«È recentemente giunto alle nostre orecchie che in alcune regioni dell’alta Germania, molte persone di entrambi i sessi, rinnegando la fede cattolica, si sono abbandonate a demoni maschi e femmine, e che, a causa dei loro incantesimi, lusinghe, sortilegi, e altre pratiche abominevoli, hanno causato la rovina propria, della loro prole, degli animali, e dei prodotti della terra, così come di uomini e donne».
Recita così il passo più significativo della bolla Summis desiderantes affectibus (“Desiderando con supremo ardore”) promulgata esattamente oggi, il 5 dicembre 1484, da papa Innocenzo VIII che ordinava di inquisire sistematicamente le donne sospette per scoprire torturare e giustiziare le streghe in tutta Europa.
Già nel 1252 Papa Innocenzo IV aveva autorizzato l’uso della tortura per estorcere “confessioni” di stregoneria e successivamente Alessandro IV aveva dato all’Inquisizione ogni potere di torturare e uccidere in caso di stregoneria coinvolgente l’eresia qualsiasi donna giudicata ambigua.
Con questa bolla papale di Innocenzo VIII iniziava, di fatto, la caccia alle streghe che per quasi due secoli provocherà migliaia di vittime in tutta Europa.
Nel “Malleus Maleficorum” (il maglio delle streghe) una sorta di “Manuale del perfetto inquisitore”, gli “esperti” della Chiesa Cattolica (ovvero i frati domenicani Heinrich Kramer Institor e Jacob Sprenger) elencavano dettagliatamente quello che combinavano le streghe:
«Uccidono il bambino nel ventre della madre, così come i feti delle mandrie e dei greggi, tolgono la fertilità ai campi, mandano a male l’uva delle vigne e la frutta degli alberi; stregano gli uomini, donne, animali da tiro, mandrie, greggi ed altri animali domestici; fanno soffrire, soffocare e morire le vigne, piantagioni di frutta, prati, pascoli, biada, grano e altri cereali; inoltre perseguitano e torturano uomini e donne attraverso spaventose e terribili sofferenze e dolorose malattie interne ed esterne; e impediscono a quegli uomini di procreare, e alle donne di concepire…»
Il documento papale nominò anche due figure di inquisitori, i domenicani tedeschi Heinrich Kramer Institor e Jacob Sprenger, incaricati di perseguire con estrema durezza maghi, guaritori e streghe che «infestavano» la Germania con i loro malefici e sortilegi.
Dal 1257 al 1816 l’Inquisizione torturò e bruciò sul rogo milioni di persone innocenti. Erano accusate di stregoneria e di eresia contro i dogmi religiosi e giudicate senza processo, in segreto, col terrore della tortura. Se “confessavano” erano dichiarate colpevoli di stregoneria, se invece “non confessavano” erano considerate eretiche, e poi arse sul rogo.
Un compendio di superstizione e misoginia che trovò presto terreno fertile e condannò levatrici, guaritrici che ricorrevano a infusi e decotti e persino prostitute, magari additate come streghe da un vicino invidioso. Intanto, poi, gli inquisitori confiscavano loro tutti i beni.
In tre secoli alcuni storici hanno stimato che furono sterminati nove milioni di streghe, all’80% donne e bambine. Le donne venivano violentate oltre che torturate; i loro beni erano confiscati fin dal momento dell’accusa, prima del giudizio, poiché nessuno era mai assolto. Un regime di terrore che durò cinque secoli e coinvolse la benedizione di almeno 70 papi.
(Copyright immagine in evidenza)
Categorie:Metis Oggi, METIS OGGI
1 risposta »