Nel corso dei decenni il mondo dell’intrattenimento videoludico è cambiato in maniera repentina. La differenza grafica tra i videogiochi di ieri e di oggi è abissale, soprattutto se prendiamo in considerazione alcuni degli ultimi titoli usciti per PlayStation 4 o XboxOneX. Nel tempo, però non è cambiata solo la grafica dei videogame ma anche le modalità di gioco. Se dal 1975 i videogiochi casalinghi come PONG erano destinati ad essere utilizzati in solitaria o in famiglia o con gli amici, oggi, i giovani giocatori, possono giocare con migliaia di persone online, con tutti i pro e i contro di queste modalità. La parola chiave, quindi, per poter definire i videogame di oggi è connessione. I videogiocatori contemporanei sono connessi con altri videogiocatori per poter portare a termine missioni in determinati giochi in modalità, ad esempio, di Battle Royale, molto diffusa soprattutto tra i più giovani.
Un tempo, invece, la fruizione dei videogame era abbastanza elitaria, soprattutto fino ai primi anni Novanta con l’avvento della terza e quarta generazione di console casalinghe, quando oggetti come NES o SNES o PlayStation One iniziarono a comparire nei salotti di molte famiglie in giro per il mondo. Prima di allora i videogame erano molto diversi da quelli che conosciamo oggi, parliamo infatti di giochi come PONG, Asteroids, Centipede, Space Invaders che sono diventati dei classici della storia dell’intrattenimento videoludico e che hanno segnato intere generazioni che finalmente potevano spostarsi dalla sala giochi e giocare comodamente in casa.
Capitolo a parte è quello destinato agli Home Computer come quelli prodotti dalla casa statunitense Commodore e quelli dell’inglese Sinclair, quest’ultima ebbe molto successo in Europa, complice anche il prezzo molto più basso, durante i primi anni Ottanta tanto da creare una forte competizione anche tra i giovani fan dei due diversi brand. A tal proposito vi consigliamo la lettura di questo articolo (che potete leggere a questo link) che racconta molto bene l’atavica lotta tra commodoriani e sinclairisti. La generazione di giovani cresciuta con gli home computer aveva la possibilità di utilizzare i vari dispositivi non solo per giocare ma anche per imparare a programmare videogame. Infatti per questo motivo alcune case di produzione videoludica acquistarono diversi videogame prodotti in casa da giovani programmatori. In un’epoca in cui l’ascesa tecnologica era ad ampio raggio, questa possibilità era davvero allettante per molti ragazzi che, oltre a divertirsi, imparavano qualcosa di nuovo.
Negli anni Novanta avviene una vera e propria rivoluzione nell’ambito delle console casalinghe con l’avvento della terza e quarta generazione. Le console si diffondono a macchia d’olio in tutto il mondo a partire dal Giappone, patria dei due colossi videoludici SEGA e Nintendo che saranno poi affiancati a metà del 1990 anche dalla Sony e dalla sua PlayStation One, e la successiva scomparsa di SEGA. In questo periodo nascono delle vere e proprie icone, alcuni personaggi che sono entrati nell’Olimpo della cultura pop di tutti i tempi. Pensiamo, ad esempio, a Super Mario, Sonic, Crash Bandicoot, Spyro, Alex Kidd e così via. I videogame e le console diventano dei veri e propri oggetti di culto che appassionano non solo i bambini, ma anche i ragazzi e gli adulti.
A cavallo tra gli anni Novanta e Duemila, invece, abbiamo un cambiamento anche nel supporto di gioco, le console iniziano a supportare anche i cdrom, quindi non solo quelle che venivano chiamate cartucce. A questo proposito ricordiamo dei giochi iconici per PlayStation 1 come Tomb Raider, in origine, però, nato per il SEGA Saturn poi convertito per PS1 e PC. Piano piano questi videogiochi pensano meno alla modalità di gioco concentrandosi molto di più nel coinvolgimento emotivo dei videogiocatori. Iniziano ad essere raccontate storie importanti che seguono le vicende di personaggi come, appunto, Lara Croft.
Negli ultimi anni nel mondo videoludico abbiamo assistito a diverse rivoluzioni sia tecnologiche sia nelle modalità di gioco. Parlavamo prima dell’importanza del termine connessione, perché la modalità di gaming online adesso è quella che va per la maggiore e che attrae il pubblico più giovane, ispirato anche da famosi youtuber che condividono con loro le loro esperienze con i videogiochi. Importante caratteristica dei videogame degli ultimi anni è la narrazione che assume sempre più delle caratteristiche cinematografiche. Quindi non solo gioco ma vero e proprio intrattenimento a trecentosessanta gradi.
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