Alessandro III di Macedonia, meglio noto come Alessandro Magno o Alessandro il Grande, è sicuramente una delle figure più affascinanti della storia antica. Divenne re della Macedonia poco meno che ventenne, succedendo al padre Filippo II, che fu ucciso nel 336 a.C. mentre stava organizzando una spedizione militare per invadere i territori persiani.
Quando Filippo II morì aveva un sogno irrealizzato, quello di fare della Macedonia la più grande potenza dell’epoca. Non tardò molto il valoroso Alessandro a dare seguito al desiderio del padre; in pochi anni (solo dodici) raggiunse e sottomise la Persia, la Mesopotamia, l’Asia minore, la Fenicia, l’Egitto, arrivando sino al Fiume Indo.
Le sue peripezie belliche sarebbero andate anche oltre, ove il suo esercito, esausto per il ritmo così intenso delle battaglie portate a termine, non gli avesse chiesto un po’ di tregua.
Proprio l’arditezza delle sue imprese espansionistiche e la magnificenza che Alessandro donò alla Macedonia, meritano al regnante l’appellativo di Alessandro Magno o Alessandro il Grande. Una grandezza che fu riconosciuta da più parti e si consolidò al punto da far sì che dopo la sua morte le sue idee fossero portate avanti da tutti i sovrani macedoni che si suddivisero il territorio.
Ma cosa e quanto sappiamo di questo personaggio storico? Abbiamo deciso di ricercare per voi qualche curiosità al riguardo.
BUCEFALO, L’INDOMABILE DESTRIERO DI ALESSANDRO MAGNO
Le fonti storiche raccontano dell’importanza per Alessandro dell’incontro con quello che divenne un inseparabile compagno di battaglia.
Bucefalo era un cavallo che il generale Demarato di Corinto acquistò per una somma da capogiro, per donarlo al re Filippo II. Ma quando l’animale fu portato al cospetto del re, questi ne rimase impressionato. La bestia era a dir poco indomabile e Filippo II ne fu spaventato al punto che manifestò la sua intenzione di rinunciare al dono.
Tuttavia l’indomabilità di Bucefalo era solo apparente e di ciò si rese conto Alessandro, il quale notò che l’agitazione dell’animale era diretta conseguenza del fatto che lo stesso era semplicemente spaventato dalla sua stessa ombra.
Si narra che Alessandro gli si avvicinò e lo rivolse con il muso verso il sole. Il cavallo si placò all’istante e Alessandro lo montò. Da quel momento non salì mai in groppa ad altro destriero per i successivi venti anni fino alla morte di Bucefalo che occorse durante la battaglia dell’Idaspe.
In onore del fido compagno fu fondata la città di Alessandria Bucefala.
LA PROFEZIA DEL NODO DI GORDIO
Secondo quanto racconta una leggenda greca, Gordio era un povero contadino che arrivò con la moglie e il suo carro in una piazza della Frigia. Il caso volle che ai Frigi un oracolo avesse ordinato di incoronare re il primo uomo che fosse giunto in città a bordo di un carro guidato da buoi. Fu così che Gordio divenne sovrano di quella città che proprio per onorare il suo nuovo re ne prese anche il nome.
In segno di gratitudine Gordio dedicò il suo carro a Zeus, legando il giogo al timone con un nodo inestricabile. Chi fosse riuscito a sciogliere quel nodo sarebbe divenuto imperatore di tutta l’Asia minore.
Neanche a dirlo vi riuscì Alessandro Magno, che arrivò a Gordio e ci provò. Dopo alcuni tentativi falliti, sguainò la spada e troncò il nodo con un fendente. Fu così che divenne imperatore dell’Asia.
La storia del nodo di Gordio ci ricorda come il potere abbia sempre tentato di annullare la complessità del mondo…E tante volte vi sia anche riuscito!
LA SESSUALITÀ CONTROVERSA DI ALESSANDRO
Fu tre volte sposo di altrettante principesse persiane, la prima volta per amore, la seconda e la terza per strategia, e cercò di agevolare i matrimoni tra i suoi sudditi e le popolazioni stanziate nei territori conquistati, perché nel suo impero immenso regnasse l’armonia e l’equilibrio.
Nonostante queste formali relazioni eterosessuali conclamate e verosimilmente consumate (giacché si ipotizza avesse procreato due o tre figli), vi è fondato motivo di ritenere che gradisse accompagnarsi anche agli uomini. In particolare le fonti rivelano di una stretta relazione amorosa con il generale e guardia del corpo Efestione, figlio di un nobile macedone, dalla cui morte Alessandro fu particolarmente scosso.
Si pensa che i rapporti sessuali tra Alessandro e Efestione fossero proseguiti anche in età adulta, in spregio ai costumi sociali delle città greche più importanti, come ad esempio Atene, ove l’omosessualità tra persone adulte non era contemplata ed anzi biasimata. Gli storici hanno fornito una spiegazione ipotetica a ciò, ritenendo che la Macedonia fosse un po’ più tollerante delle Grecia rispetto all’evenienza che due adulti dello stesso sesso “si praticassero” .
ALESSANDRO, PRECURSORE DELLA MONETA UNICA
L’euro non è un’invenzione del tardo XX secolo: il primo a unificare popoli e nazioni sotto l’egida di una moneta unica fu proprio Alessandro Magno.
Presso i popoli del Mediterraneo, all’epoca, la moneta quale metodo di pagamento era già in uso e aveva soppiantato il baratto. Alessandro fece in modo che in tutto l’impero si utilizzasse un unico tipo di moneta per facilitare i commerci e garantire a tutti i popoli dell’impero il medesimo potere di acquisto negli scambi.
Fu così che tutte le zecche dell’impero di Alessandro iniziarono a coniare il tetradramma o tetradracma, una moneta d’argento che pesava 18 grammi.
A parte le minime differenze che contraddistinguevano i tetradramma prodotti dalle diverse zecche, le raffigurazioni riportate sulle due facce della moneta erano le medesime ovunque; su un lato era raffigurato proprio Alessandro sotto le sembianze di Eracle con le fauci di leone, mentre sull’altro lato, Zeus Ammone seduto su un trono. Su ogni moneta peraltro, sul lato rovescio, compariva la dicitura Alexandrou, a rappresentare la garanzia della moneta negli scambi internazionali.
Che dire? Non abbiamo inventato davvero nulla di rivoluzionario quando in Europa siamo passati all’euro!
Questi e molti altri gli aspetti interessanti e curiosi che aleggiano attorno ad una figura storica che, in ogni caso e più di tutti, viene ricordata per aver fatto della propria patria uno degli imperi più estesi e forti che la storia possa annoverare.
Copyright foto in evidenza: Alessandro il Grande
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