Esiste una festa più superstiziosa di Capodanno?
È stato Giulio Cesare, nel 46 a. C., ad introdurre con l’imposizione del calendario Giuliano anche la celebrazione del primo giorno dell’anno (il 1° gennaio) istituendo una festa in onore del dio Giano, dio dell’apertura e dei nuovi inizi.
A questa divinità, i sacerdoti offrivano incenso, farro e focaccia per propiziare i raccolti del nuovo anno mentre gli antichi romani, quello stesso giorno, usavano far visita agli amici per scambiarsi strenne ovvero fichi accompagnati da ramoscelli d’alloro chiamati così perché arrivavano direttamente da un boschetto consacrato a Strenia, altra dea portatrice di fortuna e felicità.
In tutte le culture, perciò, perdurano vari rituali per salutare l’anno appena passato ed ingraziarsi prosperità e benessere nel prossimo ed è per questo motivo che, anche solamente seguendo il detto “non è vero ma ci credo!“, noi di Metis ve ne proponiamo qualcuno per la notte del vostro imminente 31 dicembre.
Cibo:

Melograno (Copyright immagine)
Il Capodanno, si sa, lo si festeggia in tutto il mondo principalmente a tavola.
Dalla zuppa di cipolla belga alle zuccherate buñuelos colombiane fino alla Feuerzangenbowie, la bevanda della fratellanza tedesca a base di vino, cannella e rum.
Sul desco italiano non potranno invece mancare lo zampone, simbolo di abbondanza e le lenticchie e l’uva che, per la loro forma che ricordano delle monetine, saranno di buon auspicio per le vostre future entrare economiche.
Altri portafortuna sono i frutti con abbondanti chicchi, soprattutto se sono dolci e succosi visto che l’abitudine è quella di credere che il guscio che fino ad allora ha protetto il frutto, proteggerà con la sua forza anche chi le lo mangerà.
Altri potenti talismani dall’effetto scaramantico sono i peperoncini rossi con in loro colore rosso associato al fuoco interiore e la loro forma appuntita capace di lacerare, smontare e distruggere il cosiddetto “malocchio”.
Vestiario:
Se in Brasile i ragazzi tenderanno a vestirsi di giallo in omaggio al sole e alla vita che rinasce, in Italia il colore propiziatorio è invece il rosso.
Anche secondo la tradizione cinese il rosso è il colore della tradizione, visto che spaventerebbe Nian, il mostro mitologico che nella leggenda usciva dalla sua tana ogni dodici mesi per divorare gli esseri umani (quello rappresentato dalla maschera di leone che sfila per le città, per intenderci).
Così come per le spose, è consigliabile che si indossi il colore rosso su qualcosa di nuovo, di usato e di prestato.
Il vischio e i botti:
La tradizione di appendere dei rametti di vischio sulle porte delle abitazioni ci è stata tramandata dai Druidi che lo ritenevano in grado di scacciare gli spiriti cattivi dalla casa, soprattutto perché rimarcava la stretta relazione fra uomo e Natura.
Una leggenda lega l’utilizzo del vischio anche agli innamorati: si narra che un Troll libidinoso di notte si aggirasse per le case degli umani a baciare tutte le donne addormentate, finché, una notte, la sua preda divenne la moglie di un potente mago il quale, accortosi del misfatto, lo imprigionò nelle bacche appiccicose del vischio. In seguito, indispettirlo maggiormente appese il vischio fuori dalla porta e chiamò tutte le coppie innamorate del paese a bacarsi davanti al folletto imprigionato nella bacca… regalare quindi il vischio significa un amore vero che rimanga intenso di desiderio come quello del “folle Troll baciatore”.
Ma per gli innamorati i rituali di Capodanno non sono finiti qui!
In alcune parti del Lazio le nubili hanno ancora l’abitudine di infilare in 3 aghi 3 fili diversi, uno bianco a rappresentare l’amore felice, uno nero per l’amore infelice e uno rosso per lo zitellaggio, a San Silvestro chiudevano gli occhi e ne sceglievano uno, per capire quale sarebbe stato l’andazzo amoroso durante l’anno nuovo.
In Puglia si mettono invece due chicchi di grano in un bicchiere d’acqua e se resteranno uniti, ci sarà il matrimonio entro l’anno.
I botti simboleggiano invece, così come succede per i falò di San Giuseppe o nella cultura induista, l’uccisione del vecchio a favore del nuovo, per illuminare quello nuovo in segno di speranza, protezione dai demoni e fertilità delle messi.
I regali:
Alle persone più care si può donare una scatolina contenente un pizzico di sale grosso (simbolo di cibo) una moneta (simbolo di prosperità) ed un pezzetto di carbone (simbolo di calore) come rituali che allontanano lo spettro della fame e della carestia.
Altri riti
Altri riti propiziatori per il nuovo anno prevedono:
- L’apertura di una finestra di una stanza buia, poco prima di mezzanotte per far uscire gli spiriti del male e la chiusura di quella in una stanza illuminata per far restare in casa gli spiriti benevoli;
- Accendete una candela verde per propiziarvi prosperità economica e una bianca e rossa per l’amore, lasciando che si consumino per tutta la notte;
- Bruciare una banconota a vostra scelta e tre lenticchie in un portacenere appendete dietro alla porta, dalla parte interna, un sacchetto con delle monete d’oro (anche di cioccolato!) per propiziare un anno di prosperità economica;
- Lanciare roba vecchia dalle finestre o distruggete un vecchio oggetto come a buttare via tutto il negativo dell’anno passato;
- Prendere una noce, tenetela in mano per dieci minuti circa e poi gettatela nel fuoco: se la noce scoppierà l’anno sarà buono, se brucerà senza scoppiare, sarà un po’ più difficile;
- A mezzanotte in punto bruciare il vecchio calendario arrotolato e legato con nove giri di filo rosso, ripetendo mentalmente «Brucia libro dei giorni passati e che i dolori del vecchio anno non tornino più!»;
- Brindate al nuovo anno scagliando nel fuoco o a terra il bicchiere con cui avete brindato;
- Cantate! Si dice che chi canta a Capodanno, canterà tutto l’anno, in senso anche metaforico, ovviamente.
Cose da NON fare:
- Preparare la pasta in casa per il pranzo di Capodanno;
- Spazzare la casa il primo giorno dell’anno;
- Lasciare appese delle corde o delle calze penzolanti;
- Contare denaro;
- Mangiare a mezzanotte qualcosa all’aperto;
- Litigare con qualcuno. Telefonare, se siete donne, in casa d’altri di buon mattino per fare gli auguri…la prima telefonata, perché sia di buon auspicio, deve essere fatta da una voce maschile.
E adesso…
meno cinque, quattro, tre, due, uno…
Buon anno nuovo!
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