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FIAT, UNA STORIA TUTTA ITALIANA

L’11 Luglio del 1899 nasceva la FIAT, la Fabbrica Italiana Automobili Torino. A Torino, infatti, il conte Emanuele Cacherano di Bricherasio e l’avvocato Cesare Goria Gatti, uniti dalla comune passione per i motori, riuniscono una trentina di notabili e aristocratici piemontesi (tra cui Giovanni Agnelli) attorno al progetto di rilevare la “Ceirano”, piccola azienda artigianale, per dar vita a un grande gruppo industriale.

La FIAT è stata ed è la prima e più importante casa automobilistica italiana, e tra le più importanti in Europa. La storia della FIAT si identifica, per forza di cose, con la storia del lancio economico italiano a fine Ottocento e con quello, poi del boom economico. Questo anche perché già dagli inizi le vetture FIAT seppero imporsi subito non solo sul mercato italiano ma anche su quello internazionale qualificandosi come prodotti di lusso destinati ad un’elite di consumatori.

La vera svolta nel commercio e nella produzione di automobili italiane lo abbiamo a metà degli anni Sessanta, quando verrà messa in commercio l’auto più famosa del marchio torinese, la 500. Quest’auto diviene un vero e proprio status symbol oltre che il prodotto di punta dell’azienda. Grazie al successo di questo modello, la FIAT non potrà più sostenere la produzione nell’unico stabilimento torinese di Mirafiori e inizierà ad aprire fabbriche in tutto il mondo. Potremmo quasi dire che la FIAT è il primo esempio di multinazionale made in Italy. Oltre alla 500, tantissime sono le auto che hanno segnato intere generazioni di genitori e figli, questi ultimi che spesso imparavano a guidare proprio su queste automobili. Come dimenticare l’uscita, negli anni Sessanta, di auto come la 127, oppure, un decennio più tardi, icone del benessere italico degli anni Ottanta come la Uno e la Tipo.

Negli anni Duemila, alle porte degli anni Dieci e con sulle spalle oltre un secolo di storia, la FIAT subisce una forte crisi economica che la accomuna alle aziende di tutto il mondo. Dopo la morte dell’Avvocato Agnelli la presidenza passa a Luca Cordero di Montezemolo che rimarrà in carica per pochissimo tempo, sostituito poi da John Elkan. Sarà però il compianto AD della FIAT, Marchionne, a risollevare le sorti dell’azienda, sottoscrivendo uno storico accordo con Chrysler. La FIAT, così diviene nuovamente competitiva e pronta ad affrontare al meglio le sfide del Ventunesimo secolo.

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