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STORIA DELLO YO-YO: DALLA CINA, ALLE TESTIMONIANZE DELL’ANTICA GRECIA, FINO AI GIORNI NOSTRI

Il gioco è lo strumento principe attraverso il quale il bambino esprime la propria identità e sviluppa le proprie conoscenze, anche le più complesse. Il gioco libero e socializzato ha un’importanza fondamentale nella funzione dello sviluppo delle capacità cognitive, creative e relazionali. Il gioco per i bambini è un’attività molto seria e può essere paragonato all’attività di un adulto appassionato per quel che sta facendo, un’attività in cui ha la sensazione di poter esprimere la propria personalità.

Il gioco non è soltanto un momento importante nella vita di un bambino, ma qualcosa di più profondo e radicato: è espressione di una cultura, di una società che cambia e si modifica.

Sonagli, fischietti, animali di terracotta, piccoli carretti di legno, bambole snodabili, dadi, pedine e yo-yo. Giochi semplici, che ancora oggi possiamo trovare tra le mani di adulti e bambini.

I bambini dell’antichità avevano a disposizione numerose opportunità di gioco, di cui siamo venuti a conoscenza grazie alle preziose fonti storiche.

Nel mondo moderno, il concetto di gioco ha subito una serie di mutamenti, come la produzione industriale in serie, l’uso di tecnologie e metodologie di progetto sofisticate, la nascita di regolamentazioni specifiche orientate alla sicurezza.

In questo nuovo contesto, anche i giocattoli sono soggetti a fenomeni di rapida evoluzione nel tempo e all’imporsi inevitabile di “mode temporanee”. In questo senso, i giocattoli si possono talvolta intendere come fenomeni di costume, che riflettono, e al tempo stesso contribuiscono a definire, la cultura ed il costume di un determinato periodo storico.

Andiamo a conoscere l’origine di uno dei giochi, probabilmente, più antico di sempre: lo yo-yo.

Origini dello yo-yo

La cultura dello yo-yo, negli anni, è andata via via crescendo, tanto da dividersi in diversi stili, fino all’organizzazione di diversi contest nazionali, europei e mondiali.

Si pensa che lo yo-yo abbia avuto origine in Cina, e che molto probabilmente arrivò da lì fino in Grecia dove si trovano le prime tracce storiche in documenti del 500 AC.

Una credenza popolare ritiene che lo yo-yo è stata un’arma per oltre 400 anni nelle Filippine: pare che i cacciatori del 15° secolo nascosti sugli alberi utilizzavano una pietra legata ad una corda lunga circa 6 metri che lanciavano agli animali al di sotto, utilizzando la corda per recuperare la pietra.

Sono anche stati rinvenuti dei reperti storici che riportano la raffigurazione di un ragazzo intento a giocare con quello che successivamente riconosceremo come yo-yo.

Questa scena, dipinta da un noto ceramista conosciuto come il “Pittore di Pentesilea”, raffigura un ragazzo intento nel suo gioco. L’oggetto con cui si diletta, in campo archeologico, viene chiamato tecnicamente “rocchetto”.

Di questi antichi reperti, però, non ne sono pervenuti molti: se ne sono trovati soltanto sei, ma tutti preziosamente decorati. Anche se la loro qualità artistica è molto alta, non c’è discussione che si tratti di giochi: vediamo oggetti simili usati da ragazzi in due vasi a figure rosse del V sec. a.C., una coppa a Berlino e un’anfora ad Erlangen. Probabilmente questi pezzi di grande valore dovevano essere doni di amore, ma non è da escludere che si trattasse di arredi funebri o offerte votive.

L’approdo dello yo-yo in Europa

In Europa lo yo-yo arrivò nel XVIII secolo, apparve in Inghilterra come una curiosità orientale, ma divenne popolare con il nome di bandilor.

Secondo un articolo del “Journal de Luxes” del dicembre 1791, lo Yo-Yo arrivò a Parigi nell’ottobre dello stesso anno come joujou de Nomadie.

Il primo brevetto ufficiale, però, arrivò nel 1866 dal governo americano, ma lo yo-yo rimase nell’anonimato fino a che Pedro Flores aprì la Yo-yo Manufacturing Company a Santa Barbara in California.

L’azienda fu successivamente acquistata da un imprenditore di nome Donald Duncan intravide le potenzialità di questa nuova moda.

La ribalta dello yo-yo arrivò negli anni ’70-’80 con una serie di innovazioni tecnologiche che determinarono l’evoluzione del gioco. Fu progettato un cuscinetto a sfera, che dava la possibilità allo yo-yo di girare per molto più tempo rispetto ai modelli ad asse fisso. In aggiunta, l’asse era “frizionato” tramite dei pesi che permetteva di tornare da solo verso la mano del giocatore quando cominciava a rallentare.

L’evoluzione degli anni ’90 determinò la nascita dello yo-yo moderno, fu scelto l’alluminio come materiale, le prestazioni erano elevate: dotato di cuscinetto a sfere, che permetteva di effettuare degli sleeper molto lunghi e che poteva anche ritornare.

Tutte le evoluzioni di questo affascinante gioco, hanno portato alle attuali versioni dello yo-yo e ai campionati nazionali e internazionali a cui partecipano numerosi appassionati.

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