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UN ANNO FA L’ADDIO AL GRANDE SCRITTORE CAMILLERI

Andrea Camilleri è uno degli scrittori più amati in Italia, padre del Commissario Montalbano che oltre ad essere il personaggio principale di molti suoi libri è anche protagonista di una longeva fiction rai di successo, amatissima dal pubblico.

Camilleri nacque nel 1925 a Porto Empedocle e la sua Sicilia la portò sempre nel cuore, sia nelle ambientazioni dei suoi romanzi sia per il suo modo di affrontare la vita, sempre con il sole in fronte. Iscritto alla facoltà di Lettere, non consegue la laurea ma inizia comunque a scrivere racconti e poesie e a studiare regia. Si iscrive al Partito Comunista Italiano e per questo motivo non viene assunto in RAI, pur avendo superato con successo un concorso per funzionari nel 1954.

Nei primi anni della sua carriera inizia, quindi, a lavorare per il teatro ricoprendo diversi ruoli nel grande palcoscenico della messa in scena drammatica. Nel 1958 porta in Italia il teatro dell’assurdo di Samuel Beckett e prosegue la sua attività sul palcoscenico, con uno sguardo rivolto a Pirandello. Questo fino al 1978 quando esordisce come scrittore, attività che non lascerà mai. Camilleri è annoverato tra gli scrittori italiani più ricercati, con oltre dieci milioni di copie vendute. Nel 2014 gli viene consegnato a Barcellona il IX Premio Pepe Calvalho, riconoscendo in lui «uno dei più autentici rappresentanti del noir mediterraneo».

Si è spento un anno fa in una clinica romana dopo delle complicazioni dovute ad un arresto cardiocircolatorio. Verrà ricordato per sempre come l’uomo con la sigaretta, e indimenticabile rimarrà l’imitazione fatta dal suo amico Fiorello, showman televisivo e radiofonico. Con la morte di Camilleri, a un anno di distanza, ci accorgiamo che è morta una parte di noi italiani, quelli che ancora avevano voglia di scoprire, di andare in libreria per cercare il suo ultimo libro. Questo perché la letteratura di Camilleri ha sempre unito generazioni di italiani, a prescindere che fossero lettori compulsivi o meno, la sua scrittura era universale e continuerà ad esserlo per sempre.

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