo riceve, ma soprattutto chi lo fa.

Donare un caffè sospeso – ‘o cafè suspiso, per dirla alla napoletana – è come donare un pò di se stessi al prossimo; e lo diceva bene Khalil Gibran quando scriveva “Voi date ben poco quando date dei vostri beni. E’ quando date voi stessi che date davvero”.

 

 

Copyright foto: https://www.caffeblabla.it/il-caffe-sospeso-lo-offre-lapp/

 

 

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