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INTERVISTA A YUJIA HU, IL PRIMO SUSHI ARTIST DEL MONDO

Avete mai pensato all’arte come a qualcosa di straordinario sì, ma anche di divinamente gustoso?

Che ci crediate o no, la nostra ammirazione per essa può sbalordirci ben oltre le mura di un museo.

Ci sono uomini che grazie al loro genio artistico  e tramite materie prime quali riso o pesce, ad esempio, sono stati in grado di creare o riprodurre opere già note al mondo suscitando in noi, insieme ad un ovvia ammirazione, una sierosa bava.

Tra questi c’è Yujia Hu, un giovane ragazzo cinese cresciuto nel nostro Paese che è riuscito a reinterpretare il concetto di arte legato al sushi.

Poco più che trentenne,  cinese di nascita e milanese di adozione, è il primo sushi artist del mondo e, col suo profilo Instagram theonigiriart sta facendo proseliti in tutto il mondo.

Ad innamorarsi dei suoi lavori una schiera di vip proveniente da ogni angolo del globo terrestre, come  Nba Dennis Rodman o il produttore Steve Aoki, uno dei dj più quotati.

Dall’Urlo di Munch a Frida Kahlo, poi ancora, la Notte stellata fino a raggiungere cult cinematografici quali Pirati dei Caraibi, Guerre Stellari e serie tv come Il trono di spade di cui si dichiara un fan sfegatato.

Non disdegna neanche la moda realizzando scarpe di brand noti come Nike, Fendi o Louis Vuitton.

È possibile visionare queste straordinarie immagini sul suo profilo Instagram che oggi consta di ben oltre 55 mila follower.

Metis Magazine lo ha intervistato per voi.

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Partendo dalla genesi, cosa puoi raccontarci brevemente della tua storia?

Ho 31 anni, sono nato in Cina e cresciuto a Milano dove ho frequentato il liceo artistico ma non ho potuto terminare gli studi poiché ho dovuto fin da subito occuparmi dell’attività di famiglia.

All’età di 18 anni ho imparato l’arte del sushi e fino al 2018 lavoravo come sushi chef nel ristorante di famiglia.

Ora sono più artista che chef, in pratica esprimo il mio modo di vedere il mondo con riso e pesce crudo.

Com’è nata, innanzitutto, la tua passione gastronomica?

Mi ci sono ritrovato costretto! È una mia responsabilità in quanto primogenito, aiutare la famiglia.

E quella di realizzare opere d’arte con il cibo?

All’inizio volevo solo creare qualcosa di divertente per pubblicizzare il locale, una sorte di strategia di marketing. Poi, piano piano,  il successo ottenuto in rete mi ha stimolato a creare cose sempre più complesse. Col tempo ho trovato la via per tirare fuori la mia creatività e tutto ciò che è fonte della mia immaginazione.

Quanto richiede la preparazione di un’opera d’arte commestibile?

Per esempio per l’Urlo di Munch ho impiegato circa 4 ore . Spesso, però, il tempo impiegato per la creazione di un’opera  dipende dai suoi dettagli unici.

Da ‘l’Urlo’ di Munch a ‘il Bacio’ di Klimt passando per ‘la Notte Stellata’ di Van Gogh, ‘l’Onda’ di Hokusai e Frida Kahlo. Le tue creazioni sono le reinterpretazione attraverso materie prime quali riso e pesce di grandi opere d’arte. Ma non solo. Sul tuo profilo Instagram è possibile ammirare anche un altro genere di arte alquanto differente: lo street style. Entrambe sono le tue passioni?

Si lo sono, sono un appassionato di arte ma sono anche un appassionato di pallacanestro che, po, è strettamente collegato al mondo dello street wear.

Ti aspettavi questo successo globale?

Per niente, devo ringrazio i social che in quest’epoca sono come dei palcoscenici aperti sul mondo.

Qual è stata la tua prima creazione e qual è quella che ti ha reso più orgoglioso?

Uno dei miei primissimi lavori è stato il ritratto del famoso Dj Steve Aoki . Al principio le mie opere erano molto semplici ed i ritratti che delineavo erano  piuttosto stilizzati.

Il lavoro che mi soddisfa di più è sicuramente l’Urlo.

Ancora oggi resto alcuni minuti a fissarlo.

Nel tuo ristorante  c’è un menu dove poter ammirare queste magnificenze artistiche per poi mangiarle?

Il ristorante, purtroppo,  è stato  chiuso definitivamente a causa del suo andamento non tanto soddisfacente, o meglio non come noi speravamo nonostante l’incremento del mio successo artistico sui social network. Questo perché la maggior parte dei miei seguaci non sono italiani e questo non ha aiutato negli affari di famiglia.

Ma ci sono comunque dei bei ricordi di quei giorni. Ci sono stati dei ragazzi che sono venuti a mangiarsi una shoeshi. Anche in quell’occasione,  principalmente stranieri.

Una domanda impertinente. Qual è il tuo piatto italiano preferito?

Non si può non amare il cibo italiano e ti darei una risposta scontata:

la pizza alla diavola.

Nell’eterna lotta tra pizza e sushi non ti chiederemmo certo noi di scegliere, ma hai mai pensato di realizzare un’opera d’arte culinaria su questa dicotomia del gusto?

In realtà non ci ho mai pensato , ma magari chissà, in futuro potrei pensare di fare qualcosa a riguardo

Puoi svelarci qualcosa dei tuoi prossimi progetti?

Posso solo dire che sto cercando di far evolvere ancora di più il mio lavoro .

Grazie.

 

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