È una tendenza tutta americana quella dei Party Account Instagram, un trend nato di recente tra i teenager di alcune scuole di Los Angeles.
Di cosa si tratta?
Fondamentalmente si tratta di profili Instagram dedicati alle feste e che hanno il compito di invitare persone a determinati eventi e funzionare come lasciapassare.
Una sorta di Vip Pass per le feste, così Instagram prende una piega inaspettata e i Party Account diventano un vero e proprio fenomeno sociale, oltre che social.
Un trend nato dagli esponenti della Generazione Z, che reputano sempre più obsoleto il social network Facebook, per non parlare del classico invito cartaceo.
Il fenomeno ha preso piede tra gli studenti di una scuola di Los Angeles, per poi diventare virale dopo il Tweet di una ragazza in cui venivano spiegate le regole del “gioco”.
Come funzionano?
I Party Account, di fatto, non sono altro che account privati per organizzare eventi con i propri amici.
Gli account creati vengono, quindi, utilizzati come una sorta di sito web in cui vengono esplicati tutti i dettagli del party, come: luogo, ora, tema e altre specifiche. Gli organizzatori postano le netiquette per aderire all’invito.
Se si desidera far parte degli invitati, si dovrà seguire il profilo organizzatore dell’evento e sperare di essere approvati nella lista dei Followers. Se ciò accadrà si avrà ufficialmente il lascia passare per avere l’accesso al party e questo dovrà essere dimostrato anche alla sicurezza all’entrata. Il refollower dell’account, quindi, funzionerà come un vera e propria Vip Pass.
A differenza degli eventi su Facebook, i Party Account, oltre a mantenere l’anonimato dei partecipanti e invitati all’evento, hanno il vantaggio di poter essere riutilizzati per più eventi, senza dover ripartire da zero con followers e post.
A volte, ai fini di promuovere l’evento, può essere chiesto ai partecipanti di condividere contenuti specifici nelle IG Stories con la promessa di ricevere privilegi speciali.
Alcuni organizzatori sono perfino disposti ad acquistare followers per dimostrare agli invitati che il proprio party è più cool degli altri.
Ma è risaputo che qualcosa di molto popolare può facilmente giungere all’orecchio dei genitori, e nel caso in cui l’anonimato della festa viene violato si rischia anche l’annullamento dell’evento.
Molte feste organizzare dai teeneger seguendo queste modalità, infatti, vengono poi annullate o posticipate.
Sarà pur vero che la Generazione Z conosce a mena dito i meccanismi social e ha nuove modalità di comunicazione, ma ai genitori il ruolo dei censori calza alla perfezione in qualsiasi epoca, anche offline.
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