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I 5 MIGLIORI FILM SUL GIORNALISMO D’INCHIESTA

Il Cinema non si è mai risparmiato nel raccontare storie sul giornalismo d’inchiesta, per ancor più evidenziare l’enorme responsabilità di un mestiere che, con una semplice penna, gestisce tra le dita il potere più difficile: quello della Parola.

Numerosi sono stati gli omaggi a giornalisti di cronaca nera coraggiosamente scomparsi mentre denunciavano e palesavano ai cittadini verità spesso scomode o tenute furbescamente nascoste, esempi tutti italiani sono I cento passi sull’omicidio mafioso dell’attivista siciliano Peppino Impastato, Fortepàsc, sul tragico epilogo di Giancarlo Siani, articolista che aveva destato l’insofferenza della camorra dopo le sue indagini sugli appalti pubblici in Irpinia o Il più crudele dei giorni, dove l’attrice Giovanna Mezzogiorno interpreta Ilaria Alpi, misteriosamente uccisa in un attentato a Mogadiscio nel 1994.

La filmografia sul Giornalismo, nel corso degli anni, si è ingrossata sempre di più, impossibile elencare tutti i titoli presenti nell’archivio, come, giusto per citarne alcuni, Nightcrawler-Lo sciacallo, Quinto potere, Il caso Spotlight, L’inventore di favole, Veronica Guerin, Truth, Insider, JFK, Kill the Messenger, Deadline USA, Good night and good luck, L’asso nella manica, Diritto di cronaca, etc.

Insomma, rifacendoci alla citazione più cult da film sul genere direttamente pronunciata da Bogart ne L’ultima minaccia:

È la stampa, bellezza, la stampa… e tu non ci puoi far niente!

Veronica Guerin (Copyright immagine)

Ma quali sono i 5 migliori film sul Giornalismo d’Inchiesta?

Quarto potere

(Orson Welles, 1949)

Quarto Potere (Copyright immagine)

Nella storia della propria vita ripercorsa da Charles Foster Kane, un immaginario magnate della carta stampata, il regista Orson Welles cerca di mettere in luce cosa si cela nelle stanze del potere di un giornale e di che consistenza fragile e infingarda abbia quel “quarto potere”, ovvero la capacità della stampa di orientare il giudizio dell’opinione pubblica. Un giallo metafisico che è tuttora considerato una delle pellicole imprescindibili della Storia del Cinema.

Consigliato a: Quelli pronti ad approfondire una forte critica del sogno americano….attraverso una narrazione che procede per flashback!

Sindrome Cinese

(James Bridges, 1979)

Sindrome Cinese (Copyright immagine)

Mentre alcuni operatori di un notiziario televisivo si trovano in una centrale nucleare per realizzare un servizio, il sistema di raffreddamento del nocciolo ha un guasto, tanto da far sfiorare il rischio della fusione nucleare (chiamato, appunto, “sindrome cinese”). A tentare di portare alla luce l’accaduto ci proveranno, non senza innumerevoli difficoltà, la giornalista Kimberly Wells (Jane Fonda) e il cameraman Richard Adams (Michael Douglas).

Consigliato a: Quegli attivisti impenitenti amanti dei thriller!

Quando la città dorme

(Fritz Lang, 1956)

Quando la città dorme (Copyright immagine)

Uno dei film meno conosciuti del talentuoso cineasta Fritz Lang è questo noir ispirato a un libro giallo di Charles Einstein su una gara senza esclusioni di colpi ideata da Walter Kyne (Vincent Price), il nuovo erede del quotidiano New York Sentinel tra il direttore dei servizi fotografici Kritzer (James Craig), il direttore del giornale Griffith (Thomas Mitchell) e il mezzo-busto televisivo Loving (George Sanders) su chi, prima della polizia, scoprirà l’identità dell’ “assassino del rossetto”, uno psicopatico che sta uccidendo numerose donne della Grande Mela. Un affresco devastante di una società nella quale la cronaca nera non è altro che l’ennesimo pretesto per imbastire uno spettacolo mediatico basato sulla curiosità morbosa dell’opinione pubblica mentre a cercare di soffocare i principi deontologici del giornalismo è arrivismo senza scrupoli.

Consigliato a: Quelli appassionati di film sulla satira di costume, specie se in bianco & nero!

Tutti gli uomini del Presidente

(Alan J. Pakula, 1976)

Tutti gli uomini del Presidente (Copyright immagine)

La trama si incentra sull’esemplare ricostruzione dell’inchiesta dei due cronisti del Washington Post Carl Bernstein (Dustin Hoffman) e Bob Woodward (Robert Redford) iniziata nell’estate del 1972 che due anni più tardi avrebbe portato alle dimissioni del Presidente degli Stati Uniti d’America Richard Nixon, coinvolto in prima persona nello scandalo Watergate. Grazie alla magistrale sceneggiatura di William Goldman, il biopic sulle scottanti indagini dei brogli presidenziali, rende questa pellicola una delle pietre miliari delle storie sul giornalismo d’inchiesta al Cinema.

Consigliato a: Quelli che amano le rutilanti indagini di giovani reporter d’assalto!

The Post

(Steven Spielberg, 2017)

Il film punta i riflettori su argomenti fondamentali quali la libertà di stampa e la parità di genere (la storia di Katharine Graham, prima donna della storia alla guida di un quotidiano), riportandoci negli USA degli anni Settanta attraverso il primo grande scandalo nel mondo dell’informazione: la pubblicazione di Pentagon Papers, un rapporto di settemila pagine sul coinvolgimento -pieno di segreti tenuti volontariamente nascosti all’opinione pubblica- degli Stati Uniti nella guerra in Vietnam grazie ai giornalisti prima del New York Times e poi del Washington Post.

Consigliato a: Quelli che, come Spielberg, credono che “la libertà di stampa sia un diritto che consenta ai giornalisti di essere i veri guardiani della democrazia“!

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