Paolo Borsellino nacque a Palermo il 19 gennaio 1940. Borsellino e Falcone, nato nello stesso quartiere, giocavano a calcio insieme in Piazza Mangione.
La mafia era molto presente nella zona e la famiglia fu costretta a trasferirsi nel 1956. Borsellino e Falcone si incontrarono nuovamente presso l’Università di Palermo. Entrambi diventarono giudici oltre che essere grandi amici. Il loro legame resterà un filo conduttore sino alla loro tragica scomparsa avvenuta, in entrambi i casi per mano della mafia, a 57 giorni di distanza.
Borsellino si laureò giovanissimo il 27 giugno del 1962, a soli 22 anni, in giurisprudenza. L’anno dopo riuscì a superare il concorso in magistratura. Lavorò a Palermo a partire dal 1975.
Il 1980 fu l’anno che segnò una svolta nella vita del magistrato. Il suo lavoro portò all’arresto di sei membri dell’organizzazione mafiosa. In quegli anni, in collaborazione con i magistrati Giovanni Falcone e Rocco Chinnici, Borsellino entrò a far parte del Pool Antimafia di Palermo.
Il gruppo ha condotto diverse inchieste sulla mafia, che si tradussero nel Maxiprocesso contro la mafia che iniziò a febbraio 1986 e durò fino a gennaio 1992, con la sentenza finale della Corte di Cassazione.
Nel 1986, Borsellino divenne capo della Procura di Marsala, continuando la sua campagna personale contro i boss mafiosi, nella città più popolata della provincia di Trapani. I legami con Giovanni Falcone continuarono, tanto da coprire tutta la Sicilia occidentale con le indagini.
Il 19 luglio 1992, Borsellino è stato ucciso da un’autobomba in via D’Amelio, vicino alla casa di sua madre a Palermo, meno di due mesi dopo la morte del suo amico Falcone.
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