Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. È un modo di vivere.
Henri Cartier Bresson
Era il 22 Agosto del 1908 quando veniva alla luce il Padre del fotogiornalismo per eccellenza, il Fotoreporter, già, quello con la maiuscola: Henri Cartier Bresson.
Nacque a trenta chilometri da Parigi da una famiglia dell’alta borghesia.
A ventitré anni scoprì la gioia di fotografare: acquistata una Leica decise di partire per un viaggio che lo condurrà nel Sud della Francia, in Spagna, in Italia e in Messico. Con quella particolare maneggevolezza e la pellicola 24×36, la Leica divenne il suo strumento ideale per catturare le manifestazioni del reale.
Con lui si inaugura un modo nuovo di rapportarsi all’uomo.
È tra i fondatori, nel 1947, insieme agli amici Robert Capa, David “Chim” Seymour, George Rodger e William Vandivert della Magnum Photos, la cooperativa di fotografi destinata a diventare la più importante agenzia fotografica del mondo.
«Le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso un solo momento».
E per Bresson l’eternità è uno scatto.
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