Il Boccon Di-Vino

SUGGESTIONI SENSORIALI: BIRRA E POESIA

Addentrandoci nell’affascinante e misterioso mondo della poesia, proveremo a gustarne alcune sorseggiando una selezione di birre provenienti da birrifici di diversi paesi, proprio come i nostri poeti.

La connessione tra il mondo dell’arte, a tutto tondo, e l’alcol è risaputa fin dai tempi antichi. Alla fine del diciannovesimo secolo l’ispirazione di tutti gli scrittori e artisti come Van Gogh, Modigliani, Hemingway, Baudelaire, Lautrec, Allan Poe, e tutta la corrente bohemiènne, era l’assenzio.

Il liquore amaro e di colore verde, il cui abuso porta ad una particolare forma di intossicazione, nota come absintismo. Come gli stessi artisti testimoniano in numerosi scritti, l’assunzione di assenzio porta la creatività all’apice e le fantasie diventano palpabili. Oscar Wilde lo paragonò alla bellezza di un tramonto: poetico e meraviglioso.

Le origini della birra sono ben più antiche. Inizialmente il suo consumo era legato a cerimonie ed eventi religiosi, per lo più sempre di natura celebrativa. Le prime testimonianze della produzione della birra risalgono a 5000 anni fa, con la popolazione dei Sumeri che producevano diverse qualità di birra. Successivamente, la diffusione della birra attraversò il Medio Oriente. I Greci la bevevano in occasione delle feste in onore di Demetra. In Italia furono gli Etruschi i primi a bere e produrre birra. I Celti e i Germani attribuiscono la nascita della popolazione irlandese ad una creatura leggendaria, immortale poiché  conosceva il segreto della fabbricazione della birra. Con il Medioevo c’è un notevole salto di qualità nella produzione della bevanda, grazie ai monasteri che ne fabbricavano grandi quantità, anche grazie all’introduzione del luppolo tra gli ingredienti di produzione, che ne garantiva la conservazione. In Gran Bretagna divenne la bevanda principale, più sicura dell’acqua che poteva essere infetta, per via del suo processo di produzione che comprendeva bollitura e sterilizzazione.

In letteratura la birra è stata citata, elogiandone qualità e gusto, o semplicemente disquisendo sulle diverse tipologie di birra presenti nei paesi e sul differente modo di gustarla, da numerosi scrittori come Johann Wolfgang Von Goethe, Umberto Saba, William Blake, Edith Sodergan e Charles Bukowski.

Se per leggere una poesia c’è bisogno di ritmi giusti, cadenze regolari per comprenderne la metrica e tempi lenti per assaporarne l’emozione, lo stesso vale per una buona birra.

LA NOSTRA “CARTA POETICA DELLE BIRRE”

ALDA MERINI – SANTIRENE, B94

“Non cercate di prendere

i poeti perché

vi scapperanno tra le dita.”

Alda Merini

Spirito inquieto e dolente, la sua poesia assurge a simbolo degli emarginati e dei vinti dalla vita, pur lasciando spazio ad una grande speranza.

Non è difficile riconoscersi nella poetica della Merini, in cui è palpabile il desiderio di estraniarsi da una società violenta e ipocrita. Seppur affaticata dalle difficoltà della vita, dalla sua penna scaturiscono versi primordiali e dirompenti, frasi raffinate, spesso lapidali e dirette, che lamentano il suo mal di vivere, ma che lasciano anche trasparire fiducia nella vita, nell’amore, nei rapporti umani.

La birra in abbinamento a questa poesia è di un birrificio pugliese, il B94. È una birra doppio malto in stile “Tripel”, prodotta con acqua, malto d’orzo e di frumento, miele di timo artigianale, zucchero candito, luppolo e lievito, i sentori fruttati e il color oro riportano alle note della macchia mediterranea. Il suo corpo è medio e dal retrogusto moderatamente amarognolo, in modo da bilanciare le note speziate del miele di timo del Salento.

È una birra forte nonostante l’iniziale impressione sia di innocenza e leggerezza, proprio come la Merini accosta immagini oniriche, dietro cui si celano crude realtà.


CHANDRA LIVIA CANDIANI – JOKER IPA, WILLIAMS BROS

“Certe mattine al risveglio

c’è una bambina pugile

nello specchio,

i segni della lotta

sotto gli occhi

e agli angoli della bocca,

la ferocia della ferita

nello sguardo.

Ha lottato tutta la notte

con la notte,

un peso piuma

e un trasparente gigante

un macigno scagliato

verso l’alto

e un filo d’erba impassibile

che lo aspetta

a pugni alzati:

come sono soli gli adulti.”

CHANDRA LIVIA CANDIANI

Le poesie di Chandra Livia Candiani si rivolgono spesso a un tu variabile, che di volta in volta si riferisce a persone presenti o assenti, prossime o lontane nello spazio e nel tempo. Sono parole di dolcissima umanità, di sogni immaginati e destinazioni impossibili. Sono le crepe che diventano sempre più profonde con gli anni, sono ciò che resta dopo la distruzione, ma anche un rifugio sicuro. Quello di Chandra Livia Candiani è un linguaggio leggero e dolce. Le parole sembrano sfuggire dalla voce, raggiungere luoghi lontani e impalpabili. Provando a mettersi in contatto con l’io bambino ancora rifugiato nella crepa.

Ad una poesia che presenta questa struttura, non si può che associare una birra morbida, ma dal gusto deciso, una India Pale Ale, più comunemente conosciuta come IPA. Le note fruttate di cedro, agrumi e frutta tropicale accompagnano la degustazione fino al finale, emergono subito i sentori floreali e tropicali, il  colore è chiaro, giallo velato, quasi dorato. È una birra molto beverina, in cui le iniziali note dolciastre, ben si bilanciano con il finale amarognolo. Con un bell’equilibrio tra il malto ed il luppolo, la Joker IPA di Williams Bros stupisce per la facilità di bevuta.

CHARLES BUKOWSKI – SPACCAPALATO, Birrificio Pontino

Attraversa l’anima
come una lama
e ne sonda i paesaggi
ora mesti, ora bui
dove corvi neri come pece
gracchiano così forte
da grattarti le pareti del cuore.

Percorre deliziosi giardini
decorati da candide margherite
e scaldati da un tiepido sole primaverile.
Ma quando la sua linfa
Giunta all’apice scoppia
il foglio si macchia.
Unico tampone per tale ferita.

Charles Bukowski

Lo stile poetico semplice, veloce, ma quasi corrosivo e feroce di Bukowski rimanda alla rabbia verso la vita, l’amarezza perenne del giusto di fronte ai torti e all’insensibilità degli altri uomini. Il sesso, l’alcol, le corse dei cavalli, lo squallore delle vite marginali, l’ipocrisia del sogno americano sono i temi ricorrenti che affronta nei suoi romanzi e nella maggior parte dei suoi scritti. Temi che lasciano l’amaro in bocca, pur avendo l’illusione di padroneggiare la vita e la libertà dopo esperienze quasi estreme. La birra perfetta da sorseggiare di fronte a queste righe è la Spaccapalato del Birrificio Pontino di Latina. È il loro primo prodotto in  collaborazione con Mike Murphy di Lervig. Si tratta di una West Coast IPA, pura e senza mediazione che grazie all’uso del Hop Back spaccherà letteralmente i vostri palati. “Ne vorrete bere ancora, ma non vi assicuriamo che riuscirete a parlare!”


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