La maledizione olimpica del Giappone come nel 1940.
Il Covid-19 ha fermato anche il mondo dello sport. Le Olimpiadi di Tokyo 2020 che sarebbero dovute iniziare il prossimo 24 luglio sono state, ufficialmente, rinviate di un anno, a causa dell’emergenza sanitaria in corso.
Continueranno a chiamarsi Tokyo 2020 e si terranno dal 23 luglio all’8 agosto 2021. Il Comitato olimpico internazionale ha infatti accettato la proposta di slittamento di 12 mesi del primo ministro nipponico Shinzo Abe. Una scelta che permetterà di riprogrammare tutto il sistema di qualificazione che è stato compromesso dalla pandemia del virus Covid-19.
Nella storia dei Giochi, però, non è la prima volta che le Olimpiadi non si tengono nell’anno previsto. Le edizioni di Berlino 1916, Tokyo 1940 e Londra 1944 furono infatti annullate e recuperate molti anni dopo a causa dei due conflitti mondiali. Le Olimpiadi, nella loro storia recente, hanno subito anche delle defezioni importanti per puramente ragioni politiche.
LA PRIMA GUERRA MONDIALE FERMA I GIOCHI DEL 1916
Le Olimpiadi del 1916 si sarebbero dovute tenere a Berlino, scelta come città ospitante durante la sessione del CIO 14 ° a Stoccolma il 4 luglio 1912, sconfiggendo le offerte provenienti da Alessandria , Amsterdam , Bruxelles, Budapest e Cleveland . Un’occasione importante che portò alla costruzione, tra il 1912 e il 1913, del Deutsches Stadion, un impianto sportivo da 30mila posti. Inaugurato l’8 giugno 1913, in occasione del II giubileo d’argento dell’Imperatore Guglielmo, per ospitare le Olimpiadi estive del 1916 che furono cancellate dopo lo scoppio della prima guerra mondiale. Lo stadio fu demolito 20 anni dopo e sostituito dall’attuale Olympiastadion, destinato ai Giochi del 1936, quando la città tedesca riuscì finalmente a ospitare le Olimpiadi.
LE EDIZIONI DEL 1940 E DEL 1944
Sarà nuovamente la guerra a cancellare i Giochi del 1940 e quattro anni dopo, quelli del 1944. Tokyo e Sapporo avrebbero dovuto ospitare rispettivamente le Olimpiadi estive e quelle invernali del 1940. Ma già lo scoppio del conflitto tra Giappone e Cina nel 1937, a un anno dalla Seconda Guerra Mondiale, portò i giapponesi a decidere per la cancellazione. Lo stesso scenario si verificò a Londra, in Inghilterra, che avrebbe dovuto ospitare i Giochi estivi nel 1944, in piena guerra, e a Cortina d’Ampezzo, in Italia, selezionata come sede delle Olimpiadi invernali di quello stesso anno.
GIOCHI OLIMPICI E POLITICA: I PRIMI BOICOTTAGGI
Le Olimpiadi del 1956 che si svolsero a Melbourne tra il 22 novembre e l’8 dicembre, furono boicottate da: Paesi Bassi, Spagna, Svizzera, (le motivazioni erano riconducibili alla grave repressione da parte della Russia nei confronti della rivolta ungherese del 1956) Iraq, Cambogia, Libano ed Egitto. Questi ultimi, invece, non vi presero parte a causa della Crisi di Suez. Le Olimpiadi di Montreal del 1976, furono boicottate da 27 paesi africani, dall’Iraq e dalla Guyana, in segno di protesta nei confronti della tournée della nazionale neozelandese di rugby che si tenne in Sudafrica proprio in tempo di apartheid. Nel 1980 gli Stati Uniti non presero parte ai Giochi di Mosca in seguito all’occupazione dell’Afghanistan da parte dell’Unione Sovietica. Quattro anni più tardi, a Los Angeles nel 1984, furono i russi a boicottare i Giochi organizzati dagli Stati Uniti.
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