Cari Adam&Eva,
mi chiamo Lina, ho 37 anni e da uno sono riuscita a vincere la mia battaglia contro quello che chiamo “Il Mostro”, un tumore al seno. Oltre ai danni fisici della malattia, la chemioterapia mi ha procurato una menopausa precoce che non posso curare neanche con gli ormoni. Vi scrivo perché sono angosciata visto che, dopo l’operazione, non riesco più a fare l’amore con mio marito, sia per il dolore che sento che per il disagio che provo. Cosa posso fare?
Cara Lina,
comprendiamo benissimo il fardello psicofisico che lei è tuttora costretta a trasportare, anche nella delicata fase della remissione.
Oltre all’angoscia e alla pesantezza della terapia, le donne che devono affrontare le sfide di un tumore alla mammella si ritrovano strozzate da una catena di microtraumi correlati: dalla menopausa precoce con tutti i suoi sintomi (vampate, sudorazioni notturne, dolori articolari, aumento di peso, invecchiamento accelerato della pelle e del corpo in generale) al drastico impoverimento del proprio desiderio sessuale a seguito dei bombardamenti terapici. La chemioterapia e GnRh mettono temporaneamente in silenzio, infatti, la produzione di ormoni da parte dell’ovaio così come gli anti-ormoni (il tamoxifene, ad esempio) e gli inibitori delle aromatasi minano le basi biologiche della funzione sessuale stessa. La perdita degli estrogeni riduce la lubrificazione vaginale con conseguente secchezza e dolore durante i rapporti sessuali, oltre a rendere più vulnerabili, scomparsi i lattobacilli, a vaginiti e cistiti. Aumentano anche le difficoltà all’orgasmo a causa del dolore e dell’accelerato invecchiamento delle strutture sessuali. È stato accertato che l’aumento di molecole infiammatorie, associato al tumore e alle terapie, aumenti in tutte le pazienti neuro-infiammazioni che si paleseranno con l’insorgere di ansie e fasi depressive.
Abbiamo riassunto questo quadro clinico, cara Lina, per ricordarle che non è sola. Accanto ha tutte quelle donne che, come e con lei, ogni giorno lottano contro un cancro al seno e la sofferenza interiore, dopo l’operazione, della ferita di una nuova immagine di sé.
Le consigliamo di avere pazienza nel voler riscoprire la sua sessualità e di avvalersi non solamente dell’aiuto di bravi psicoterapeuti e fisioterapisti ma dell’affetto di suo marito, col quale dovrà essere disposta a confidarsi e confrontarsi ancora più approfonditamente sui suoi attuali imbarazzi e paure.
Le auguriamo di rifiorire presto nell’intimità dell’Amore!
Adam&Eva
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