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L’INSEGUITORE DI JULIO CORTÀZAR

L’inseguitore è uno dei più famosi racconti dello scrittore argentino, Julio Cortàzar. Pubblicato per la prima volta, nel 1959, nella raccolta “Le armi segrete” con il titolo “El perseguidor”, è stato ripubblicato nel 2016 dalla casa editrice Sur, che ne ha modificato il titolo (da “Il perseguitore” a “L’inseguitore”, traduzione di Ilde Carmignani) e lo ha arricchito con le tavole del famoso fumettista José Munoz, argentino come Cortázar.

 

 

 

L'inseguitore

 

 

 

 

Il racconto è un omaggio a Charlie “Bird” Parker, scomparso nel 1955 a soli 34 anni e considerato uno dei più grandi jazzisti del Novecento a cui si attribuisce la paternità del genere Bebop.

In poco più di cento pagineCortázarripercorre gli ultimi giorni di vita del virtuoso sassofonista Johnny Carter, alter ego letterario di Charlie Parker, narrato attraverso lo sguardo di Bruno, giornalista e critico musicale della rivista “Jazz hot”, alle prese con la stesura della biografia su di lui.

Cortázar celebra tutto il jazz, non a caso il nome del protagonista Johnny Carter è frutto dell’unione dei nomi di due grandi musicisti, predecessori di Charlie Parker, Johnny Hodges e Benny Carter.

Il racconto, ambientato in una Parigi misteriosa degli anni Cinquanta, scorre velocemente mostrandoci il duplice volto del suo protagonista che vive nella miseria più assoluta in una camera d’albergo insieme alla moglie Dédée che non ama più: da un lato il jazzman ammirato dal pubblico e dalla critica, dall’altro l’uomo segnato dalla droga, dall’alcool, dal sesso e da una profonda solitudine.

Johnny Carter è convinto che esista un’altra dimensione, un tempo diverso da quello che gli uomini misurano con orologi e calendari e che racchiuda il senso della sua esistenza. Tutta la sua vita consiste nell’ “inseguire” (da qui l’appellativo di inseguitore che da il titolo al racconto) questo spazio ipotetico che è convinto di intravedere grazie al sax e alla musica, senza, però, mai raggiungerlo veramente. Da qui la persecuzione, la forza autodistruttiva che lo porterà a vivere ai margini della società senza possibilità di salvezza.

“Nessuno può sapere che cos’è che Johnny persegue, ma è così, si trova lì in Amorous, nella marihuana, nei suoi insensati discorsi su tante cose, nelle ricadute, nel libretto di Dylan Thomas, in tutto quel povero diavolo che è Johnny, nella sua piccolezza che lo ingrandisce e lo converte in un assurdo vivente, in un cacciatore senza braccia e senza gambe, in una lepre che corre dietro a una tigre che dorme.”

Un racconto intenso e profondo che va a toccare le corde profonde dell’anima dove protagonista assoluto è il jazz fatto da artisti provenienti da ogni estrazione sociale che con le loro vite esemplari hanno scritto pagine importanti dell’espressione musicale novecentesca.

 

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