Il 6 agosto 1928 nasceva a Pittsburgh, Pennsylvania, da una famiglia di immigrati slovacchi, Andrew Warhola, coluì che diventerà con il nome di Andy Warhol, il genio della Pop Art – movimento artistico che sfrutta le immagini della comunicazione di massa e della pubblicità come fonte di ispirazione, ndr-, nonché uno degli artisti più celebri del XX secolo. Uno dei segreti del suo successo fu quello di avere un padre che ha sempre creduto nel suo talento (studiò al Carnegie Institute of Technology dal 1945 al 1949, anno in cui si trasferì a New York). La sua produzione artistica conta tantissime opere, che produceva in serie con l’ausilio dell’impianto serigrafico. Le sue opere più famose sono diventate delle icone: Marilyn Monroe, Mao Zedong, Che Guevara e tante altre. Da ricordare le sovrane regnanti Elisabetta II del Regno Unito, Margherita II di Danimarca, Beatrice dei Paesi Bassi, la regina madre Ntfombi dello Swaziland, la principessa Diana Spencer e l’ex imperatrice dell’Iran Farah Pahlavi. La ripetizione era il suo metodo di successo: su grosse tele riproduceva moltissime volte la stessa immagine alterandone i colori, basti pensare alle immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali (Coca-Cola).Warhol si dedicò anche alla produzione di film, cortometraggi e lungometraggi sperimentali, come Sleep opera che vede un uomo dormire per 5 ore e 20 minuti. Nel giugno del 1968 la scrittrice Valerie Solanas tentò di uccidere Andy Warhol sparandogli tre colpi di pistola. Warhol si salvò a fatica, ma da quel giorno ridimensionò le sue uscite pubbliche, oltre a risentire per il resto della sua vita di problematiche legate all’episodio, come portare un corsetto chirurgico giornalmente. L’ultima opera realizzata da Andy Warhol fu Last Supper (1986), ispirata all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. L’anno successivo, nel 1987, morì a seguito di un’aritmia cardiaca dopo aver subito un’operazione alla cistifellea.
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