Carillon, bambole, soldatini e macchinine: oggetti di ieri e di oggi che ci fanno (ri)vivere, la meraviglia, lo stupore dell’essere stati bambini. Il regno dei balocchi in Italia si estende da Nord a Sud. Ecco 5 musei del giocattolo da visitare almeno una volta nella vita.
1. Museo del Giocattolo e del Bambino (Cormano e Santo Stefano Lodigiano – MI)
Nelle accoglienti sedi di Milano Cormano e Santo Stefano Lodigiano, è oggi possibile visitare uno tra i più grandi musei del Giocattolo in Europa. Il museo del Giocattolo e del Bambino, con le sue tre sezioni espositive ci conduce nel magico mondo di ben 1.000 giocattoli d’epoca realizzati dal 1700 al 1950. Grazie ai contenuti audiovisivi per maxischermi è possibile comprendere il funzionamento di ogni ingranaggio e le singole fasi di costruzione. I piccoli amanti della lettura apprezzeranno la sezione dedicata alla letteratura per l’infanzia, immergendosi nelle pagine dei libri e delle storie per bambini più famose. La terza sezione espositiva poi, rende omaggio alle opere di Antonio Rubino, fondatore dello storico Corriere dei piccoli. 50 opere tra disegni a china, tempera, definitivi di stampa, tutte originali, prodotte tra il 1908 e il 1940. Conoscitore fine e sorridente della natura e del fantastico, Rubini diede anima, corpo e movimento ai suoi personaggi creando figure vivaci, a volte inquietanti, vestite con abiti di carta fiorita e adagiate in uno spazio coloratissimo. Presso la sede di Santo Stefano Lodigiano, oltre a ripercorrere la storia di 2000 giocattoli e leggere le pagine più belle della letteratura per l’infanzia,potrete scoprire le leggi della fisica applicate al giocattolo, un vero e proprio viaggio nella “Scienza divertente”.
2.Museo Veneto del Giocattolo (Padova)
La collezione del Museo Veneto del Giocattolo si divide in 7 sezioni, ciascuna dedicata ad un particolare giocattolo, a partire dalle automobili, le miniature dei più famosi modelli automobilistici (Lancia, Alfa e Ferrari ad esempio) da inizio secolo fino agli anni ’50. Tra le varie imbarcazioni, gli aeroplani, i dirigibili e gli elicotteri spicca la nave da battaglia Bing (1904), chiamata “Regina Elena ”, caratterizzata da un motore a molla che le consentiva di muoversi anche per più di 10 minuti. Non poteva mancare la sezione dedicata ai treni: a questa categoria appartengono i pezzi più antichi presenti nella collezione del Museo, risalenti a fine Ottocento; tra i modelli più recenti alcune locomotive in scala 0 produzione Biaggi e in scala H0 produzione Marklin, a cui appartiene anche un plastico funzionante. Nelle altre sezioni trovano spazio bambole, peluches e Barbie, giostre, clown e i personaggi dei fumetti, dei film e dei cartoni animati più famosi. Il Museo Veneto del Giocattolo non poteva rendere omaggio a Ingap, la storica azienda padovana produttrice di giocattoli che tra gli anni ’20 e ’30 divenne leader del mercato italiano.
3.Museo del Giocattolo (Zagarolo – RM)
Il Museo del Giocattolo di Zagarolo è ospitato in 17 sale espositive del cinquecentesco Palazzo Rospigliosi, dove si estende per circa 1.400 mq. Un regno magico interamente dedicato al giocattolo di cui illustra l’evoluzione nel corso del XX secolo, con un’attenzione particolare ai legami fra giocattolo e realtà sociale e culturale. Ogni sala è dedicata a un tema specifico illustrato da pannelli didattici e da un apparato didascalico che ne costituiscono l’adeguato sussidio:
- Sala I – La Sala del Logo
- Sala II – La Sala del Trono
- Sala III – Giochi Didattici
- Sala IV – Bambole
- Sala V – Casa di Bambole
- Sala VI – Circo Musica e Spettacolo
- Sala VII – Teatro e Teatro dei Burattini
- Sale VIII, IX, X – Sale Mostre Temporanee
- Sala XI – Ferromodellismo
- Sala XII – Trasporti
- Sala XIII – Automobile
- Sala XIV – Automobilismo Sportivo
- Sala XV – Giochi a Cascata
- Sala XVI – Giochi Multimediali
- Sala XVII – La Plastica
- Sala XVII – Il Cinematografo
Il museo, però, non guarda solo al passato bensì espone anche gli esempi più recenti di divertimento digitale con la PlayStation, L’X-Box e il mitico Game Boy.
4.Il Museo del giocattolo tradizionale della Sardegna
A Zappara, piccola frazione di Ales, il paese natale di Antonio Gramsci, sorge il Museo del giocattolo tradizionale della Sardegna, che si propone di diffondere la cultura del gioco nel mondo agropastorale attraverso l’esposizione dei giocattoli “fatti in casa”, costruiti con i soli materiali che l’ambiente circostante offriva. Inaugurato nel dicembre del 2002 il Museo costituisce oggi una importante offerta culturale nel territorio di riferimento e rappresenta un documento demo-etno-antropologico unico nel suo genere in Sardegna.
5.Museo del giocattolo di Sciacca
Emozionare è l’obiettivo del Museo del giocattolo di Sciacca. Un’esperienza magica per tutti i visitatori, siano essi bambini o adulti. 5 sale: un viaggio nel mondo del gioco e del giocattolo lungo 100 anni dal 1880 sino agli anni 80. Il museo, inoltre al suo interno dispone anche di un piccolo cinema. Si percepisce lo scorrere del tempo con i suoi cambiamenti, non solo nel mondo del giocattolo, ma anche negli usi e costumi che hanno caratterizzato un’epoca.
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