Spesso mi sono ritrovata a dover insegnare ai miei alunni delle scuole superiori anche la grammatica più elementare. Non solo i vari tipi di stili di scrittura dall’analisi del testo al testo argomentativo, ma partire proprio dalle basi della grammatica italiana, amata e odiata da tutti.
Quello che ho potuto appurare è che, purtroppo, la grammatica non viene insegnata e parlare di insegnamento della scrittura, già in un contesto di scuola superiore, è davvero difficile, se non impossibile dal momento che le basi vengono a mancare.
Quella dei prof di italiano, quindi, diviene una vera e propria missione, non tanto per insegnare ai ragazzi “lo bello stilo” ma per imprimere nelle loro menti le regole indissolubili della grammatica.
Fortunatamente, anche l’insegnamento della grammatica è cambiato nel corso degli anni. Se prima si partiva da un insegnamento di tipo analitico, noioso e fatto di nozioni che spesso i ragazzi dimenticano perché presi da tutt’altro, la nuova frontiera della didattica ci pone davanti un nuovo metodo, quello valenziale.
C’è bisogno dunque di un modello che sia più fedele e aperto alla strutturale ricchezza di significati, di sfumature e di costruzioni linguistiche, rilanciando la centralità del verbo nella costruzione frasale tipica della nostra lingua. Il modello valenziale sembra soddisfare tale esigenza.
Il modello valenziale pone al centro della riflessione e della didattica della grammatica il verbo e tutte le sue valenze, funzionalità e utilizzi. Si chiamano «valenze» i legami necessari per il completamento della scena del verbo(espressa nel «nucleo») con altrettanti argomenti (corrispondenti ad alcuni dei tradizionali complementi). Nella lingua italiana le costruzioni verbali possono richiedere da 0 a 4 valenze. Esistono quindi verbi zerovalenti, monovalenti, bivalenti, trivalenti e tetravalenti. A partire dal verbo, la frase si stratifica attraverso una serie di ulteriori elementi centripeti.
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Importantissima riflessione da fare è quella che con il metodo valenziale anche l’analisi logica assume un aspetto del tutto differente. Se la nostra riflessione parte dal verbo, è normale che tutta la riflessione logica intorno alla frase da analizzare risulterà più chiara e collegata a quelle che sono le valenze del verbo stesso.
La grammatica valenziale è dunque un approccio valido e sottovalutato. Infatti, per dirla con le parole del professor Francesco Sabatini, uno dei massimi esperti di grammatica valenziale, e anche con Vittorio Coletti, essa costituisce il punto d’incontro tra il Sistema della lingua, la grammatica, e il testo. In altre parole, è l’intima sinergia tra sintassi e testo a dare un senso a quello che diciamo, sentiamo o scriviamo, creando così il presupposto base della comunicazione.
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Buongiorno, a mio figlio, in 4 primaria, viene usato il metodo valenziale, ma se alle medie non troverà continuità con lo stesso metodo, potrà avere problemi?
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