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CORONAVIRUS: ECCO IL MODELLO PER L’AUTOCERTIFICAZIONE (E SCOPRIRE QUANDO USARLO)

In questo oscuro periodo per il nostro Paese, rispettare le regole è l’unica soluzione possibile per provare ad uscire più velocemente dall’angoscia della pandemia.

L’autocertificazione è un modulo obbligatorio, prima predisposto solamente nella zona rossa lombarda, ora dal 10 marzo in tutta Italia, da dover compilare ogni qualvolta che vi muoverete da casa per motivazioni importanti (leggete sotto quali), nonostante le limitazioni fissate dal Governo.

Quando ci si può spostare?

Come scritto nella stessa auto-dichiarazione, lo spostamento può essere determinato solo da una serie ristrettissima di casi: 
 esigenze lavorative (andare e tornare dal proprio lavoro; per i lavoratori dipendenti questo qualora il proprio datore di lavoro non abbia predisposto sistemi di smart working)
 situazioni di necessità (ad esempio andare a fare la spesa, acquisti di prima necessità o per «altri situazioni particolari» da dettagliare agli agenti)
 per motivi di salute (visite o esigenze sanitarie di varia natura)
 rientro presso il proprio domicilio, abitazione e residenza (caso specifico: un cittadino domiciliato a Milano può far ritorno nella località dove mantiene la residenza, ovviamente se le due sedi non coincidono).

Vige invece un divieto assoluto di spostamento per le persone sottoposte a quarantena o risultate positive al virus.

 

Chi controlla le autodichiarazioni?

A controllare i vostri autocertificati saranno:

Carabinieri, Polizia, Polizia Ferroviaria

 

Il foglio deve essere già stampato o viene fornito dagli agenti?

Secondo la direttiva già citata, l’autodichiarazione può essere «resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia». Ora il governo ha chiarito che saranno le forze di polizia a fornirlo ai cittadini.

 

Come si fa a capire se un’autodichiarazione è vera?

Sempre a quanto si legge nella direttiva Lamorgese, «la veridicità dell’autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli», ovvero le autorità potranno verificare se quello che era stato loro comunicato corrispondeva davvero a una delle quattro casistiche previste dal modulo.

 

Che succede in caso di violazione?

Si incorre nel reato previsto dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità: pena arresto fino a tre mesi o ammenda fino a 206 euro), a meno che il proprio comportamento «possa configurare un’ipotesi più grave».

 

ATTENZIONE: Dovete sempre avere in tasca l’autocertificazione, anche per brevi spostamenti di una singola persona (severamente vietato uscire in gruppo!) all’interno del proprio comune di residenza.

Restiamo uniti contro questa emergenza globale.

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