Mi prendo il mondo e tutto quello che c’è dentro. – Tony Montana – Scarface
Il 9 dicembre 1983 usciva nelle sale americane, Scarface, diretto da Brian De Palma su sceneggiatura di Oliver Stone e ispirato alle gesta di Al Capone (scarface, ossia “lo sfregiato”, il suo soprannome più noto),
Remake dell’omonimo lungometraggio del 1932 diretto da Howard Hawks, il cult del genere gangster, consacrò definitivamente la fama di duro di Al Pacino, nei panni del freddo e spietato gangster cubano Tony Montana, dopo le straordinarie interpretazioni in Serpico e Il Padrino.
Scarface era anche collegato a Little Caeser di Mervin LeRoy, con Douglas Faribanks Jr. e Edward G. Robinson, in particolare per il tema dell’omosessualità latente. Nonostante qualche differenza, queste pellicole analizzavano l’ambizioso progetto criminale di un uomo capace di sconfiggere ogni nemico, superare ogni avversità nella sua scalata al potere verso il vertice della criminalità.
TRAMA
Il film è ambientato nella Miami degli anni Ottanta, dove si rifugiarono 125mila ex galeotti cubani, liberati da Fidel Castro dopo la Rivoluzione, per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri. Tra loro anche Tony Montana (Al Pacino) e il fraterno amico Manolo Ribera, detto “Manny” (Steven Mauer) che, stanchi di lavorare come camerieri e lavapiatti in un chiosco, cercano il riscatto nel giro della droga mettendosi al servizio del narcotrafficante Frank Lopez.
Innamoratosi della moglie di quest’ultimo Elvira Hancock (Michelle Pfeiffer), Montana uccide Lopez e ne prende il posto, diventando così in poco tempo un ricco e potente boss della droga che risiede in una villa sfarzosissima. La scalata al potere, la sua ambizione lo accecheranno a tal punto da assassinare l’amico Manny e a portarlo alla morte nel corso di un agguato teso da un narcotrafficante, suo socio in affari..
SCARFACE E AL CAPONE: COSA C’E’ DA SAPERE
Entrambi gli Scarface e Little Caeser si ispirano alla storia vera del boss italo americano Al Capone, all’anagrafe Alphonse Gabriel Capone, soprannominato “Scarface” per via di una cicatrice sulla guancia sinistra procuratagli da un fratello apprensivo munito di rasoio, in replica a commenti pesanti sulla sorella.
Gangster per eccellenza, è stato autore di efferati delitti negli anni Trenta e definito “nemico pubblico numero 1”. Un personaggio iconico che, nel corso degli anni, ha ispirato anche altri registi cinematografici come Giorgio Simonelli (Due mafiosi contro al Capone, 1966), Steve Carver (Quella sporca ultima notte, 1975) e ancora una volta Brian De Palma (Gli intoccabili,1987).
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