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BUD SPENCER, IL GIGANTE BUONO DEL CINEMA

«Io distinguo due tipi di successo: quello che ho avuto nello sport e quello nel cinema. Il primo è mio e non me lo leva nessuno. Il secondo è quello che il pubblico ha deciso di darmi e che mi ha permesso di fare 120 film.»  (Bud Spencer)

 

Il 31 ottobre 1929 nasceva a Napoli nel rione Santa Lucia, Carlo Pedersoli, meglio conosciuto come Bud Spencer, il gigante buono del cinema italiano.

Un nome d’arte scelto per rendere omaggio all’attore statunitense Spencer Tracy e alla birra Budweiser, commercializzata in Italia come Bud.

Dopo i trionfi nel nuoto, (è stato il primo italiano a scendere sotto il minuto nei 100 m stile libero il 19 settembre 1950, e ha vinto più volte i campionati italiani di nuoto nello stile libero e nella staffetta), opta per la carriera artistica ottenendo piccole parti come nel kolossal hollywodiano “Quo vadis”, scrivendo testi per artisti del calibro di Ornella Vanoni e Nico Fidenco su contratto con l’etichetta musicale RCA e producendo documentari per la Rai.

 

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Carlo Pedersoli – Una vita tra nuoto e cinema

La vera svolta professionale arriva nel 1967, quando il regista Giuseppe Colizzi gli offre una parte nel film “Dio perdona…io no!”. Ed è proprio su questo set che conosce l’attore già affermato Mario Girotti, meglio noto come Terence Hill, che diventerà il suo inseparabile compagno di lavoro e grande amico nella vita.

La coppia lavorerà insieme in diciasette film dai western di “Lo chiamavano Trinità…” (1970) e il sequel ..”continuavano a chiamarlo Trinità” (1971) per la regia di E.B. Clucher, alle commedie “Pari e dispari” (1978) di Sergio Corbucci, “Io sto con gli ippopotami” (1979) di Italo Zingarelli, “Nati con la camicia” (1983) e “Non c’è due senza quattro” (1984) entrambi diretti ancora una volta da E.B. Clucher e “Botte di Natale (1994) diretto proprio da Terence Hill, conquistando intere generazioni con le sue epiche scazzottate.

 

 

 

L’attore sperimentò anche altri generi cinematografici: il thriller “4 mosche di velluto grigio” (1971) di Dario Argento e il dramma di denuncia civile con “Gott mit uns” (Dio è con noi) (1970) di Giuliano Montaldo e “Torino nera” (1972) di Carlo Lizzani.

Per la tv fu protagonista di serie di successo: “Big Man” (1988) , “Detective Extralarge” (1991-1993), “Noi siamo angeli” (1997) e  “I delitti del cuoco” (2010).

Il 7 maggio 2010 ricevette il David di Donatello alla carriera.

«Non temo la morte. Dalla vita non ne esci vivo, disse qualcuno: siamo tutti destinati a morire. Da cattolico, provo curiosità, piuttosto: la curiosità di sbirciare oltre, come il ragazzino che smonta il giocattolo per vedere come funziona. Naturalmente è una curiosità che non ho alcuna fretta di soddisfare, ma non vivo nell’attesa e nel timore. C’è una mia canzone che racchiude bene la mia filosofia: “Futtetenne”, ovvero fregatene. E ridici su »

“Piedone”, se ne andò il 29 giugno 2016 a soli 86 anni. Un personaggio semplice, famigliare che continua a vivere nel ricordo del pubblico, di intere generazioni che con i suoi film, ha conquistato e saputo divertire.

A NAPOLI UNA MOSTRA A LUI DEDICATA

Il 31 ottobre Bud Spencer avrebbe compiuto novant’anni. L’Istituto Luce e il ministero della Cultura dedicano all’indimenticabile attore una grande mostra che sarà ospitata nella Sala Dorica del Palazzo reale di Napoli fino all’8 dicembre.

Una mostra multimediale che ripercorre la carriera di uno dei più noti protagonisti del nostro cinema e che diventa l’occasione per raccontare anche i suoi successi sportivi, soprattutto nel nuoto quando nel 1950 fu il primo atleta italiano a scendere sotto il minuto nei 100 stile libero.

La mostra-evento racconterà anche l’ambiente in cui si è mosso Bud Spencer: dagli spaghetti western in coppia con Terence Hill, fino ai registi con i quali ha collaborato: Stefano Vanzina, Ermanno Olmi, Pasquale Festa Campanile, Giuliano Montaldo, Giuseppe Colizzi, Dario Argento…

La sua voce introdurrà ogni parte dell’esposizione che comprenderà videomapping, oggetti di scena, manifesti di film, foto pubbliche e private, gadget.

 

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