Eleanor Oliphant è una giovane donna dotata di grande forza interiore, sopravvissuta ad eventi tragici che l’hanno fortemente segnata. È un delicato romanzo intimista incentrato sulla solitudine e sui problemi di salute mentale, e sul potere rigenerante del contatto umano e dell’amicizia.
Una storia commovente e delicata. Eleanor, la sua personalità rivela un’eccessiva sicurezza e forza d’animo difficile da gestire accentuata dalla sua totale incapacità e al disinteresse per l’integrazione sociale. Saranno degli incontri inaspettati che la aiuteranno a tirare fuori la parte migliore di sé e la redenzione dal suo drammatico passato.
La trama
Eleanor Oliphant è una quasi trentenne e lavora in ufficio, da Bob, da quando di anni ne aveva 21; in nove anni nessuno le ha mai chiesto in cosa consiste realmente il suo lavoro e le va bene così, non ha alcun rapporto sociale, nessun amico, l’unico essere vivente a cui dedica le sue attenzioni è la piantina Polly, il resto della sua vita ruota attorno agli orari di lavoro.
Eleanor ha una vistosa cicatrice sul volto, ma non è questo ad attirare l’attenzione altrui: a far parlare i suoi colleghi, quelli dell’ufficio in cui lavora da nove anni, è più il suo atteggiamento. Eleanor sembra essere completamente senza filtri; dice sempre ciò che pensa, anche quando la situazione o le convenzioni sociali lo riterrebbero inappropriato. A Eleanor non interessa ciò che pensano gli altri: è abituata a fare ciò che deve, indipendentemente dai giudizi altrui.
La sua quotidianità è cadenzata da rituali che la fanno sentire al sicuro: trascorre tutte le sue pause pranzo nella saletta per i dipendenti, in compagnia delle parole crociate del “Daily Telegraph”.
Il venerdì pomeriggio, prima di rientrare a casa e affrontare il lungo weekend, compra una pizza margherita, del Chianti e due bottiglie grandi di vodka che le tengono compagnia per l’intero fine settimana.
Nonostante la solitudine dei weekend non sia sempre semplice da sopportare, il giorno della settimana che Eleanor teme di più è il mercoledì, «l’ora della mamma», che la chiama dalla prigione. Una donna crudele, di cui la protagonista è sempre stata succube, cresciuta con le sole parole di disprezzo che la madre le rivolgeva.
Un giorno qualcosa cambia, qualcuno si comporta con Eleanor in modo gentile. Per la prima volta in vita sua, la protagonista capisce che il suo modo di vivere non è più sostenibile: scopre che anche altri hanno le stesse paure che affliggono lei, che si può trascorrere il tempo senza lottare costantemente contro i fantasmi del passato e che il mondo si basa su regole che lei non conosce. Ma che, grazie al suo primo rapporto d’amicizia, imparerà presto ad apprezzare.
La Oliphant ci fa stare bene, anzi benissimo!
Eleanor Oliphant non è affatto un personaggio scontato, così come la storia, che sembra vorticare a vuoto, trova scopo e compiutezza nel corso del libro. La Oliphant impara a farsi conoscere, e a coinvolgere il lettore, man mano che ci si addentra nella storia. Inizialmente ostica, inaccessibile e quasi surreale, arriva a convincere perché si trova in ognuno di noi. La sua ricerca della felicità è la nostra ricerca quotidiana, che passa attraverso le piccole cose.
Il suo sarà un percorso lento, spesso doloroso, con punte di ironia che permetteranno di conoscerla e apprezzarla gradualmente. Svelando, man mano, un’anima pura, quasi inconsapevole, trincerata dietro quelle che per lei rappresentano delle roccaforti: l’ironia pungente e l’indifferenza verso gli altri.
Tema centrale dell’intero romanzo è la solitudine e la difficoltà di comunicare con il mondo che ci circonda; lo stile è semplice, fluido, efficace, capace di mostrare al lettore i sentimenti, i pensieri e le azioni stesse dei personaggi. La presa di coscienza che porterà la protagonista ad avviare un concreto processo di cambiamento, partirà da un taglio dei capelli fino ad arrivare alla sua anima. Un viaggio che si compie dall’esterno verso l’interno, partendo dalla banale convinzione che per farsi accettare bisogna apparire.
Eleanor Oliphant sta benissimo (Eleanor Oliphant Is Completely Fine ─ pubblicato nell’originale inglese da Harper Collins nel 2017 e in Italia nel maggio 2018 da Garzanti, nella bella traduzione di Stefano Beretta e mantenendo la copertina originale e perfettamente rispecchiante il contenuto del libro) è un romanzo intimista, narrato in prima persona dalla diretta voce della protagonista Eleanor.
Gail Honeyman, autrice esordiente di Eleanor Oliphant sta benissimo, trasforma il suo primo romanzo in un caso letterario. Scozzese, classe 1972 e un grande sogno del cassetto: trasformare la scrittura in un progetto di vita. Nel mezzo per guadagnarsi da vivere.
Fin dai tempi della scuola la scrittura per lei è stata non solo un’attitudine ma un sogno. Un sogno che ha custodito e coltivato per anni. Un sogno che è diventato un progetto a cui ha dedicato tutto il suo tempo: dalle pause pranzo, alle notti di ispirazione. I sui sacrifici e la sua perseveranza, sono stati ripagati con il successo di Eleanor Oliphant sta benissimo (Garzanti 2018), divenuto subito un caso editoriale eccezionale, venduto in 35 paesi, con cui ha vinto National Book Awards nella categoria Specsavers Popular Fiction Book of the Year.
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