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10 DICEMBRE 1830: IL COMPLEANNO DELLA POETESSA DI BIANCO VESTITA, EMILY DICKINSON

Il 10 dicembre 1830 nasce a Amherst (Massachusetts) Emily Dickinson, una delle poetesse più significative della Letteratura mondiale.

La famiglia Dickinson è una delle più in vista del paese: il nonno della poetessa, Samuel Fowler, è uno dei fondatori dell’Amherst College mentre suo padre Edward ricopre come avvocato importanti incarichi presso il Tribunale Generale del Massachusetts, il Senato dello Stato e la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.

Mio padre è troppo impegnato con le difese giudiziarie per accorgersi di cosa facciamo. Mi compra molti libri ma mi prega di non leggerli perché ha paura che scuotano la mente…

Edward, nonostante in un primo momento cresca la figlia con singolare libertà rispetto ai canoni dell’epoca, attorno al 1847 la ritira inspiegabilmente dalle scuole superiori di South Hadley, rendendo ancora più introversa la già solitaria Emily che, infatti, a venticinque anni decide ufficialmente di ritirarsi dalla vita mondana.

I motivi di questa sua ostinata segregazione sono tuttora ignoti e forse sono riconducibili a delusioni d’amore piuttosto che a invalidità fisiche, come invece ipotizza Lyndall Gordon che, nella sua biografia sulla scrittrice, Come un fucile carico, ritiene essere stata proprio l’epilessia -malattia, per i pregiudizi puritani del tempo, da tener nascosta- la possibile causa di questo isolamento.

Nonostante la sua cosciente auto-reclusione, la Dickinson, però, manifesta un carattere complesso e ribelle, venato da una fierezza irriducibile, un legame lieto con la Natura e da una passionalità accesa, come testimonia il fitto epistolario intessuto per lo più con i suoi platonici innamoramenti, da  Samuel Bowles, direttore del giornale Springfield Daily Republican al reverendo Charles Wadsworth.

Il murales di Emily Dickinson a Amhrest (Copyright immagine)

 

La sua forte vocazione poetica e il suo talento, però, rimangono per lo più nascosti con lei nella stanza: soltanto sette dei suoi componimenti vengono pubblicati durante la sua vita.

Ma dopo la morte -a causa di una terribile nefrite a 55 anni- la sorella Lavinia scopre nella camera in cui Emily si è confinata di bianco vestita (colore della purezza e dell’elevazione dalla vita terrena) ben 1775 poesie, tutte scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo, contenuti ordinatamente in un raccoglitore e decide di pubblicarle in una prima raccolta nel 1890.

Ancora oggi le digressioni enfatiche dei suoi versi, l’uso poco convenzionale delle maiuscole, le lineette telegrafiche, i ritmi salmodianti, le rime asimmetriche, le voci multiple e le elaborate metafore, sono qui a ricordarci che Emily Dickinson continua ad essere una delle poetesse più talentuose -ed ermetiche!- di tutti i tempi, fra le poche in grado di «possedere l’Arte / dentro l’Anima».

“Dickinson”. La nuova popolare serie tv di Alena Smith sulla scrittrice americana (Copyright immagine)

 

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