Caro John,
sono Roberta e ho 38 anni, da qualche mese ho difficoltà a mettermi alla guida della mia auto.
Negli ultimi due anni ho viaggiato molto per lavoro e, pur non percorrendo quotidianamente grandi distanze, mi sono ritrovata a sommare le ore trascorse alla guida settimanalmente e sono più di 20. È come se trascorressi una giornata intera su quattro ruote!
Quello che ultimamente accade quando so di dovermi mettere alla guida è di provare un forte disagio. Mi sento molto ansiosa in prossimità di incroci trafficati, temendo per la mia incolumità percorrendo lunghe distanze e provando una totale insofferenza verso gli altri automobilisti e i loro modi arroganti. Inizio ad avere anche delle conseguenze fisiche come tachicardia, tensione muscolare e respiro affannato. Tanto che in una di queste occasioni ho dovuto arrestare la mia auto perché temevo di svenire alla guida e diventare un pericolo per me stessa e per gli altri.
Dopo questo episodio, che non so se definire come un vero e proprio attacco di panico, ho evitato di rimettermi alla guida, se non per distanze brevissime. Ho iniziato ad andare a lavoro in autobus, con diversi problemi legati agli orari perché il sistema di trasporto è inefficiente nella città in cui vivo, o chiedendo passaggi ai miei colleghi. Questa situazione mi provoca ulteriore disagio perché non mi sento libera di spostarmi come e quando voglio.
Spero che questa richiesta possa essere pubblicata e non vedo l’ora di leggere un tuo utile consiglio!
Cara Roberta,
spesso stare al volante si è trasformato in un fattore di stress in grado di generare disturbi d’ansia. Percepita come una situazione temuta che, per un crescente numero di persone, è in grado di generare una vera e propria fobia conosciuta come amaxofobia.
Ma cosa accade nella mente dell’automobilista che soffre una condizione di stress alla guida?
Innanzitutto si prova una sensazione di fastidio e insofferenza, che vanno a sfociare in una vera e propria paura. I timori sono di diversa natura: possono presentarsi sotto forma di “fantasie negative”, proiettandosi in una situazione di potenziale pericolo, ma anche fisiologici come scrivi tu stessa.
Il livello di attivazione fobica, dietro la generica paura di guidare, si attiva diversamente da persona a persona. Nell’amaxofobia vengono frequentemente circoscritte delle situazioni precise e simboliche in cui si teme maggiormente di guidare. Ad esempio, spesso, si teme di guidare in posti desolati o di guidare da soli, ma anche percorrere strade a scorrimento veloce o entrare in gallerie, attraversare ponti o temere di rimanere bloccati nel traffico. In numerosi casi, un ulteriore aspetto che si nasconde dietro l’amaxofobia è l’eccessiva concezione negativa dell’altro alla guida.
Come superare questa fobia? Assolutamente con un percorso terapeutico adatto, che indaga il meccanismo psicologico che si innesca di fronte all’elemento percepito come un pericolo. Spesso coesistono diverse paure, interconnesse tra loro e presenti simultaneamente.
Nonostante la tua principale sensazione sia quella di disagio, ti invito ad affrontare la situazione serenamente e a parlarne liberamente, indagando sui pensieri e le emozioni che hanno innescato questa paura.
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