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3 MARZO 1986 CON L’ESPLOSIVA USCITA DELL’ALBUM “MASTER OF PUPPETS” DEI METALLICA

Se dovessimo stilare un elenco degli album che hanno scritto la Storia della Musica Metal, non potremmo prescindere da inserire “Master of Puppets” dei Metallica, uscito il 3 marzo 1986.

L’album nasce come tutti i capolavori quasi per caso, in collaborazione con la Elektra Records e la Music for Nations dal 7 marzo dello stesso anno, schizzando immediatamente alla posizione 29 nella Billboard 200 con un record di più di 500.000 copie, a cinque anni dal debutto della band losangelina con il pionieristico disco thrash metal Kill ‘Em All e dopo con le note più melodiose dell’atomico Ride the Lightning. 

L’elaborazione di Master of Puppets avviene in un periodo abbastanza difficile per i Metallica: sono appena rientrati, stanchissimi, nell’assolata San Francisco da un tour estenuante e l’idea di elaborare un nuovo album parte ufficialmente dal 3 settembre, con l’obiettivo di aggiungere sul lato B anche una manciata di cover.

Secondo le note di Rasmussen, le prime track ad essere registrate sono state Green Hell e The Prince, alle quali si susseguiranno poi pian piano tutte le altre ad ritmo sorprendente, dalle sette di sera fino all’alba, fra un giro di birra ed uno di poker, mentre magari allo stereo passano gli ultimi pezzi dei Led Zepplin, Deep Purple, AC/DC, Motörhead e, ovviamente, dei Black Sabbath.

Cliff Burton, Kirk Hammett, Lars Ulrich & James Hetfield (Copyright immagine)

Ripercorrendo i ricordi di Ulrich:

«C’è una scintilla, una spontaneità, una spontaneità che ti appartiene quando hai vent’anni. Abbiamo scritto Master of Puppets probabilmente in otto settimane durante l’estate. Oggi, ci metterei otto settimane per arrivare allo studio. Mi chiedo, “Come cazzo era possibile che nell’estate del 1985 siamo riusciti a partorire dalla prima all’ultima nota dell’album in otto settimane?”. Per Death Magnetic ci abbiamo messo probabilmente 18 mesi, da quando abbiamo iniziato a scriverlo a quando abbiamo iniziato la registrazione. Su questo album ce ne metteremo probabilmente nove. Come cazzo fai a scrivere un album come Master of Puppets in otto settimane?»

 

Un album monumentale nel quale i Metallica, secondo James Hetfield, hanno dato una consapevole attenzione allo spessore e alla potenza del suono delle chitarre, caratteristiche che con il tempo sono diventate dei punti di riferimento per il genere, il tutto per essere giocato sull’espressività e sulla innata capacità della band di far tremare nel miglior modo possibile pelli e corde con l’intento di raccontare otto storie una diversa dall’altra, dalle difficoltà dell’infermità mentale ai deliri dell’uso delle droghe pesanti.

In Master of Puppets è inoltre presente il brano strumentale Orion, la penultima composizione di Cliff Burton, il talentuoso bassista del gruppo che morirà l’anno successivo dall’uscita di questo album, non prima di lasciarci questo capolavoro musicale per non dimenticarlo.

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