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DUECENTOVENTIDUE ANNI FA NASCEVA GIACOMO LEOPARDI

Il 29 Giugno del 1798 nasceva uno dei più grandi poeti della storia della letteratura universale, Giacomo Leopardi. Nato a Recanati, in provincia di Macerata, e morto a Napoli il 14 giugno del 1837, formò la sua poetica nel solco del Classicismo, approdando poi al Romanticismo (di cui risultò tra i più autorevoli esponenti) e anticipando i temi dell’Esistenzialismo, con la riflessione filosofica sull’esistenza umana e sul suo rapporto con la Natura. La sua poesia però, anche se riconducibile a un genere letterario, supera lo spazio e il tempo, divenendo un classico della letteratura mondiale. I suoi versi riecheggiano tra i banchi di scuola ormai da secoli, ma la sua memoria viene spesso vilipesa e banalizzata.

Ne L’arte di Essere Fragili (sottotitolo Come Leopardi Può Salvarti la Vita), Alessandro D’Avenia esplora la complessità del genio del poeta di Recanati e cerca di renderlo fruibile alle nuove generazioni, cercando di abbattere tutti quei tabù derivati, non dalla poca conoscenza della materia autoscale, bensì dalla poca voglia di accettare l’altro da noi, il diverso.

https://metismagazinecom.wordpress.com/2019/06/07/leopardi-2-0-tutto-quello-che-il-poeta-di-recanati-non-avrebbe-voluto-essere-per-le-nuove-generazioni/

Purtroppo i ragazzi, anche nella più lucida interpretazione di D’Avenia non riescono a capire fino in fondo quello che è nascosto tra i versi leopardiani, la voglia di vivere, di assaggiare la vita, morderla e succhiarne il nettare. La gioia vitale di Giacomo Leopardi verrà sempre surclassata dalla sua condizione fisica, proprio quello che Leopardi stesso non avrebbe mai voluto.

Leggere Leopardi oggi nel 2020, a 200 anni dalla pubblicazione di una delle poesie più importanti della storia del pensiero umano, L’Infinito, è un atto di coraggio. Cercare di proporre questa lettura, e il personaggio stesso di Leopardi, è un atto dovuto per formare giovani menti senzienti che riescano a sviluppare un pensiero critico, una riflessione sul mondo. Dobbiamo portare degli esempi concreti ai nostri giovani, esempi di fattibile conoscenza, reale superamento dei limiti, comprensione della mente umana che può superare ogni barriera o impedimento fisico. Se non lavoriamo su questo, per altri 200 anni Leopardi sarà ancora “il gobbo” e “il depresso”.

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