La mattina del 7 gennaio 2015 la sede del settimanale francese Charlie Hebdo è stata assaltata da due uomini incappucciati e armati di kalashnikov che hanno ucciso 12 persone.
Charlie Hebdo
Charlie Hebdo è un settimanale satirico di sinistra nato nel 1970 e famoso in Francia per la sua satira provocatoria rivolta sia a personaggi politici di centro destra che a quelli di sinistra, ma anche a personaggi religiosi. In passato il settimanale ha suscitato polemiche per le vignette satiriche sull’Islam.
L’attacco
La sede del giornale satirico è stata presa d’assalto intorno alle 11.30 della mattina del 7 gennaio 2015, nel giorno della riunione settimanale che riuniva la redazione della testata. Dopo aver lasciato l’auto nei pressi del luogo dell’attentato, i due uomini incappucciati sono entrati nella sede di Charlie Hebdo, facendosi indicare dove si stava svolgendo la riunione dei redattori. Secondo alcuni testimoni dopo aver sparato gli attentatori hanno rivendicato di essere di al Quaeda.
Dopo la strage gli attentatori sono fuggiti a nord della Francia, braccati dalla polizia. Il 9 gennaio, prima di perdere la vita, si sono barricati in una piccola tipografia di Dammartin en Goele.
I due terroristi sono stati identificati come i fratelli franco-algerini Said e Cherif Kouachi, tornati da pochi mesi dalla guerra in Siria.
Un attentato terribile che ha colpito la Francia in modo gravissimo, aprendo in Francia, e non solo, una lunga stagione di attentati di matrice jihadista. Nei giorni seguenti due milioni di parigini sfilano per le strade al grido di Je suis Charlie, slogan che diventa virale, per dimostrare simbolicamente che la libertà di pensiero e di espressione non possono e non devono essere fermate dalla violenza.
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